I "RIBELLI DEL BITTO"

Riceviamo e, non senza tanti dubbi, pubblichiamo:

La campagna a sostegno del Bitto "storico", iniziata a novembre, invece che affievolirsi si allarga sempre di più. La petizione online ( http://probittostorico.com/ ) lanciata dal sito www.ruralpini.it ha superato le 3.000 adesioni grazie al forte sostegno di Slow Food, che ha fatto appello ai propri soci affinché la sottoscrivano.

Ma c'è di più: Slow Food, Ruralpini, Slow Cooking (l'associazione di gastronomia territoriale nata in Valtellina), Caseus (vista casearia specializzata nonché organo di Anfosc e Onaf), insieme a chef e giornalisti enogastronomici di fama nazionale, stanno pensando di organizzare a Milano un importante evento - al tempo stesso politico, culturale e gastronomico - consacrato al Bitto "storico", quello delle Valli del Bitto.

A testimoniare dell'impegno dei più consapevoli giornalisti enogastronomici a favore del Bitto "Valli del Bitto" ci sono le prese posizione di Attilio Scotti, di Beppe Bigazzi, di Paolo Marchi. Qust'ultimo da tempo parla del Bitto "Valli del Bitto" come del "Bitto che mi piace" e sull'ultima Newsletter di "Identità golose" (autorevole congresso della cucina italiana), scrive a proposito della prospettiva di impedire al Bitto "storico" di chiamarsi Bitto: "Vi immaginate potere chiamare auto la Duna e non la Ferrari? No? Invece sarebbe così".

Lo scopo della campagna in atto è quello di portare a conoscenza dell'opinione pubblica regionale e nazionale le ragioni dei "ribelli del Bitto" assurti a simbolo nazionale (ma non solo), di "resistenza casearia" e chiamare i responsabili politici regionali ad un confronto pubblico.

Intanto le condotte di Slow Food si mobilitano. Quella di Legnano (MI) ha annunciato che alla prossima edizione di "Formaggiore - formaggi tipici e d' alpeggio" (un evento che coinvolge una settantina di produttori caseari e che si svolgerà a Cerro Maggiore il 9 e 10), sarà esclusa "Latteria sociale Valtellina di Delebio" (presente alle primne quattro edizioni), mentre ci sarà lo stand della "Associazione Produttori Valli del Bitto/Presidio Slow Food" e si raccoglieranno firme a loro sostegno.

La "guerra del Bitto" - in assenza di una volontà di soluzione politica - esce dalla Valtellina con prospettive non proprio favorevoli per coloro che, sottovalutando la forza della "società civile", hanno fin qui sprezzantemente irriso ai "trogloditi" del Bitto e rifiutato un vero dialogo.

Michele Corti (www.ruralpini.it)

Paolo Ciapparelli (Presidente Associazione Produttori Valli del Bitto)

Maurizio Vaninetti (Condotta Slow Food "bassa Valtellina e Valchiavenna" e Presidente Slow Cooking)

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