EUROPEE:CONSUMATORI UNITI-INSUCCESSO ANNUNCIATO
Riceviamo e pubblichiamo:
La lista comunista ed anticapitalistica, come è stata caratterizzata nella campagna elettorale dai due principali componenti la coalizione, ottiene un risultato deludente. Prende il 3,36 e non supera lo sbarramento. E' un risultato, in qualche modo previsto e temuto da coloro, come i consumatori uniti, i quali dopo aver proposto una aggregazione neo-anticapitalista, come un possibile progetto sociale di fuoruscita in positivo dalla crisi finanziaria post globalizzazione del sistema dominante e come proposta politica di una nuova riaggregazione fondata sul primato dei bisogni della gente, di cui le forze comuniste avrebbero dovuto essere parte fondante e autorifondante, proprio a dimostrazione di aver compreso la lezione politica del 2008.
Secondo i consumatori uniti si trattava di dover far prendere coscienza all'elettorato, che lo sviluppo del sistema dominante capitalistico, finanziarizzato e mondializzato, ha ormai generato nuovi poteri, nuovi padroni del sistema, occulti ed al di sopra dei governi e delle democrazie, contro cui, per combatterli, occorreva imporre nuove regole non speculative-capitalistiche al sistema economico.
Si sarebbe dovuto trattare di un progetto di ricomposizione sociale del cittadino, nel suo essere al tempo stesso lavoratore e produttore, consumatore di beni, servizi e territorio, nonché risparmiatore e finanziatore della produzione.
Certamente non si trattava di un bisogno di ritorno ad un passato di scontro e di confronto tra due ideologie economiche e politiche del secolo scorso, che hanno fatto il loro tempo e che in particolare la storia di questi ultimi anni si è incaricata di dimostrare come qual mente anche il modello che ha vinto mostra il suo fallimento ed il bisogno di un suo urgente superamento.
Secondo i consumatori occorreva far vedere la portata innovativa e la capacità risolutiva di questa proposta politica. Trovavamo sbagliata (e lo dicemmo) la convinzione che fosse sufficiente il ricorso al simbolismo consolidato o che bastasse l'auto-proclamazione dell' unità dei comunisti per passare lo sbarramento. Purtroppo avevamo ragione e tale convinzione si è dimostrata errata. Si è toccato con mano che l'elettorato ancora sensibile a quel modo di concepire il confronto politico è una esigua minoranza. Il risultato elettorale, in un certo modo, conferma che una interpretazione dei valori, anche quando nobilissimi, in chiave di conservazione crea la frantumazione di un'area politica e l'incapacità a partecipare a momenti di una loro rifondazione, nella loro riattualizzazione al nuovo contesto sociale e riadeguamento al nuovo livello dello scontro. Noi abbiamo la sensazione che il popolo italiano è più maturo di quanto si voglia far intendere, e l'abbia capito bene. Per questo forse non ha dato fiducia a nessuno, né al PRC-PDCI, né a sinistra e libertà, né al PD, ma ha preferito, secondo i diversi contesti, Di Pietro, la Lega o addirittura astenersi dal voto.
Per quanto ci riguarda, noi consumatori siamo abituati a battaglie fuori dai Parlamenti, lo abbiamo sempre fatto ed anche con grandi risultati nella tutela dei diritti diffusi e degli interessi delle grandi masse. Non dobbiamo fare altro che continuare a proporre questo nuovo modo di essere della società e della politica, che alla lunga siamo certi verrà premiato.
Consumatori Uniti