09 10 26 (Aggiornamento del 26.10) VIOLENZA CONTRO LE DONNE. RICORDATO GRAZIANO PAROLO. MA IL COMUNE… LA CUPOLA. L'ABBIAMO ANCHE IN VALLE. FRANA DI SPRIANA
VIOLENZA CONTRO LE DONNE.
Ancora sulla violenza contro le donne. Dopo il dibattito di lunedì 12 scorso a Sondrio con il Presidente del Tribunale D'Aietti, il Procuratore Napoleoni, il Presidente Vicario del Tribunale Cerracchio, il Capo della Squadra Mobile Bartelli, il criminologo Marcassoli, la Presidente di "Tua e le altre" Barbetta, con Maria Luisa Arista moderatrice, sabato 24 a Morbegno altro dibattito con la presentazione del libro "Donne basta paura" da parte del suo autore, il Presidente e fondatore dei City Angels Mario Furlan (organizzazione del Soroptimist con l'Accademia del pizzocchero".
Con Mario Furlan al tavolo il Sostituto Procuratore della Repubblica Elvira Antonelli, la Vicepresidente del Soroptimis Elena Fay, la madrina dei City Angels Daniela Girandi Javarone, i giornalisti Paolo Paradini, Luciano Regolo e Daniela Cuzzolin che ha condotta il dibattito.
E' da tempo che in provincia vi sono iniziative su questo tema, sostanzialmente volte a sensibilizzare l'opinione pubblica. Per parte nostra siamo assolutamente drastici, come più volte abbiamo ripetuto. Certo prima il consueto armamentario psicologico e di quant'altro che sappiamo. Poi però di fronte ai casi più gravi l'introduzione della castrazione chimica dovrebbe essere una cosa da farsi e senza troppe opposizioni, che invece ci sono in nome di principi astratti in base ai quali va a finire che come a Buridano non si decide e lo stillicidio continua. Non basta, sappiamo, ma intanto si cominci.
Red
RICORDATO GRAZIANO PAROLO. MA IL COMUNE…
Lo sventurato professore 78enne Graziano Parolo, una vita nella scuola, vittima dei più incredibile degli incidenti. Quella sbarra di ferro che sfugge dalle mani dell'operaio, parte dal ponteggio al quarto piano, si infila in modo incredibile nei piani sottostanti, rimbalza e finisce le sue evoluzioni sul capo di Graziano che, appena acquistata la pasta in Via Beccaria, sta incamminandosi verso casa, è un terribile segno di un destino barbaro. Lo ha ricordato con affetto l'arciprete durante la cerimonia funebre indicando il posto, sulla destra avanti guardando l'altare, dove tutte le mattine si poneva a seguire la Messa. Quasi tutti i giornali hanno ignorato il suo passato di amministratore. Per quanto in ritardo - ma meglio tardi che mai - nache il Comune ha ricordato con un manifesto il suo passato di assessore. Faceva parte del PSDI e in Giunta c'è stato dal 1964 al 1975 con la pausa in quel periodo in cui PSDI e PSI si erano unificati per poi tornare a dividersi.
La memoria è un valore. In Comune sembrerebbe opportuno che, oggi che non c'è più il Filippo Marveggio che l'intero archivio l'aveva nelle pieghe delle circonvoluzioni cerebrali, si pensasse a trovare il modo di pensare anche al passato. Ci riferiamo, a titolo di esempio da non seguire, il silenzio che a Sondrio circondò qualche anno fa la scomparsa dell'ex Podestà Gunnella, l'amministratore di grandi realizzazioni come Palazzo Muzio, il preventorio, l'acquedotto ecc.
GdS
LA CUPOLA. L'ABBIAMO ANCHE IN VALLE
Ora anche in Valle abbiamo la cupola. Non ci riferiamo, a scanso di equivoci, a quella particolare 'cupola' da dove si diramano le direttive ai picciotti & C. La nostra cupola non c'entra niente con la mafia.
Ci riferiamo alla bellissima cupola dell'Osservatorio astronomico che da sabato scorso è ufficialmente entrato nelle attrattive della Valtellina. A poco più di 1200 metri di quota, a San Bernardo, posto ameno, in comune di Ponte, ora è a disposizione degli appassionati dell'Associazione astrofili per indagare il cielo. Non solo per semplice curiosità. Come è emerso nell'interessante convegno della mattinata di sabato con il telescopio da mezzo metro di diametro, quindi un'attrezzatura di diametro quasi 7 volte superiore a quella che permise al con valligiano Giuseppe Piazzi, nella specola di Palermo, di scoprire il primo dei pianetini, Cerere, sarà possibile individuare asteroidi, compito importante per valutare il comportamento e l'orbita di quelli potenzialmente pericolosi per la Terra. L'osservatorio è in una posizione abbastanza protetta dall'inquinamente luminoso e potrà essere anche motivo, oltre che di studio, di attrazione turistica. Complimenti e voti augurali.
Red
FRANA DI SPRIANA
Il Sindaco di Sondrio ha posto l'aut aut. Se non c'è il pericolo - ha mandato a dire a tutti i poteri interessati - me lo scrivete. Se nessuno mi dice che dalla frana di Spriana non viene nessun pericolo insisto a dire che i lavori non possono essere piantati lì ma devono essere finiti. Si tratta del by-pass studiato per una ragione molto semplice. Se dalla montagna in movimento una parte dei 25 o 30 milioni di metri cubi - un ammasso che collocato allo stadio si eleverebbe, in ordine di grandezza, per 5 chilometri - sbarrasse la valle il Mallero formerebbe un lago tracimando poi. Domanda: questa improvvisata diga naturale reggerebbe alla pressione della massa d'acqua? Ogni 10 metri di altezza determina alla base 1 kg per ogni cmq. 50 metri di altezza 5 kg/cmq pari a 50.000 kg, cinquanta tonnellate, per metro quadrato. Se una siffatta diga regge si produce una situazione come il lago di Poschiavo. Se non regge, com'é stato per la Valchiosa e per una serie di eventi nel mondo, parte il tappo e di Sondrio non collinare non resta che il sedime. Basta guardare Longarone dopo il disastro del Vaiont. Quali sono le probabilità? Poche, forse pochissime. Il prodotto, però, di questa bassa probabilità per l'enormità dei danni che potrebbero prodursi ha determinato la scelta del by-pass. Un po' come la vasca da bagno che abbiamo in casa. L'acqua aumenta, prima di tracimare c'é per fortuna un buco nel quale l'acqua si infila e con un by-pass finisce nello scarico anziché allagare la casa. Qualcuno ha poi tentato di fare un'opera faraonica fino a sopra Castione con un dissipatore di energia per il quale forse non sarebbe stato sufficiente l'acciaio inossidabile… Il by-passa, una volta finito, nel caso di formazione del lago assicurerebbe la fuoriuscita idrica e quindi l'allentamento della pressione sull'ammasso franato. Bassa probabilità ma attenzione. Un tubo inclinometrico era stato spezzato a 37 metri di profondità dove in teoria non dovevano esserci problemi. I primi tempi, quando non si conosceva ancora la situazione e la sua dinamica e tutto era affidato alle valutazioni geologiche del geologo Palestra - bravissimo! -, ai rilevamenti laser del geom. Maraffio, alle valutazioni in loco del geom. Gasparini, capo del settore in C.M. dopo esserlo stato al BIM e all'ing. Moratti, Presidente dell'Ordine, nella veste simbiotica di amministratore- tecnico con, per la sintesi, la chiamata in causa, solissimo, del Sindaco di Sondrio, allora chi scrive.
Quando arrivava Palestra con i dati Maraffio e le prime valutazioni - la quadratura dei dati la faceva subito personalmente il sottoscritto - erano accidenti contro i caposaldi 6 e 14 - ce n'erano 52 o 53 in frana- che viaggiavano a circa un metro e mezzo alla settimana. C'erano poi i crepacci la cui spaccatura aumentava a vista d'occhio, o meglio di bastone. Il Sindaco di Spriana Del Maffeo con la sua guardia Varisto - entrambi scomparsi - ponevano fra i due 'versantini' dei crepacci un bastone riscontrando il giorno dopo di quant'era sceso. Si potrebbe poi dire dei rumori interni, del corso d'acqua scoperto con le rilevazioni dielettriche ma quel che più conta è la liberazione di energia dopo scosse sismiche. Dopo un terremotino di scarsa entità manifestatosi in pianura fra Treviglio e Crema arrivava la telefonata del prof. Villa, allora Presidente dei geologi italiani - che poi diventeà Presidente di Italia Nostra - di andare subito la mattina a fare sopralluoghi in frana. L'Indomani un ticchettio continuo nei geofoni o i diagrammi sulla carta millimetrata attestavano la liberazione di energia nelle profondità del corpo frana, avallando la teoria, per quanto non ufficialmente espressa essendoci allora semmai bisogno di altre indagini scientifiche, sismica. In altri termini la paleofrana si era rimessa in movimento, dicevano, dopo il terremoto del Friuli (avemmo conferme dell'influenza qui di tale sisma con lievi danneggiamenti a una scuola, in Scarpatetti e a Triasso. Se le cose stanno così il momento di preoccuparsi non è quando piove, quando cioè può esserci qualche scarichetta superficiale da niente, ma quando arrivano qui, lungo i canali preferenziali rappresentati dagli antichi alvei, le onde sismiche prodotte con una certa intensità da un terremoto sensibile.
Per concludere può darsi quindi che si spendano i soldi per niente, anzi c'è da augurarselo. Non dimentichiamo però il commento del dr. Frigo, allora direttore del Parco dello Stelvio, la mattina del 28 luglio del 1987:riferendosi alla Val Pola "poteva venir giù 10.000 anni fa, poteva venir giù fra 10.000 anni e invece ha scelto stamattina. Teniamo poi conto che tra il Ciuk e il Ponte del Diavolo - tuttora intatto seppur sepolto - fenomeni simili, rilevati in campagna di studi e ricerche dalla equipe, di altissimo livello, che quand'ero alla Presidenza del BIM avevamo attivato per le valutazioni tecniche dopo la calamità, ne erano stati censiti ben sei. Per Spriana comunque sia abbiamo però per fortuna un piede-frana molto solido e effetti sismici generalmente molto modesti, fatta, moderata, eccezione per quello del Friuli per il quale si è ipotizzata la responsabilità della ripresa del movimento della paleofrana.
Alberto Frizziero