SERVE UNA CHIESA MENO CLERICALE E CHE LASCI PIÙ SPAZIO AI LAICI.LO DICE "CIVILTÀ CATTOLICA"
Riceviamo e pubblichiamo questa nota di ADISTA:
A sfogliare l'Annuario Pontifico 2009 ci si rende conto che la Chiesa cattolica non gode poi di ottima salute. Lo rileva il quindicinale dei gesuiti Civiltà Cattolica (2/5) in una breve analisi firmata da p. Giuseppe De Rosa. Non è il numero dei battezzati dei quali ci si può lamentare: esso "cresce ad un ritmo assimilabile a quello della popolazione mondiale nello stesso periodo (+1,1%)": i "nuovi" cattolici, fra il 2006 e il 2007 (ultimo anno di riferimento dell'Annuario), sono stati 16 milioni, sicché "il numero dei fedeli battezzati nel mondo rimane stabile attorno al 17,3%". E anche il numero dei vescovi cresce, da 4.898 a 4.946. Ma la tenuta di entrambi questi risultati non dipende dal 'favore' che il credo cattolico incontra e incoraggia. Il primo va un po' da sé, perché è naturale che le famiglie crescano i nuovi nati nella loro tradizione, anche religiosa (e tuttavia "in alcuni Paesi di antica cristianità", il "numero dei battesimi diminuisce"). Il secondo è un dato di 'politica amministrativa' della Santa Sede.
I punti dolenti riguardano invece i sacerdoti e le vocazioni. Problemi "gravi", li definisce p. De Rosa. "La crescita dei sacerdoti non solo è minima", nota, poiché "in sette anni, dal 2000 al 2007, è stata di 3.346" unità, "ma riguarda soltanto l'Africa e l'Asia, dove è stata rispettivamente del 27,6 e del 21,2%. Infatti, in Europa si è avuto un calo del 6,8% e in America del 5,5%". Scarsità aggravata, osserva il gesuita, dall'"invecchiamento che colpisce il clero cattolico in Europa e in America, col risultato che molte parrocchie restano senza sacerdoti e il clero più giovane è obbligato a sottoporsi a un lavoro pastorale sproporzionato, dovendo prendersi cura di più parrocchie, spesso distanti tra di loro, con notevoli difficoltà per la propria vita spirituale e culturale". "È probabile - prevede p. De Rosa - che la situazione si aggraverà ancora e sarà necessario affidare i compiti pastorali più urgenti (…) ai laici, uomini e donne, in particolare alle religiose e alle persone consacrate".
Poco consolante anche la situazione dei candidati al sacerdozio: "Il fatto che il loro numero decresca ogni anno in Europa e in America (nel 2007 è stato del -2,1% in Europa e del -1% in America) è segno di una tendenza che difficilmente cambierà di segno nel futuro". I cambiamenti, allora, dovranno avvenire "nella vita della Chiesa cattolica, obbligandola a divenire meno 'clericale' e a dare più spazio ai laici, alle religiose e, più in generale, alle donne, come già avviene in diversi Paesi". "Ciò dovrebbe portare - è la soluzione prospettata dal gesuita - un auspicabile maggiore impegno dei Movimenti ecclesiali nella vita e nella pastorale della Chiesa, che oggi grava, forse eccessivamente, sul clero diocesano e sui sacerdoti religiosi". (eletta cucuzza)