DOSSIER BIM, OTTAVO CAPITOLO " PARCELLIZZAZIONE NEGATIVA. MONITO PER IL FUTURO "
8. PARCELLLIZZAZIONE NEGATIVA. MONITO PER IL FUTURO
Il BIM nella sua attività autonoma sino al condizionamento del 1976 ha perseguito una politica a tutto campo, sia territoriale che economico-sociale. E' di interesse di questa sede un esame, sia pure estremamente sintetico, per evidenziare un punto cruciale che, guardando il futuro, dovrebbe trovare adeguata soluzione. Il punto è l'organicità degli interventi e sotto due profili, quello di una visione unitaria del territorio provinciale e quello di una certa uniformità di intervento zona per zona ovviamente tenuto conto delle specificità locali. Da qui alcuni cenni prima alla Sezione Autonoma di Bonifica Montana e poi agli altri tipi di interventi fra i quali, singolare, quello dei mutui ai Comuni.
8.1 SABM. Sezione Autonoma di Bonifica Montana
Quanti si occupano dell'ambiente con particolare riferimento agli aspetti idrogeologici, sovente criticando in merito il passato, dimenticano - per la verità in genere ignorano nulla facendo per quantomeno ridurre l'alea di pressappochismo - l'attività del BIM in tempi, mezzo secolo fa, in cui non era certo così diffusa la sensibilità per questo tipo di problemi. Giova, per completezza di trattazione, quantomeno tracciare alcuni aspetti sintetici.
8.1.1 SABM. Il Comprensorio di Bonifica Montana dell'Adda Alpino
Lo stesso anno della legge sui BIM, che sarebbe arrivata dieci mesi dopo, un Decreto interministeriale del 14.2.1953 delimitava, ai sensi della legge 25.7.1952 n. 991 - quella del concetto di "montanità" -, il Comprensorio di Bonifica Montana dell'Adda Alpino. Riguardava solo la Valtellina e non tutta. Erano escluse zone del fondovalle da Piantedo a Tirano, la Valle dello Spol, le Valli del Mera, del Liro e del Reno di Lei per cui dei 321.190 ettari della provincia e dei 263.509 della Valtellina solo 210.000, ettari tutti valtellinesi, ne facevano parte.
Un decreto interministeriale del 9.2.1960 riconosceva poi al BIM: l'idoneità a svolgere le funzioni di consorzio di bonifica montana.
8.1.2 SABM. Il Piano di Bonifica Montana dell'Adda Alpino
E il 25.5.1961 (47 anni fa!) il MAF autorizzava il BIM alla compilazione del Piano Generale di Bonifica Montana con un concorso dello Stato per le spese di sua elaborazione. E' del 26 aprile del 1963 la circolare che fissa le linee da seguire e del 22.6.1965 il decreto per la realizzazione del catasto consortile. Un lavoro intensissimo e produttivo partendo da zero. Il decreto 10.4.1969 dei Ministri dell'Agricoltura e Foreste e dei LL.PP. approvava definitivamente il Piano. Intanto l'azione del BIM era riuscita ad ottenere l'inserimento di quelle zone che erano rimaste fuori con il Decreto del Presidente della Repubblica n. 860 del 6.3.1968
8.1.3 SABM. Attività
In termini statistici sono a fine 1973 179 le opere terminate, 63 in corso di esecuzione o in appalto, 26 in corso di progettazione finanziate, 51 in corso di progettazione non ancora finanziate. Si tratta di interventi di SIF (Sistemazione idraulico forestale), di acquedotti, di strade montane, di ricerche idriche, di irrigazione (non solo il Pluvirriguo), paravalanche, teleferiche, rilievi aerofotogrammetrici e di altra natura tecnica, canalizzazioni, arginature ecc.).
8.1.4 SABM. Consuntivo
A fine 1973 le opere terminate assommano a £. 5.143.471.000, quelle in corso di esecuzione o in appalto 9.402.120.000, quelle in corso di progettazione finanziate 1.933.200.000, quelle in corso di progettazione non finanziate 7.536.417.998. Si ha un totale di 24.015.208.998. Dato che per avere in termini reali si deve calcolare un incremento tra il 1167,4% del 1973 e al 1650% circa del 1968, con l'assunzione di una media ponderale riferita alle diverse voci si può stimare il totale intorno ai 150 milioni di €uro tenendo però conto che allora la disponibilità di risorse era limitatissima e che per avere 100 milioni per fare un acquedotto un importante Comune della Valle ha sudato non sette ma 47 camicie…
8.1.5 SABM. Soppressione
La L.R. 5.5.1975 "Norme sui comprensori di bonifica montana". (…5 maggio - Ei fu e qui essi furono…) pubblicata sul BURL n. 19, 1° suppl. del 07 Maggio 1975, all'art.2, segna la cancellazione dei consorzi di bonifica e quindi della SABM del BIM dell'Adda: "1. I consorzi di bonifica montana, costituiti a norma dell'art. 16 della legge 25 luglio 1952, n. 991 , sono soppressi.
". Il 2° comma di tale articolo sancisce il passaggio alle CC.MM. "2. Le funzioni riguardanti i comprensori di bonifica montana di cui all'art. 1, direttamente esercitate dai consorzi di bonifica montana o da qualsiasi altro consorzio amministrativo sono trasferite alle comunità montane che le assumono e le esercitano entro i limiti stabiliti dalle leggi e dagli statuti". Il 2° comma dell'art. 3 precisa: "patrimonio ed il personale dipendente di ruolo dei consorzi di bonifica montana, nonché ogni altro rapporto giuridico facente capo ai consorzi suddetti saranno trasferiti alle competenti comunità montane".
8.1.6 SABM. Negativa dunque la parcellizzazione
Per inciso vale la pena di ricordare l'art. 4 "Per la risoluzione di problemi comuni, interessanti territori appartenenti a due o più comprensori di bonifica montana fra loro confinanti, le rispettive comunità montane possono consorziarsi fra loro". Riferendoci alla nostra situazione un assurdo. Aveva un senso la proposta della DC di una Comunità Montana articolata in "sub-comunità" in modo da garantire l'unità nelle definizioni strategiche e in quelle operative di vasta area e la specificità zonale nei problemi strettamente di mandamento. Ovviamente di Consorzi non se ne sono fatti e nel corso degli anni molti "problemi comuni", come da dettato di legge, sono rimasti irrisolti… Il problema dell'unità e dell'organicità irrisolto. Negativa la parcellizzazione.
8.2 BIM. Attività di governo
Quanti si occupano dell'amministrazione pubblica sovente criticando il passato, dimenticano - per la verità in genere ignorano nulla facendo per quantomeno ridurre l'alea di pressappochismo - l'attività del BIM in tempi, mezzo secolo fa, in cui non era certo così diffusa la sensibilità per l'attività di governo. Non lo dico oggi. Ho sempre ritenuto, praticando questa linea, che un Sindaco e la sua amministrazione non deve riduttivamente "amministrare il Comune" ma "governare la città". E così per la Provincia e così per altri Enti. Ho sempre ritenuto, sostenuto e praticato linee di tipo strategico, perché solo guardando avanti, prefigurando scenari futuribili (= "futuri possibili") si risolvono al meglio i problemi dell'oggi, già predisposti per il domani senza quindi necessità di ulteriori interventi. L'attività di governo del BIM oltre che per le linee di intervento si caratterizzava per una attività programmatoria. Non quella da "piani-libro", da cose concrete ma significative. Basta pensare ai piani quadriennali (!!! - si era negli anni sessanta!). Non si tratta di rievocazioni storiche o almeno lo sono nella misura in cui si pensi alla Historia magistra vitae. Anche questi aspetti cioè monito per il futuro. Del BIM ma soprattutto della nostra Regione Alpina fra Montespluga e il Ponte del Gallo.
8.2.1 BIM. Ente autonomo
Si è dedicato in precedenza apposito paragrafo al BIM in quanto Ente autonomo. In effetti il grande vantaggio del BIM era quello di essere sganciato da qualsiasi vincolo anche procedurale, salvo ovviamente gli elementi fondamentali (T.U. della legge comunale e provinciale, controlli prima della GPA poi del CRC). La libera scelta di intervento aveva portato il BIM dell'Adda a riservare le risorse all'utilizzo in conto capitale dove possibile con effetto di moltiplicatore. In secondo luogo non si era posto limiti di settore in coerenza d'altronde con lo spirito e la lettera della legge istitutiva dei BIM, la 959/1953 che imponeva che "il fondo comune è impiegato esclusivamente a favore del progresso economico e sociale delle popolazioni, nonché ad opere di sistemazione montana che non siano di competenza dello Stato". Di qui l'ampia gamma di interventi e non discrezionali ma soggetti ad una serie di Regolamenti che l'Ente aveva approvato precisando così il binario in cui doveva incanalarsi l'attività degli amministratori..
8.2.2 BIM. OO.PP. dei Comuni
In base ai suoi programmi, e spesso a Regolamenti applicativi, in periodi in cui i finanziamenti dipendevano esclusivamente da Roma talora al punto da far dire ad un nostro autorevole personaggio, di maggioranza, "l'altrove troppo occupato Ministro dei LL.PP.", per le sue dimenticanze per la nostra provincia, forse per diversità di colore politico… In questa situazione le risorse del BIM erano come manna dal cielo e sempre con il concetto della compartecipazione, circa un terzo, e della prevalenza degli interventi a mutuo rispetto a quelli in capitale. Grosso modo la metà degli interventi per strade (c'è anche il sottopasso di Via Caimi in Sondrio), non montane cui provvedeva la SABM. Poi acquedotti, fognature, altre opere igienico-sanitarie, scuole e altri interventi di edilizia pubblica. Sempre con una visione unitaria dei problemi.
8.2.3 BIM. Agricoltura
Il grosso degli interventi fu per la zootecnia con quel capolavoro che fu il risanamento del bestiame bovino che richiese l'abbattimento di 8749 capi, circa il 20% di quelli esistenti, con Decreto, primo in Italia, di provincia indenne da tubercolosi e brucellosi. A latere ovviamente il miglioramento delle stalle, ben 637, e sempre con il concetto della compartecipazione, e una serie di interventi collegati. Poi interventi per le latterie, da Isolato a Livigno, mercati zootecnici, altri settori agricoli.
Sempre con una visione unitaria dei problemi.
8.2.4 BIM. Industria/Artigianato
Rilevanti gli interventi nei settori produttivi, industria e artigianato. Nella costruzione degli impianti idroelettrici si era arrivati sino all'impiego di 10.000 unità. Poi, via via, la diminuzione e di fatto lo stop con la nazionalizzazione che per noi fu, come in precedenza documentato, una multipla fregatura. Soccorsero per fortuna i programmi del BIM che nel giro di pochi anni avevano portato alla creazione di oltre 4.000 posti di lavoro. Dominante il settore di metallurgia e meccanica, poi i tessili, l'alimentare, le varie, il legno, le imprese elettriche, le pietre, la carta. Interventi o a riduzione interessi o contributi in capitale, sempre riferendosi solo ad una parte degli investimenti per il richiamato concetto della compartecipazione, qui rilevante. Da notare che il meccanismo era tale per cui non era il BIM a fare le valutazioni anche in termini di garanzia delle aziende ma i due Istituti di credito locali i quali conseguentemente assumevano in proprio eventuali rischi.
Il tutto sempre con una visione unitaria dei problemi.
8.2.5 BIM. Turismo
Il turismo si muoveva non solo nelle stazioni classiche, peraltro in quel tempo fortemente bisognevoli di interventi di adeguamento, ma anche in altre località. Con le stesse modalità delle attività produttive ci furono o riduzione di interessi o contributi. Il grosso fu per gli alberghi e per gli impianti di risalita ma anche, interessante, per la realizzazione di impianti di riscaldamento oltre a interventi minori per le Aziende autonome e per lo sport.
Sempre con una visione unitaria dei problemi.
8.2.6 BIM. Welfare
Vediamo, termine moderno e non di allora, il welfare. Interventi per le Case di Riposo, per gli Ospedali - allora avevano amministrazione autonoma e di avvalevano anche di molti lasciti o legati -, per le Istituzioni assistenziali (CRI, AVIS, OMNI, Consorzio Antitubercolare ecc. ecc.. Ampia la gamma di interventi nel settore scolastico, a Istituti, al Patronato - da cui dipendeva allora l'assistenza ad alunni meritevoli e bisognosi -, per molte Scuole Materne e, già allora, per il trasporto scolastico.
Sempre con una visione unitaria dei problemi.
8.2.7 BIM. Comuni
La cosa singolare, interessante, significativa e sintomatica dell'intensità del sentimento solidaristico, a guardare gli eventi e le iniziative in retrospettiva, è la questione dei mutui ai Comuni. I soldi che affluivano dai produttori idroelettrici erano i loro, sia pure gestiti in forma associata. Ebbene i Comuni avevano accettato, guardando avanti con lungimiranza, di ricevere i soldi ma non a fondo perso bensì con restituzione scaglionata nel tempo. E si trattò di mutui allora fondamentali per la realizzazione di una serie di opere che allora non avrebbero visto la luce non essendoci,fino alla riforma tributaria del 1973, altre fonti di entrata che i modesti gettiti di imposta di famiglia e imposta di consumo, il cosiddetto "dazio".
Sempre con una visione unitaria dei problemi.
8.3 Monito per il futuro
Il presente capitolo, s'è visto, non aveva carattere rievocativo o di excursus storico. Voleva semplicemente porre l'accento sul problema fondamentale che è quello dell'unità di governo della nostra provincia, della nostra - come da definizione del prof. Alberto Quadrio Curzio, Regione Alpina. Il quadro resta tuttora scoordinato nonostante le innovazioni legislative susseguitesi. Gli approfondimenti sul BIM sono l'occasione per qualche ripensamento da parte di chi nel tempo ha visto i problemi in ottiche diverse e magari anche di confronto di tesi, sempre che di adeguato livello conoscitivo.
Sempre ovviamente nella logica con una visione unitaria dei problemi.
Capitoli pubblicati:
1) Premessa www.gazzettadisondrio.it/17686-dossier_bim__il_primo_capitolo___premessa...
2) Genesi www.gazzettadisondrio.it/17844-dossier_bim__il_secondo_capitolo___genesi...
3) I parte BIM essenziale strumento di tutela www.gazzettadisondrio.it/18095-dossier_bim__il_terzo_capitolo____bim__es...
3) II parte BIM essenziale strumento di tutela http://www.gazzettadisondrio.it/18349-dossier_bim__il_terzo_capitolo____...
4) La situazione in Italia e in Lombardia http://www.gazzettadisondrio.it/18422-dossier_bim__il_quarto_capitolo___...
5) I parte Canoni, sovracanoni, rivieraschi, rivieraschi BIM. Natura, titolarità, risorse
http://www.gazzettadisondrio.it/18684-dossier_bim__il_quinto_capitolo__p...
5) II parte Canoni, sovracanoni, rivieraschi, rivieraschi BIM. Natura, titolarità, risorse
(testo attuale)
http://www.gazzettadisondrio.it/18789-dossier_bim__il_quinto_capitolo__s...
6) Riparto Fondi BIM
http://www.gazzettadisondrio.it/19004-dossier_bim__sesto_capitolo__ripar...
7) La Corte Costituzionale
http://www.gazzettadisondrio.it/19164-dossier_bim__settimo_capitolo__la_...
8) Parcellizzazione negativa. Monito per il futuro
Capitoli da pubblicare:
9) Unità provinciale
10) I parte Tentativi di futuro
10) II parte Tentativi di futuro
11) Le ipotesi di cambiamento
12) Chiosa
APPENDICE: Titoli I II III IV V VI
INDICE (sintesi)