09 09 30 QUELLA PIANTA DI PIAZZA CAMPELLO A SONDRIO È UN SIMBOLO. I SONDRIESI FIRMANO PER SALVARLA

Prosegue la raccolta di firme per la sopravvivenza del maestoso e sanissimo pino di Piazza Campello pur nel fiore dell'età minacciato di morte dal progetto di sistemazione della piazza. Qualcuno, contrarissimo, ha pensato a questa raccolta. Ha chiesto a un negozio di Via Piazzi se si prestava ed ha cominciato con il passa-parola. Sono più di 350 in poco tempo e - dice la signora del negozio - "tutta gente che non mette frettolosamente la firma magari per far piacere a chi lo sollecita. Arrivano e firmano consapevolmente. Si vede il dispiacere" - aggiunge - "e che la cosa colpisce veramente".

Non c'era il dr. Molteni quando è stato piantato più di una quarantina di anni fa sistemando com'è ora l'aiuola moribonda. Non c'era probabilmente nessuno della sua squadra in Comune, si dice ancora. Nessuno di loro ha pertanto avuto una vita parallela. La piantumazione, la crescita, le prime luci natalizie con filari di semplici lampadine, il primo Presepio, le luci più sfavillanti, il Presepio vivente con Carla Bettini nella veste di Madonna e i Re Magi scesi a cavallo da Triangia. Un compagno della crescita di tanti sondriesi. Un simbolo dunque. "Ma che possono importare queste cose" dice qualcuno dei firmatari, "a chi é arrivato dopo e che quindi non capisce? Chi pensa di avere solo una pianta da tagliare perché serve metterci una specie di area da pic nic anche se nobilitata dal ricordo della chiesetta del Suffragio che sorgeva lì un tempo". "Se si voleva ricordare" - precisa però un altro, "perché non farlo nello spazio attiguo alla facciata della Collegiata, di ben altro valore storico, mettendo li la fontana di Negri?". E un terzo, applaudito: "ma come mai tacciono Soprintendenza, Legambiente, Italia Nostra, WWF? Resta solo il Gabibbo per scongiurare questa iattura?".

In una dichiarazione il Sindaco ha detto che si può vedere per la pianta ma intanto i lavori vanno avanti. E il pessimista di turno, quello che ritiene che "sia più facile far passare un cammello per la cruna di un ago che far cambiare idea al Comune" tenta un salvataggio in corner: "almeno non si tagli la pianta ma la si estirpi e la si ripianti". "Al cimitero" conclude qualcuno, "al cimitero dei ricordi".

Alberto Frizziero

(Il presente articolo è stato pubblicato anche da "Il Giorno" del 1.10.2009 in Sondrio-pag.6

Alberto Frizziero
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