L'INFORMAZIONE DOVREBBE ESSERE LIBERA... MA PRIMA DI TUTTO INTELLIGENTE
Con questo titolo 'Roberto M.' ci manda il testo che riproduciamo tal quale:
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http://www.gazzettadisondrio.it/16489-dio___un_invenzione__parola_di_mar...,
di cui come direttore ha la responsabilità, mi chiedevo: ma lo ha letto?
Ha letto la frase con cui Gianni Toffali lo chiude?
Se sì allora non mi stupisce che lei diriga la Gazzetta di Sondrio e non La Stampa o La Repubblica, ma nemmeno che non diriga testate nettamente migliori come il Catalogo 2009 dell'IKEA.
Se no allora dovrebbe farlo e poi interrogarsi su un giornalista dal cervello "diversamente orientato".
Saluti "diversamente orientati">>
Per prima cosa riproduciamo l'articolo incriminato in una con la lettera di 'Roberto M.' onde i lettori possano avere tutti gli elementi di giudizio:
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Su un quotidiano nazionale l'astrofisica Margherita Hack si è detta rattristata di non poter far da madrina al Gay Pride di Bologna in programma il 28 giugno. La nuova icona dei gay italiani, si è comunque consolata auspicando che "la prossima parata bolognese sarà una ventata di novità". Ligia alla fede cieca nel nulla assoluto, ha poi dichiarato che "la chiesa è la principale responsabile del clima di intolleranza nei confronti dei gay". E con perfetta aderenza alle gettonate teorie agnostico illuministe evoluzioniste di marxista memoria (quelle insegnate nelle scuole pubbliche), ha infine aggiunto che "Dio è un'invenzione, una pura e semplice invenzione per spiegare con l'irrazionale quello che la scienza non riesce a spiegare". Ma quale credibilità scientifica ci può giungere da colei che dopo aver passato la vita con la testa tra le nuvole a circumnavigare tra gli spazi siderali dell'universo (senza tuttavia riuscire a riprodurre un solo straccio di prova attestante l'origine casuale della vita), ha chiuso la carriera planando sulle pulsioni omo di ventri maschili "diversamente orientati"?
Gianni Toffali>>
Per seconda cosa un telegrafico commento: il linguaggio non è il mio, è quello di un lettore che ha, democraticamente come per chiunque altro, lo spazio a disposizione per esprimere le sue idee. Chi ha il coraggio di manifestarle, giuste o sbagliate che vengano ritenute, mettendo fuori la sua faccia, e cioè firmando con nome e cognome merita certamente di più di chi pur con spunti da non buttar via getta il sasso e tira indietro la mano, ovvero in altre parole critica ma non ha il coraggio di firmare.
(Nota del Direttore)