APPROVATO DAL PARLAMENTO EUROPEO IL RAPPORTO SULL'ECONOMIA SOCIALE

Patrizia Toia, che ha promosso il rapporto: nel momento di crisi attuale: l'Economia Sociale rappresenta il futuro del Welfare

(Bruxelles, 19 febbraio 2009) È stato approvato nella mattinata di oggi al Parlamento Europeo - con 580 voti favorevoli, 27 contrari e 44 astensioni - il Rapporto d'Iniziativa sul tema dell'Economia Sociale promosso dall'eurodeputata italiana Onorevole Patrizia Toia (Partito Democratico/Alde). Già lo scorso 21 gennaio, dopo la presentazione di alcuni emendamenti, il documento era stato approvato a stragrande maggioranza dalla Commissione dell'Occupazione e degli affari sociali del Parlamento europeo.

"È questo un tema di cui personalmente mi sono sempre occupata durante il mandato - commenta Patrizia Toia - in quanto sono convinta che sia parte intrinseca del modello di sviluppo europeo. Oggi, però, ho voluto accendere un faro d'attenzione più specifico perché penso che, con lo tsunami di crisi che stiamo vivendo, l'Economia Sociale possa rappresentare un buon contributo per creare un'economia più stabile. Imprese di questo tipo sono infatti maggiormente legate al territorio, all'economia reale e alla persona, e quindi meno soggette a cadere nella tentazione della speculazione e delle 'avventure' finanziarie".

Il settore dell'Economia Sociale - cooperative, mutue, associazioni, fondazioni e altre forme di impresa sociale - rappresenta oggi a livello europeo ben 2 milioni di imprese, pari a 9 milioni di posti di lavoro: un peso enorme, dunque dal punto di vista sia economico che sociale, ma che risulta scarsamente "codificato" e scarsamente valorizzato, tanto da essere indicato con denominazioni diverse quali "economia solidale", "terzo settore" o "piattaforma".

"Si tratta di imprese private con finalità sociali, spesso pubbliche, che vogliono operare nel mondo economico non avendo il profitto come obiettivo - spiega Patrizia Toia - bensì volendo conciliare l'economia con la dignità della persona e con la solidarietà. E proprio poiché queste imprese hanno una redditività sociale diversa da quella solo economica, sono condannate a una concorrenza iniqua con le imprese di capitale".

L'Economia Sociale infatti ricade pienamente nell'ambito dell'economia di mercato, anche se si tratta di un modo diverse di essere imprese, o come lo definisce Patrizia Toia, un modo "orgogliosamente diverso" di fare economia.

"Oggi - conclude Patrizia Toia - è dunque necessario prendere provvedimenti importanti e concreti, senza dimenticare che l'Economia Sociale è legata al futuro del Welfare, in quanto queste imprese offrono servizi, e lavoro, nel campo sociale, sanitario e previdenziale: un aspetto quanto mai importante specie in un tempo di grandi ristrettezze per la finanza pubblica. Quali provvedimenti dunque? Innanzitutto strumenti giuridici adeguati, come statuti europei, che definiscano il settore senza però burocratizzarlo, dal momento che esso vive di libertà e di motivazioni ideali. È necessaria poi una giusta valutazione statistica per contabilizzare il loro apporto all'economia, distinguendolo dal settore economico pubblico e da quello capitalistico. Occorre poi un sostegno diretto nei programmi e nei progetti comunitari. E in questo caso va deciso se sia più opportuno promuovere programmi specifici creati appositamente per il settore o rilevare gli strumenti necessari nei programmi comunitari già in essere. Una novità del mio rapporto - aggiunge Patrizia Toia -, che ha il sostegno di Social Economy Europe, è la richiesta di facilitare, in caso di crisi di impresa, la possibilità che i lavoratori stessi possano rilevarla".

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