DOSSIER BIM, IL TERZO CAPITOLO: " BIM, ESSENZIALE STRUMENTO DI TUTELA (seconda parte)"

Quarta puntata. Autore Alberto Frizziero, Editore il CCCVa

3.6 Delimitazione dipendente dalla quota a valle

Sembra tutto a posto ma non è così. Se da un lato ci sono i produttori per nulla contenti che quindi schierano, come prevedibile, i migliori legali ci sono dall'altro oggettive difficoltà, la prima delle quali è la delimitazione dei bacini con la fissazione della quota minima degli stessi (ecco la ragione per la quale l'impianto ex-Ferrovie di Ardenno-Monastero non paga sovracanoni al BIM).

3.6.1 Definiti i bacini

Grandi discussioni sul metodo da seguire nel delimitare i bacini imbriferi soprattutto con riferimento a come determinare la chiusura a valle del bacino stesso. Taglia corto il giorno della scoperta dell'Amrica (12 ottobre 1954) il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che per questo aspetto fa finire a valle il bacino con la curva di livello dei 500 metri sm per tutto l'arco alpino centrooccidentale fino al Sarca, e con la curva di livello dei 300 msm per l'arco alpino orientale e per l'Appennino. Passano poche settimane, nel supplemento della Gazzetta Ufficiale n. 6 del 10 gennaio 1955 vengono finalmente pubblicati i decreti di delimitazione: per 99 Bacini in cui però ci sono 64 gruppi (e quindi potenziali 64 Consorzi BIM) con 3.784 Comuni in quanto se un bacino imbrifero si estende sul territorio di più province la legge prescrive che vi sia un Consorzio per ogni provincia. Di qui la posizione del Comune di Sorico che non è entrato nel Consorzio BIM dell'Adda pur facendo parte dello stesso bacino imbrifero.

3.6.2 Contenzioso

Occorre di nuovo l'intervento del Legislatore perché molti produttori, fra cui anche le Ferrovie dello Stato, erano ricorsi al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche impugnando la legge 959, per non pagare i sovracanoni. Arriva la legge 30 dicembre (anche questa di dicembre!) 1959 n.1254 che fa chiarezza in particolare disponendo che i sovracanoni li devono pagare tutti i concessionari di grandi derivazioni Non è che le spade vengano rimesse nel fodero, tutt'altro. Non era solo una questione di "beghe" legali. C'era chi non pagava, tanto che a fine 1956 erano stati versati solo cinque miliardi su 12 dovuti e che l'anno dopo i versamenti erano saliti a 6 miliardi e 346 milioni ma il dovuto era salito a 19 miliardi! Le vertenze continueranno sino al 1965 quando il 13 maggio la Corte Costituzionale riconoscerà la piena legittimità della legge sui sovracanoni.. La Corte del resto si era già pronunciata il 4 luglio del 1957 con un primo riconoscimento di costituzionalità ma quel che più conta, anche ai fini del presente e del futuro - visto con stupefacente leggerezza da qualcuno che pensa che i Consorzi B.I.M. siano da sopprimere senza rendersi conto del boomerang - è la scelta di campo che aveva fatta. Non il sovracanone come "prestazione patrimoniale obbligatoria" come sostenuto dai produttori ma come devoluzione connessa con il diritto all'uso plurimo delle acque.

3.7 La nazionalizzazione

Una fregatura per la Valtellina: la nazionalizzazione dell'energia elettrica nel 1962. L'ENEL subentra a 1270 imprese fra le quali molte in provincia di Sondrio con centraline che vengono acquisite e poi chiuse, per essere poi ricostruite in questi anni, alcune con polemiche e anche con carte bollate. Non giudichiamo la nazionalizzazione che aveva ragioni solide - una strategia di sviluppo passava per la certezza della futura disponibilità energetica che il sistema produttivo allora non è che la garantisse - e che per modalità e accelerazione di tempi ebbe però conseguenze negative anche pesanti sul mercato borsistico e quindi per i risparmiatori. Giudichiamo i fatti, due in particolare.

3.7.1 Fregati nelle tariffe.

La nazionalizzazione portò ovviamente all'unificazione tariffaria su tutto il territorio italiano. Unificazione, anche qui ovviamente, sui livelli maggiori anche perché l'ENEL aveva bisogno di fare cassa per far fronte al debito che aveva contratto rilevando quasi tutto il sistema produttivo elettrico, fuori essendo rimasti soltanto autoproduttori (caso Falck per noi) e Municipalizzate (AEM Milano e Aziende minori). E così i valtellinesi e valchiavennaschi che avevano le tariffe più basse d'Italia, con vantaggio per i cittadini ma anche per le imprese, si trovarono a sborsare una differenza la più alta di tutti.

3.7.2 Fregati nei rapporti.

In provincia i maggiori produttori erano Edison, Sondel, Falck, Vizzola, AEM. Fatta salva l'AEM per la sua natura di azienda del Comune di Milano con la quale non erano facili, i rapporti con gli altri produttori da parte degli Enti locali erano generalmente buoni. In alcuni casi si era stabilita una collaborazione, certamente interessata da parte dei produttori, ma comunque positiva. Arrivato l'ENEL era come se fosse arrivato un Ministero. Al di là delle relazioni con le persone, e nonostante che gli stessi dirigenti si rendessero conto delle anomalie della situazione, di fatto non c'erano più interlocutori, al punto che per la compravendita di un modestissimo appezzamento di terreno attiguo alla palazzina ENEL di Via Bormio il Comune di Sondrio dovette aspettare mesi perché la decisione competeva (!!!) al Consiglio di Amministrazione a Roma.

3.7.3 La fregatura più grossa (per la montagna e la sua gente)

La fregatura più grossa fu per i BIM e quindi per la gente dei territori di montagna. Il 27 dicembre 1953 per ogni kW di potenza nominale media concessa la legge obbligava i produttori a sborsare annualmente 1300 lire. Vent'anni dopo le 1300 lire erano rimaste 1300 lire. Venticinque anni dopo le 1300 lire erano rimaste 1300 lire, grazie anche alla durissima opposizione dell'ENEL, Ente di Stato, ad ogni tentativo di adeguamento dei sovracanoni.

3.7.4 Finalmente l'adeguamento

Si dovette aspettare il giorno 22, sempre di dicembre, del 1980 per avere con la legge 925, pubblicata sulla G.U. del 6 gennaio 1981, giorno della Befana, una rivalutazione seppur non completa. Le 1300 diventavano 4500 (sarebbero state 8558 se fosse stato recuperato per intero l'aumento del costo della vita che era stato del 658 per cento) e i "sovracanoni rivieraschi" da 436 salivano, in misura fissa, a 1200 lire. Saggia la norma di cui all'art. 3: da allora il Ministro dei LL.PP. per i sovracanoni BIM e il Ministro delle Finanze per i "rivieraschi" ogni due anni provvedono all'aggiornamento in funzione dei dati ISTAT sul costo della vita.

Come è stato possibile che non si provvedesse all'adeguamento a gran voce reclamato dalla montagna italiana e sostenuto politicamente da parlamentari di maggioranza e di opposizione?

S'è già accennato. Troppo forte l'ENEL, lui e i suoi sponsor di tutto l'arco parlamentare, questi i più colpevoli.

3.8 In dettaglio la questione soldi

Va esaminata in dettaglio l'evoluzione del sovracanone

3.8.1 L'evoluzione nel tempo:

- 1300 £ legge 27 dicembre 1953, n. 959

- 4.500 £ legge 22 dicembre 1980, n. 925 (che ha introdotto l'indicizzazione)

- rispettivamente per i bienni dal1° gennaio 1982 al 1° gennaio 2000):

6.052; 8.031; 9.500; 10.516; 11.767; 13.261; 14.521; 15.944; 16.677; 8,91 €

- dal 1° gennaio 2002, base di calcolo fissata in €uro 13,00

- dal 1° gennaio 2003, €uro 18,00 - legge 27 novembre 2002, n. 289, art. 31, comma 10,

- per il biennio successivo 2004/05 18,90 pari a 36595,5 vecchie lire.

- per il biennio successivo 2006/2007 19,62 pari a 37.989,62 vecchie lire.

- per il biennio successivo 2008/2009 20,35 pari a 39.403,09 vecchie lire.

Il valore del sovracanoni attuale corrisponde a 30,31 volte il valore originario del 1953

Se la legge 925 del 1980 con grande merito aveva adeguato, sia pure recuperando solo parzialmente il valore iniziale, i sovracanoni e istituendo un meccanismo di indicizzazione tale da assicurare nel tempo il valore reale, altrettanto importanti appaiono le Finanziarie 2002 e 2003.

3.8.2 Finanziaria 2002: 13 e 3,50 €uro

La legge 28 dicembre 2001, n. 448 (in S.O. n. 285 alla G.U. 29 dicembre 2001, n. 301) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge Finanziaria 2002, aveva peraltro già stabilito un aumento, al Capo II, Articolo 27 (Disposizioni finanziarie per gli enti locali): comma 10: A decorrere dal 1o gennaio 2002 le basi di calcolo dei sovracanoni previsti dagli articoli 1 e 2 della legge 22 dicembre 1980, n. 925, sono fissate rispettivamente in 13 €uro e 3,50 €uro, fermo restando per gli anni a seguire l'aggiornamento biennale previsto dall'articolo 3 della medesima legge n. 925 del 1980.

3.8.3 Finanziaria 2003: 18 e 4,50 €uro

Al Titolo III Capo I Articolo 31 comma 10 della Finanziaria 2003 (Legge 27 dicembre 2002, n. 289 - Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - GU n. 305 del 31.12.2002 - Suppl. Ordinario n. 240) l'ultima novità: "A decorrere dal 1º gennaio 2003, le basi di calcolo dei sovracanoni di cui all'articolo 27, comma 10, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, sono fissate rispettivamente in 18 €uro e 4,50 €uro.

3.8.4 Superato il valore 1953

Gli ultimi due adeguamenti, il primo a 13 €uro e il secondo a 18 hanno superato il valore iniziale. Con quelli le 36595,5 lire del sovracanone 2004/2005 hanno nettamente superato le 33980,44 che corrispondevano alle 1300 iniziali rivalutate la 31.12.2003.

Al 1.1.2006 e quindi per gli anni 2006 e 2007 il sovracanone BIM era quindi salito a 19,62 €uro/kW di potenza nominale concessa e quello "rivierasco" a 4,91. Con la Finanziaria 2003 è stato finalmente ripristinato il valore reale del sovracanoni BIM, anzi esso risulta di circa 38.000 e quindi di qualcosa superiore alle 1300 lire del 1953 pari a fine 2007 circa 34.500 lire.

3.8.5 La valutazione di allora

La storia dei sovracanoni del BIM nel tempo la riprendiamo da una nostra analisi pubblicata su "La Gazzetta di Sondrio" del 10 marzo 2004:

Partendo dal Decreto "Determinazione del sovracanone in tema di concessioni di derivazione d'acqua per produzione di forza motrice per il biennio 1° gennaio 2004-31 dicembre 2005".- si scriveva - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di oggi, 3 marzo 2004.

La nuova entità del sovracanone è di €uro 18,90 per ogni KW di potenza nominale media concessa o riconosciuta. Dalle 1300 £ della legge 27 dicembre 1953, n. 959, alle 4.500 della legge 22 dicembre 1980, n. 925 (che ha introdotto l'indicizzazione), alle (rispettivamente per i bienni dal1° gennaio 1982 al 1° gennaio 2000) 6.052; 8.031; 9.500; 10.516; 11.767; 13.261; 14.521; 15.944; 16.677; 17.261, con poi dal 1° gennaio 2002, la base di calcolo fissata in €uro 13,00 e ancora con la legge 27 novembre 2002, n. 289, art. 31, comma 10, che, a decorrere dal 1° gennaio 2003, elevava ulteriormente la base di calcolo del sovracanone ad €uro 18,00..

Dipendendo l'aggiornamento dall'Istituto centrale di Statistica, avendo questi segnalato che la variazione percentuale verificatasi negli indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati (già indici del costo della vita) nel periodo di ottobre 2001-ottobre 2003 é stata di + 5,0 per cento, i 18 €uro sono diventati per quest'anno e per l'anno prossimo 18,90 pari a

36595,5 vecchie lire. Questo vuol dire un gettito prossimo ai 22 miliardi, sempre di vecchie lire.

Siccome per molti anni abbiamo, giustamente, recriminato sulla inadeguatezza dei sovracanoni, è giusto sottolineare come la rivalutazione intervenuta ha portato ad un risultato apprezzabilmente significativo. Quando il socracanone è nato valeva 1300 £ al kW di potenza nominale media concessa. Ha continuato a restare tale per 27 anni. In questo periodo ovviamente la svalutazione è andata avanti, anzi è anche corsa, causando una perdita per mancato adeguamento stimabile in oltre 500 miliardi di vecchie lire al valore odierno. Gli ultimi due, decisi, adeguamenti, il primo a 13 €uro e il secondo a 18 hanno superato il valore iniziale. Le 36595,5 lire del sovracanone 2004/2005 è nettamente superiore alle 33980,44 che corrispondono alle 1300 iniziali rivalutatela 31.12.2003.

Va ricordato che devono poi essere aggiunti i sovracanoni per Provincia e Comuni rivieraschi.

Detto questo un auspicio: potrebbe, una parte di questo maggior gettito, essere dedicata ad iniziative di contorno dei prossimi mondiali di sci, importanti sotto molti profili, e tali da interessare il resto della provincia. (p. il CCCVa: Alberto Frizziero - GdS 10 III 2004 - www.gazzettadisondrio.it)

3.8.6 Scippati centinaia di miliardi

Da "La Gazzetta di Sondrio" del 16 febbraio 2002:

"Uno studio di oltre una trentina di pagine, unica pubblicazione esistente in argomento, presentato da chi scrive alla Conferenza Provinciale per l'utilizzo delle acque, organizzato dalla Provincia il 24 giugno 1988, si soffermava ampiamente su questa progressiva perdita di valore del sovracanone.

Una serie di dati analitici evidenziava questa perdita. Il dato di sintesi era questo: la perdita, nominale, era a fine 1987 di £. 55.503.347.888, e la perdita in valore reale - lire 1988 - era di 159.155.005.125 £. Aggiornando i dati a fine 2001, ovviamente in valore della lira riferita a tale anno, la perdita complessiva si aggira intorno ai 443 miliardi. A questi andrebbero inoltre aggiunti - anche se la situazione é diversa essendo diversa la fonte legislativa - i miliardi perduti per la mancata rivalutazione dei sovracanoni per i Comuni rivieraschi".

Dobbiamo dire che aggiornando il conteggio la cifra non salirebbe con lo stesso ritmo in quanto sono intervenute le due successive rivalutazioni l'ultima delle quali ha portato in valore il sovracanoni a superare quello inizialmente fissato nel 1953 di 1300 lire.

3.8.7 Gravami sul kW di p.n.m.

A titolo informativo i gravami oggi esistenti sul kW di potenza nominale concessa con, fra parentesi, l'entità negli anni dal 2000 ( l'addizionale regionale è abrogata dal 2008)

3.8.7.1 Canone e addizionale regionale

14,04 (12,45 12,67 12,83 13 13,17 13,32 13,55 13,82 14,04)

3.8.7.2 Sovracanone Comuni rivieraschi

5,09 (2,38 id 3,50 4,50 4,73 id 4,91 id 5,09)

3.8.7.3 Sovracanoni BIM

20,35 (8,91 id 13 18 18,90 id 19,62 id 20,35)

3.8.7.4 Totale gravami

39,48 (23,74 23,96 29,33 35,50 36,80 36,95 38,08 38,35 39,48)

Alberto Frizziero

Capitoli pubblicati:

1) Premessa www.gazzettadisondrio.it/17686-dossier_bim__il_primo_capitolo___premessa...

2) Genesi www.gazzettadisondrio.it/17844-dossier_bim__il_secondo_capitolo___genesi...

3) I parte BIM essenziale strumento di tutela www.gazzettadisondrio.it/18095-dossier_bim__il_terzo_capitolo____bim__es...

3) II parte BIM essenziale strumento di tutela

Capitoli da pubblicare:

4) La situazione in Italia e in Lombardia

5) I parte Canoni, sovracanoni, rivieraschi, rivieraschi BIM. Natura, titolarità, risorse

5) II parte Canoni, sovracanoni, rivieraschi, rivieraschi BIM. Natura, titolarità, risorse

6) Riparto Fondi BIM

7) La Corte Costituzionale

8) Parcellizzazione negativa. Monito per il futuro

9) Unità provinciale

10) I parte Tentativi di futuro

10) II parte Tentativi di futuro

11) Le ipotesi di cambiamento

12) Chiosa

APPENDICE: Titoli I II III IV V VI

INDICE (sintesi)

Editoriali