2 10 CONFINDUSTRIA SONDRIO INVITA AD UNA GESTIONE PIÙ EFFICIENTE DELL'EMERGENZA VIABILISTICA E CHIEDE UN'ALTERNATIVA ALLA S.S. 36
3 febbraio 2010 - Massima cura nella gestione delle emergenze viabilistiche attuali e
convinta promozione dei trafori in una prospettiva strategica di lungo periodo.
Questo il pensiero di Confindustria Sondrio in relazione ai gravi problemi di accesso alla
provincia di Sondrio verificatisi a seguito del distacco di massi avvenuto la scorsa
settimana sulla S.S. 36. L'importante arteria di comunicazione, l'unica capace di offrire
tempi di percorrenza accettabili da e per Valtellina e Valchiavenna, è rimasta chiusa al
traffico per un'intera settimana e rimarrà operativa a mezzo servizio per un periodo di
circa due mesi. Disagi rilevanti per chiunque ma in modo particolare per le aziende del
territorio sondriese, costrette a fare i conti con difficoltà accresciute nella consegna delle
merci e nell'approvvigionamento delle materie prime da fuori provincia.
"Con i colleghi della sezione Trasporti abbiamo stimato che per le sole imprese di
autotrasporto che utilizzano mezzi pesanti la settimana di chiusura della S.S. 36 ha
prodotto oneri aggiuntivi per circa 600.000 euro" - è stato il commento del Presidente di
Confindustria Sondrio Paolo Mainetti. "A questi si aggiungono ulteriori danni subiti dalle
imprese manifatturiere che avevano merci in spedizione o in arrivo. La sensazione è che
non si fosse assolutamente preparati ad un simile evento, infatti è passato un giorno o
due prima che si arrivasse ad una gestione efficiente dell'emergenza creatasi".
Entro alcuni mesi, inoltre, prenderanno avvio i lavori di consolidamento della galleria
"Monte Piazzo" sulla S.S. 36 nelle immediate vicinanze di Colico, appaltati dall'ANAS lo
scorso novembre. Lavori che avranno una durata presunta di circa 2 anni e che non
mancheranno di creare disagi al traffico veicolare. Gli Industriali si associano alle
preoccupazioni espresse di recente dall'Amministrazione Provinciale di Sondrio, che ha
evidenziato come il mancato completamento del peduncolo sullo svincolo di Dervio
potrebbe precludere la messa a punto di percorsi alternativi per il transito dei mezzi
pesanti, con le stesse drammatiche conseguenze di congestione del traffico che si sono
osservate nei giorni scorsi a seguito della frana.
"Ho accolto con favore l'intervento ufficiale della Provincia" - ha proseguito Mainetti - "Il
Presidente Sertori mi ha garantito il suo massimo impegno ed ho molta fiducia nel suo
operato. C'è da augurarsi che la possibilità di pianificare tempi e modi della chiusura
faciliti la gestione delle inevitabili difficoltà viabilistiche, anche attraverso soluzioni tecniche
plausibili quali l'esecuzione notturna dei lavori o restringimenti parziali della carreggiata".
Al di là delle emergenze di breve periodo, Confindustria Sondrio lancia uno sguardo al
futuro e rilancia l'ipotesi dei trafori alpini, unica soluzione strutturale al rischio isolamento
con cui le nostre valli convivono da sempre.
"Quanto è accaduto la scorsa settimana ha messa a nudo uno volta di più l'estrema
fragilità infrastrutturale del nostro territorio" - ha osservato Mainetti - "In una prospettiva
strategica di lungo periodo, non possiamo che rilanciare fortemente l'idea dei trafori alpini
della Mesolcina e del Mortirolo; quest'ultimo, in particolare, si configura come un'opera
stradale inderogabile, l'unica alternativa reale alla S.S. 36. È un appello forte che
rivolgiamo alle istituzioni. Solo così avremo una valle sicura e realmente connessa da un
lato con il cuore dell'Italia produttiva e dall'altro con il centro dell'Europa".