3 10 QUALI SONO "LE FORME DEL MODERNO"? - ANDIAMO A VENEZIA, CI ATTENDE UN IMPONENTE VENTAGLIO DI EVENTI E ALLESTIMENTI!

Non possiamo dire che l'equipe della Fondazione Musei civici veneziani stia con le mani in mano. Nell'affollata conferenza stampa di pochi giorni fa, è stato presentato un "ventaglio" di eventi e di allestimenti così imponente da lasciare a bocca aperta. Venezia, di per se non avrebbe necessità di niente per valorizzare le sue estreme bellezze architettoniche ed artistiche che- tuttora- lasciano stupiti ed incantati chiunque la visiti, fosse già venuto altre mille volte. Acqua alta, disagi di percorso non fermano la gente, anzi è un'avventura da vivere ed é alla portata di tutti( altro che andare di qua e di là in paesi stranieri e- spesso- pericolosi) ed è assolutamente italiana. Intanto con la consulenza di esperti internazionali, si sta allestendo "Mille vetri per Murano", un luogo tipico dell'antica arte del vetro che non ha uguali nel mondo, tant'è che il titolo "Murano il museo del vetro più bello del mondo", ci sembra una dicitura più che azzeccata. Ed indovinata è stata la scelta di "motoscafare" i giornalisti per alcune mostre che aprono in questi giorni i battenti. Se potete, venite a vederle. Ne guadagnerà la vista e il cuore. Il percorso culturale che offrono i Musei Civici veneziani riempie l'anima di sensazioni ed emozioni difficilmente cancellabili.

A CA' PESARO

Scultura a Ca' Pesaro

Da Medardo Rosso a Viani, da Rodin ad Arturo Martini

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna, II piano

9 marzo - 18 luglio 2010.

Una trentina di grandi sculture appartenenti alla celebre collezione plastica di Ca' Pesaro, in un percorso completamente nuovo, che privilegia valori formali e accostamenti inediti.

La mostra si snoda negli spazi sontuosi dell'androne del Longhena al piano terra e del magnifico secondo piano, di eccezionale pregio architettonico e impagabile qualità luminosa - recentemente restituiti a funzione museale, che consentono , finalmente, di esporre opere per molto tempo non accessibili al pubblico, come opere di Medardo Rosso, Bistolfi, Adolfo Wildt, Arturo Martini, Libero Andreotti, Napoleone Martinuzzi, fino al celebre "Cardinale" di Manzù.

Di particolare interesse, al secondo piano, anche le diverse, stimolanti relazioni proposte tra sculture e opere pittoriche - a partire dal grandioso fregio di Giulio Aristide Sartorio, il Ciclo della Vita realizzato per il Padiglione Italia della Biennale del 1907 e altre non meno significative grandi tele - in una ricerca continua di confronto e dialogo tra linguaggi e forme espressive.

La mostra, curata da Silvio Fuso, Matteo Piccolo, Giandomenico Romanelli e Cristiano Sant (Catalogo Fondazione Musei Civici di Venezia), si pone, oltre che come perfetta proposta di recupero e riallestimento museale, anche come il primo appuntamento del programma per il 2010 di Ca' Pesaro, quasi interamente dedicato alla scultura. A Le forme del moderno, faranno infatti seguito, a settembre, la grande retrospettiva intitolata al britannico Toni Cragg (Liverpool, 1949, leone d'oro alla Biennale '88), oltre a un prezioso approfondimento sulla grafica di Arturo Martini, che troverà spazio nell'area del museo dedicata alle proposte di ricerca e di indagine, la Sala 10 al primo piano.

Le Forme del moderno è una proposta di rilettura, oltre che di riallestimento, in cui opere e spazi entrano in relazione organica.

Il vasto spazio dell'Androne al piano terra è dedicato alla rappresentazione scultorea della forma umana, con sei grandi opere che ne esemplificano la doppia polarità, femminile e maschile, in periodi e con linguaggi diversi.

Il percorso prosegue al secondo piano. Qui le sculture si susseguono secondo una direttrice d'indagine formale che dalla linearità conduce man mano a una prevalenza della materia.

Nel grande Salone, ove è esposto in permanenza, per tutta la lunghezza delle pareti, il ciclopico fregio di Artistide Sartorio con il Ciclo della vita (240 mq di superficie pittorica in 14 pannelli con 128 figure "più grandi del vero"), l'originale pittura scultorea di quest'opera, caratterizzata da una costruzione formale in cui prevale la linea e l'assimilazione della cultura classica, viene posta in relazione con una serie di sculture che, nel loro plasticismo figurativo, muovono da influenze classiche verso nuove sintesi. Ecco allora - dal Pensatore ( 1880) e dai Borghesi di Calais (1886) di Rodin, alla Resurrezione (1904) di Bistolfi, fino alla Nuvola di de Toffoli (1955) - i trapassi dalla contorsione della forma all'eleganza di un più moderno linearismo e la ricerca di una semplificazione del tessuto compositivo.

Nel saloncino si lascia spazio a nuove ricerche plastiche condotte tra stilizzazione e ritmi dinamici; la forma e la linea perdono importanza, l'opera si identifica con la materia informe e il segno gestuale, è resa oggetto di sperimentazione, perde fisionomia, mentre si tenta la coniugazione di pittura e scultura. Sono qui esposti, tra l'altro, un Plurimo di Vedova (1964), oltre a opere in rame e in bronzo di Kemeny, Milani, Calò, ma anche tele di Gaspari o di Plessi.

L'ultima saletta è un omaggio a tre grandi maestri: Medardo Rosso, Adolfo Wildt e Arturo Martini. Dalle ricche collezioni del museo, sono stati qui selezionati celebri capolavori che hanno in comune un apparente mutismo dello sguardo: sguardi invisibili, dunque, ma capaci di tracciare tra loro, su linee diverse, un sorprendente dialogo a occhi chiusi .

LE OPERE IN MOSTRA

Piano terra, androne - POLARITÁ DEL CORPO

1. Alberto Viani (1906 - 1989)

Torso femminile, 1952

ottone lucidato, cm 136x63,5x62

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

2. Alberto Viani

Nudo o Torso virile, 1952

Bronzo, cm 110x59x30

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

3. Michael Noble (1919 - 1993)

Marisa, 1953

Bronzo, 168x46x47

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

4. Agenore Fabbri (1911 - 1998)

Uomo atomizzato,1959

Bronzo, 239x130x28

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

5. Giuseppe Graziosi (1879 - 1942)

Nudo di donna (Susanna), 1909

Marmo, 105.5x101,5x71

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

6. Napoleone Martinuzzi (1892 - 1977)

Pugile, 1939

Bronzo, 150x113,5x89

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

Secondo piano, Salone - LA FORMA SINUOSA

7. Giulio Aristide Sartorio (1860 -1932)

ciclo La vita umana, 1906-07

olio su tela

14 pannelli:

La Luce, cm 503x646

Le Tenebre cm 509x646

L'Amore, cm 503x716

La Morte, cm 509x716

10 Cariatidi, cm 509x213 (cad.)

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

8. Auguste Rodin (1840 - 1917)

Il pensatore, 1880

gesso patinato, 187,5x108x140,5

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

9. Auguste Rodin

I borghesi di Calais, 1886

Gesso, cm 215x265x202

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

10. Leonardo Bistolfi (1859 - 1933)

Resurrezione,1904

Gesso, cm 147x179x175

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

11. Giuseppe Romagnoli (1872 - 1966)

Terra mater, 1903

Bronzo, 137x55,5x56,5

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

12. Giuseppe Romanelli (1916 - 1982)

La bagnante, 1953

Gesso, cm 118x90x50

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

13. Emilio Greco (1913 - 1995)

Grande figura accoccolata, 1961

pietra artificiale, 130x76x90,5

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

14. Napoleone Martinuzzi

Nudo di donna (disteso), 1950

Gesso, 66x76x90,5

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

15. Umberto Mastroianni (1910 - 1998)

Uomo, 1942

Legno, 127x92x90

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

16. Bruno De Toffoli (1913- 1978)

La nuvola: evento, 1955

Gesso, 151x190x44

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

Secondo piano, saloncino - FORME - INFORME

17. Bruno De Toffoli

Civiltà della macchina, 1951

gesso patinato, 158x136x73

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

18. Zoltan Kemeny (1907 - 1965)

Ricerca per captare lo sguardo, 1962

Rame, 62x74x27

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

19. Aldo Calò (1910 - 1983)

Piastra, 1962

Bronzo, 91,5x91,5x9,5

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

20. Giuseppe Santomaso (1907 - 1990)

Il muro del ricordo, 1964

olio su tela, 130x163

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

21. Umberto Milani (1912 - 1969)

Avvolgimento, 1961

Bronzo, 98x37,5x40

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

22. Fabrizio Plessi (1940)

Momento, 1961

olio su tela,145x145

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

23. Lorenzo Guerrini (1914 - 2002)

Uomo e macchina vanno, 1959

pietra di bolsena, 87x68,5x28

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

24. Luciano Gaspari (1913 - 2007)

Attrito della natura, 1962

tecnica mista su tela, 121x120

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

25. Carlo Ramous (1926 - 2003)

L'annuncio, 1959/60

Bronzo, 94x77x29,5

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

26. Costas Tsoclis (1930)

Mare, 1986,

tecnica mista, 165x222x17

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

27. Marcolino Gandini (1937)

Tela modellata, 1965

acrilico su tela, 200x200

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

28. Emilio Vedova (1919 - 2006)

Assurdo - diario di Berlino, 1964

Plurimo, 233x237x173

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

Secondo piano, saletta - LO SGUARDO CIECO

29. Medardo Rosso (1858 - 1928)

Madame X, 1896

cera su struttura in gesso, cm 30x19x24

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

30. Arturo Martini (1899 - 1947)

Fanciulla verso sera, 1919

Gesso, 55x51x33

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

31. Medardo Rosso

La signora Noblet, 1897

cera su struttura in gesso, 68x50x27

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

32. Adolfo Wildt (1868 - 1931)

Martirologio, 1894

INFORMAZIONI GENERALI

Sede: Galleria Internazionale d'Arte Moderna, Santa Croce, 2076, Venezia

Inaugurazione: avvenuta lunedì 8 marzo 2010

Apertura al pubblico: 9 marzo - 18 luglio 2010

Orario: fino al 31 marzo 10/17 (biglietteria 10/16), dal 1 aprile 10/18 (biglietteria 10-17) chiuso lunedì e 1 maggio

BIGLIETTI

Ingresso con il biglietto del museo (Intero 6,50 euro Ridotto 4,00 euro) Ragazzi da 6 a 14 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi; studenti(è richiesto un documento) dai 15 ai 25 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di studenti; cittadini ultrasessantacinquenni; personale* del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; titolari di Carta Rolling Venice; soci FAI Gratuito. Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini 0/5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate; interpreti turistici* che accompagnino gruppi; capigruppo (gruppi di almeno 15 persone previa prenotazione); membri I.C

VISITE GUIDATE

su prenotazione, tel. 0412700370

ATTIVITÀ EDUCATIVE

Per la scuola, per la famiglia v. programma nel proseguo. Info 0412700370, dalle 9.00 alle 14.00, dal lunedì al venerdì

INFORMAZIONI

www.museiciviciveneziani.it mkt.musei@fmcvenezia.it call center 848082000

PRENOTAZIONI

www.museiciviciveneziani.it call center 848082000

Nell'ambito del programma MUSEO-SCUOLA 2009-2010:

FACCE DI CRETA. LABORATORIO DI SCULTURA

Traendo ispirazione dai grandi maestri esposti a Ca' Pesaro, si esplorano i segreti della scultura, utilizzando la creta, materiale atossico, economico, versatile e altamente malleabile, per queste caratteristiche molto usato dagli scultori.

In laboratorio, partendo da un blocco di argilla di forma ovoidale, si plasmerà la materia fino a delineare i principali tratti somatici di un volto.

Scuola dell'Infanzia, Primaria e Secondaria

Durata: 2 ore

CIÒ CHE È SOLIDO SI DISSOLVE. PERCORSI DELLA SCULTURA A CA' PESARO

Il percorso documenta con un'accurata scelta di opere le principali fasi di sviluppo del rinnovamento plastico del Novecento: dalla svolta moderna della scultura tardo ottocentesca di Auguste Rodin e Medardo Rosso, alla sintesi tra espressionismo e classicità di Adolfo Wildt, dalle figure anticlassiche di Arturo Martini, alla ricerca di una semplificazione compositiva di Plessi, De Toffoli e Bistolfi; dal filone vitalista di Jean Arp, ripreso da Henry Moore, alle sculture "mobili" e leggere di Alexander Calder; dai quadri/scultura "plurimi"di Emilio Vedova, alle opere in rame e in bronzo di Kemeny, Milani e Calò. Scuola Secondaria I (solo classe III) e II grado Durata: 2 ore

Come si partecipa: Prenotazioni telefonica e informazioni su modalità di pagamento al n. 041 2700370

Costi

Itinerari tematici: euro 60,00 per classe

Laboratori: euro 65,00 per classe

Itinerari in inglese, francese e russa: euro 90,00 per classe

I Mercoledì delle Mostre (per docenti)

Visite guidate gratuite per docenti per illustrare la mostra e le iniziative didattiche che accompagnano l'evento.

Mercoledì 17 marzo, ore 16.00 Mercoledì 31 marzo, ore 16.00 Conducono: Silvio Fuso, Matteo Piccolo

Come si partecipa: Su prenotazione obbligatoria al n. 041 2700370, fino a esaurimento dei posti disponibili.

Nell'ambito della rassegna FAMIGLIE AL MUSEO

IMPARIAMO A SCOLPIRE A CA' PESARO

L'attività inizia dall'osservazione delle sculture esposte. Prosegue poi in laboratorio

dove i partecipanti sono guidati a plasmare con la creta il proprio autoritratto.

Per nuclei familiari, a partire dall'età di cinque anni

Domenica 30 maggio - ore 11.00, ore 15.00

Come si partecipa

È possibile acquistare anticipatamente on line sul sito www.museiciviciveneziani.it i biglietti di tutte le iniziative in programma, fino alle ore 15.00 del venerdì che precede l'attività.

I biglietti eventualmente residui possono essere acquistati direttamente presso le sedi museali interessate dal sabato che precede l'attività prescelta.

Costi: Biglietto cumulativo: 15,00 euro a nucleo familiare (per un numero massimo di 4 persone, comprendente almeno un adulto).

Nell'ambito del programma WEEK END AL MUSEO tempo libero tra arte e natura

LA SCULTURA IN CRETA

Il corso propone di realizzare una scultura in creta, avente per soggetto l'autoritratto. I partecipanti dovranno portare con loro uno specchio con cui osservare i propri lineamenti da riprodurre con la creta. Fonte d'ispirazione sarà la straordinaria collezione di sculture del Museo, a cominciare da quelle di Medardo Rosso e di Rodin. L'attività di laboratorio offre un primo approccio con la scultura utilizzando la creta, che, oltre a essere particolarmente facile da modellare, si presta catturare impressioni e stati d'animo con immediatezza e senza dover seguire un determinato ordine di esecuzione.

Docente Dario Cestaro

Sabato 22 maggio, ore 11.00-1700 Domenica 23 maggio, ore 10.00-14.00

Come si partecipa

Le attività sono riservate a un numero limitato di partecipanti, esclusivamente su prenotazione, fino a esaurimento dei posti disponibili telefonando, dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 14.00, al numero 041 2700370.

Costi: Il costo di ogni corso è di 50 euro a partecipante con pagamento anticipato.

Per informazioni:

Servizi Educativi

Tel: 0412700370, dalle 9.00 alle 14.00, dal lunedì al venerdì

Mail: education@fmcvenezia.it

www.museiciviciveneziani.it

Sempre a Ca' Pesaro

CARLOS GARDEL. LA VOCE DEL TANGO

in una storia a fumetti di Muñoz & Sampayo

Venezia, Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

13 marzo - 2 maggio 2010

Allestita nelle sale espositive al piano terra del Museo, e in sala 10 al primo

piano, la mostra presenta le 109 tavole originali dipinte da José Muñoz per il

volume Carlos Gardel, edito da Nuages, con sceneggiatura di Carlos Sampayo.

Una storia avvincente e misteriosa, tra Buenos Aires e Montevideo, sul filo della

poesia a fumetti di due tra i maggiori interpreti odierni della bande dessinée.

Il lavoro di Muñoz e Sampayo rappresenta la loro variazione sulla vita del grande

cantante: non un'interpretazione ma un'opera basata su alcuni aspetti della vita

di un artista che è stato il più grande esponente della canzone popolare del Rio

De La Plata e una delle voci più straordinarie del XX secolo.

Oltre agli originali sono esposti anche alcuni inchiostri che hanno sempre per

soggetto Gardel, mentre in sala 10 trovano spazio una ventina di lavori a

tempera e a tecnica mista di José Muñoz, riprodotti nel volume La Pampa y

Buenos Aires (Edizioni Nuages), aventi per soggetto paesaggi e personaggi

della pampa argentina.

Realizzata in collaborazione con la Galleria Nuages di Milano, in occasione

dell'uscita dell'edizione italiana del volume e con il sostegno di DHL Express.

Carlos Gardel nasce nel 1887 o nel 1890 a Tolosa, Francia, o a Tacuarembó,

Uruguay, ma altre piste situano la sua nascita in luoghi ancora diversi. Muore a

Medellín, in Colombia, il 24 giugno del 1935, in un incidente aereo, anche se non

pochi sostengono che non sia affatto deceduto in quella circostanza. Nel corso

della sua carriera incide più di 700 brani musicali e interpreta, da protagonista,

otto produzioni cinematografiche.

Nel 2003 la sua voce è dichiarata dall'Unesco patrimonio mondiale dell'Umanità.

Carlos Gardel, ha reso nobile il tango portandolo dai bassifondi di Buenos Aires

agli schermi di Hollywood.

Munoz e Sampayo, costretti a lasciare il loro paese negli anni '70 a causa della

dittatura, raccontando Gardel, simbolo di un'Argentina leggera e esuberante,

esprimono tutta la nostalgia della loro infanzia sudamericana.

Sampayo costruisce un racconto allusivo, composto da scene reali o inventate.

Da Buenos Aires a New York, dalla noncuranza politica di Gardel alla sua

strana relazione con le donne, lo sceneggiatore di Alack Sinner accumula

frammenti sino a dare l'immagine di un paese ottimista che, senza esserne

cosciente, vive una libertà che, purtroppo, non ha sempre ritrovato.

Su questo racconto, nel suo tradizionale bianco e nero contrastato, popolato da

tipi espressivi e da ambientazioni stordenti, Muñoz incolla immagini ammalianti

fatte di ombre, di emozioni, di talento grafico arrivando a creare un mondo quasi

irreale.

Affacciandosi sul simbolo del loro paese Muñoz e Sampayo hanno messo in

scena un'Argentina che le dittature e le guerre civili hanno ridotto a un sogno

inaccessibile.

CARLOS GARDEL. LA VOCE DEL TANGO

in una storia a fumetti di Muñoz & Sampayo

Venezia, Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

13 marzo - 2 maggio 2010

INFORMAZIONI GENERALI

Sede: Galleria Internazionale d'Arte Moderna, Santa Croce, 2076, Venezia

Inaugurazione: venerdì 12 marzo 2010

Apertura al pubblico: 13 marzo - 2 maggio 2010

Orario: 10/17 (biglietteria 10/16), chiuso lunedì e 1.V

BIGLIETTI

Ingresso con il biglietto del museo

Intero 6,50 euro

Ridotto 4,00 euro

Ragazzi da 6 a 14 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi; studenti* dai 15 ai

25 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di studenti; cittadini ultrasessantacinquenni;

personale* del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; titolari di Carta Rolling Venice;

soci FAI

Gratuito

Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini 0/5 anni; portatori di handicap con

accompagnatore; guide autorizzate; interpreti turistici* che accompagnino gruppi;

capigruppo (gruppi di almeno 15 persone previa prenotazione); membri I.C

*è richiesto un documento

INFORMAZIONI

www.museiciviciveneziani.it

mkt.musei@fmcvenezia.it

call center 848082000

PRENOTAZIONI

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call center 848082000

Partner Istituzionale

Fondazione Musei Civici di Venezia

Chi è José Muñoz

Nato a Buenos Aires nel 1942. Frequenta la "Escuela Panamericana de Arte" della

stessa città, dove è allievo di Alberto Breccia e Hugo Pratt. Studia disegno, pittura e

scultura nell'atélier di Humberto Cerantonio. Esordisce nel fumetto come assistente di

Francisco Solano López, e poi illustrando storie scritte da Héctor Oesterheld per le

riviste "Hora Cero" e "Frontera". Si mette in luce nel 1963 disegnando "Precinto 56" su

testi di Eugenio Zappietro per la rivista "Misterix".

Nel 1972 parte per l'Europa, radicandosi a Londra e poi a Milano. Nel 1974 incontra lo

scrittore argentino e, insieme, creano Alack Sinner (Alterlinus 1975/90, Acme Ed. 1992,

Hazard Edizioni, 1997), Sophie (Alterlinus 1977, L'Isola Trovata 1980), Nel Bar

(Alterlinus 1979, EPC Ed. 1986, Coconino Press 2002), Sudor Sudaca (Frigidaire 1983,

RR Edizioni 1992), Giochi di luce (Corto Maltese 1985), Billie Holiday (Corto Maltese

1989), Europa in fiamme (La Dolce Vita 1987), Il Poeta (Corto Maltese 1991).

Nel 1994 disegna su testi dello scrittore nordamericano Jérôme Charyn Il Morso del

Serpente e, nel 1996, Panna Maria (Hazard Edizioni 1998, Hazard Edizioni 1999).

Dal 1989 mostra le sue tempere, pastelli e chine nella galleria Nuages di Milano.

Nel 2001 si trasferisce a Parigi. Nello stesso anno Hazard Edizioni pubblica il catalogo

Muñoz Hombre di China che accompagna una mostra itinerante. Dal 2003 collabora

con la casa editrice Guanda.

Recentemente ha iniziato ad esporre nella galleria Tricromia di Roma (catalogo T/01,

2004), nella galleria Jelasi, Ischia e nella galleria D406, Modena.

I suoi libri sono stati pubblicati in francese, inglese, finlandese, greco, olandese,

portoghese, svedese, norvegese, serbo, danese, tedesco e castigliano.

Attualmente lavora, con Sampayo, alla creazione di un nuovo libro sulla vita di Carlos

Gardel.

Chi è Carlos Sampayo

Nato in Argentina nel 1943. Romanziere, sceneggiatore, saggista, giornalista culturale,

critico musicale e professore di letteratura, deve all'incontro con José Muñoz nel 1974

l'apertura alla via della narrazione grafica che ha unito a quella letteraria. Sampayo

considera che questi due tipi di narrazione si complementano e entrando in relazione, si

arricchiscono reciprocamente.

Ha pubblicato quattro romanzi, due volumi di poesie e due libri di saggi su temi storici e

musicali. E' stato direttore editoriale di varie enciclopedie specifiche su letteratura, jazz e

temi sociali, opere pubblicate in lingua spagnola, francese e italiana.

Con José Muñoz, ha creato Alack Sinner , Sophie, Nel Bar, Sudor Sudaca, Giochi di

luce, Billie Holiday, Europa in fiamme, Il Poeta.

Ha lavorato con Oski, Alberto Breccia, Lorenzo Mattotti, Solano López, Igort e Oscar

Zárate, con quest'ultimo disegnatore sta collaborando alla creazione di un'opera in

comune.

Anche se i suoi primi lavori con Muñoz, si rivolgevano al genere noir, un genere spesso

adottato dalla narrativa sociale, la sua scrittura si è rivolta anche ad altri argomenti.

- IL MUSEO DI STORIA NATURALE DI VENEZIA.

Il NUOVO MUSEO

Piano terra

Al piano terra, sono stati acquisiti e recuperati, grazie a uno specifico finanziamento del Comune di Venezia, importanti spazi: innanzitutto il giardino, ricavato in un'area all'aperto inutilizzata da molti anni, che è stata inglobata nelle pertinenze del museo, risistemata con zone erbose, siepi, piantumazioni offrendo un importante valore aggiunto per l'intera area urbana circostante. Dal giardino si accede al piano terra del palazzo, il cui porticato interno è stato dotato di vetrate parzialmente apribili, in modo da poter ospitare sia alcuni dei servizi essenziali come il punto informativo, la biglietteria, il museumshop, sia, nelle lunghe ali est e ovest, nuove, interessanti funzioni: da un lato un ampio spazio per mostre temporanee, dall'altro la "Galleria dei cetacei", ovvero l'esposizione a soffitto degli scheletri di una grande balenottera, di un capodoglio e di altri piccoli cetacei. Questa soluzione rende percorribile e suggestivo lo spazio sottostante, utilizzabile anche per attività di aggregazione.

Il piano terra continua inoltre a ospitare altre aree e funzioni:

• l'Acquario delle Tegnùe, con pesci, molluschi crostacei e altri organismi tipici delle particolari zone rocciose sommerse al largo del litorale veneziano (le Tegnùe, appunto), e il gioco "sottAcqua", suo complemento didattico

• la sala conferenze

• lo spazio per le attività educative

• la biblioteca

• il laboratorio di tassidermia e preparazione biologica

Include quindi, oltre alle aree aperte al pubblico, anche spazi dedicati a importanti attività scientifiche e di ricerca, accessibili solo agli addetti ai lavori.

Primo Piano (ammezzato)

Le aree di questo piano - per le quali è già pronto un progetto di ulteriore ampliamento delle aree espositive con una sezione dedicata alla laguna di Venezia - ospitano depositi di conservazione delle collezioni, laboratori scientifici, un ulteriore spazio per le attività educative e le sale delle associazioni naturalistiche collegate al museo.

Secondo Piano

Interamente adibito a spazio espositivo, ospita le tre grandi sezioni del museo, che affrontano la Storia Naturale da tre diversi punti di vista, con un approccio museologico nuovo e interessante, pur mantenendo strette connessioni con l'attività e la tradizione scientifica del Museo e della città.

I. SULLE TRACCE DELLA VITA ovvero la Paleontologia.

Il percorso si svolge con la guida dei fossili, che costituiscono le tracce per comprendere la formazione e la storia della vita sulla terra, dalla comparsa dei primi organismi viventi visibili a occhio nudo (700 milioni di anni fa) a quella dell'uomo (Homo sapiens), 40 mila anni fa e si sviluppa in quattro sale e tre sottosezioni.

1. Alla ricerca dei dinosauri

La prima sala, di grande effetto scenico, è quella dedicata alla Spedizione Ligabue che nel 1973 portò alla luce vari reperti di oltre 100 milioni d'anni fa tra cui lo scheletro quasi intero di un dinosauro di oltre 7 metri, Ouranosaurus nigeriensis, e il cranio del gigantesco coccodrillo Sarchosuchus imperator. Già allestita come unità espositiva a sé stante, diventa ora il portale d'accesso a questo settore e introduce il visitatore al tema dei fossili, trattato nella successiva sottosezione

2. Creature di pietra (i fossili)

Vengono qui affrontati alcuni argomenti tipici della Paleontologia, dalla formazione dei fossili alla loro interpretazione, partendo dall'immaginario collettivo passato e presente, fino ad arrivare alla definizione scientifica attuale, alle possibili eccezioni e curiosità. La complessità dei contenuti è mediata da apparati di comunicazione e dalla possibilità di sperimentazioni pratiche e interattive

3. Il cammino della vita

Compreso il concetto e il ruolo dei fossili, è possibile "camminare nel tempo", seguendo le loro tracce: un percorso cronologico che si snoda attraverso le sale mostrando esempi significativi di fossili, ricostruzioni di organismi e ambienti nei diversi periodi geologici.

Gli icnofossili, cioè impronte fossili lasciate da diversi organismi nel corso dell'evoluzione, di cui il Museo possiede una ricca e originale collezione, accompagnano il visitatore lungo questo particolare viaggio, che inizia dalla comparsa della vita sulla Terra e arriva all'evoluzione dell'uomo. Una fascia attrezzata segue tutto il percorso scandendo il passare del tempo geologico, con una successione di testi e immagini che descrivono le variazioni della posizione geografica di oceani e continenti nel corso delle Ere geologiche (Paleogeografia).

II. RACCOGLIERE PER STUPIRE, RACCOGLIERE PER STUDIARE

ovvero l'evoluzione del collezionismo naturalistico

Particolarmente interessante dal punto di vista museologico, questa sezione offre un singolare percorso che illustra l'evoluzione del collezionismo naturalistico, da raccolte costituite con finalità prevalentemente estetiche (raccogliere per stupire) alla raccolta e classificazione scientifica (raccogliere per studiare). E' dedicata agli esploratori di ieri e di oggi, alle collezioni e ai Musei di Storia Naturale e si articola in sei sale e due sottosezioni

1.Esploratori veneziani.

Ricche e suggestive, tre sale presentano le straordinarie collezioni di Giovanni Miani e Giuseppe De Reali, singolari figure di esploratori veneziani vissuti tra Ottocento e inizio Novecento, in un contesto culturale e storico particolare, tra positivismo e nascente colonialismo italiano.

La prima è dedicata a Giovanni Miani, esploratore dell'alto Nilo e poliedrico studioso, che donò alla città nel 1862 i materiali raccolti nella spedizione conclusa solo due anni prima. Essi ne costituiscono ancor oggi una delle collezioni più importanti, universalmente nota sia per lo studio dell'etnologia africana di metà Ottocento sia per il valore storico. L'allestimento ricostruisce l'originaria disposizione della sala, ricalcando sostanzialmente quella proposta dallo stesso Miani in un disegno autografo del 1865.

Le due sale successive sono dedicate alla collezione africana di Giuseppe De Reali, raccolta in 12 viaggi compiuti tra l'Africa settentrionale e sahariana ed equatoriale tra il 1898 e il 1929.

Donata dagli eredi nel 1937, subito dopo la sua morte, la collezione venne riordinata in queste stesse sale secondo il modello espositivo voluto da De Reali per la sua villa di Dosson, la cui suggestione viene riproposta anche nel nuovo allestimento.

Segue una sala dedicata a Giancarlo Ligabue, grande esploratore e collezionista di oggi, profondamente legato al Museo. Vi sono esposti reperti archeologici appartenenti al Centro Studi e Ricerche Ligabue (CSRL) e relativi a diverse campagne di scavo. Uno spazio è inoltre riservato a una particolarissima, piccola collezione di "trofei", costituiti da crani umani, variamente incisi o decorati, provenienti dalla Nuova Guinea.

2. Museo e scienza

Collegata allo sviluppo delle esplorazioni geografiche è la nascita dei musei naturalistici per la necessità di raccogliere, ordinare e studiare la straordinaria varietà di organismi e prodotti naturali già noti o che per la prima volta si presentavano agli occhi dell'uomo moderno. La sottosezione, dopo aver illustrato questo collegamento, affronta appunto il tema dell'evoluzione della museologia naturalistica, articolandosi in due sale. Nella prima, ricavata nella torresella ovest, è suggestivamente ricostruita una Wunderkammer, ovvero la cinquecentesca Camera delle Meraviglie in cui si affollavano oggetti preziosi, rari, bizzarri, grotteschi o mostruosi, con lo scopo di stupire il visitatore, classificati in "Mirabilia","Artificialia" ,"Naturalia"

Dall'esposizione di un campionario di meraviglie o stranezze della natura, si passa poi, con l'avvento del metodo scientifico, alla raccolta di reperti finalizzata alla classificazione, allo studio e all'interpretazione di fenomeni naturali.

Fin dalla sua ottocentesca fondazione, il museo di Storia Naturale di Venezia ha costituito un esempio di questo genere di approccio, cui è dedicata tutta la grande sala sul Canal Grande.

Le principali collezioni storiche del Museo (uccelli, pesci, minerali, preparati anatomici, reperti conservati in liquido, ecc.) sono qui esposte rievocando stili e canoni espositivi d'epoca, seguendo un criterio sistematico, in un unico lunghissimo e alto armadio-espositore in legno, suddiviso in vetrine a più piani, insieme alla strumentazione scientifica e alle pubblicazioni dei numerosi naturalisti che con il loro lavoro e le loro collezioni ne hanno arricchito il patrimonio

III. LE STRATEGIE DELLA VITA ovvero forma e funzione negli esseri viventi

La sezione offre una nuova chiave di lettura della complessità della natura e delle forme viventi, analizzata attraverso le strategie di sopravvivenza elaborate dalle diverse specie. La particolarità dei temi scelti, ma ancor più la modalità della loro trattazione richiede al visitatore un ruolo attivo, anche attraverso l'interazione con l'apparato allestitivo.

L'obiettivo fondamentale è quello di rendere il visitatore partecipe di un processo deduttivo che gli consentirà di acquisire, direttamente dall'esperienza della visita, la capacità di porsi domande e fornirsi risposte credibili, guidato in un percorso inusuale ed accattivante, pur su tematiche apparentemente complesse.

La prima sottosezione, dedicata a "Forme e Funzioni" evoca, con un efficace apparato multimediale, la ricchezza della biodiversità e l'enorme complessità delle strategie della vita sulla terra, con effetti in qualche misura simili a quelli della wunderkammer, ma con intenti e linguaggi radicalmente diversi. All'interno di tale complessità vengono individuati, tra i molti possibili, due argomenti fondamentali, il movimento e la nutrizione, che saranno oggetto in seguito di ulteriori articolazioni in sottosezioni.

INFORMAZIONI GENERALI

Sede

Museo di Storia Naturale di Venezia, Santa Croce 1730, Venezia

Inaugurazione

lunedì 8 marzo 2010, ore 17

Apertura al pubblico

Mercoledì, Sabato e Domenica, da mercoledì 10 marzo 2010

Orario

Mercoledì 9 - 17 (biglietteria 9-16)

Sabato e Domenica 10 - 18 (biglietteria 10-17)

chiuso lunedì, martedì, giovedì, venerdì, 1 maggio, 25 dicembre e 1 gennaio

Biglietti

Intero 4,50 euro

Ridotto 3,00 euro

Ragazzi da 6 a 14 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi; studenti* dai 15 ai 25 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di studenti; cittadini ultrasessantacinquenni; personale* del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; titolari di Carta Rolling Venice; soci FAI Gratuito

Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini 0/5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate; interpreti turistici* che accompagnino gruppi; capigruppo (gruppi di almeno 15 persone previa prenotazione); membri I.C.O.M.

*è richiesto un documento

Visite guidate, attività educative e laboratori su prenotazione

Attività educative e laboratori, tel 0412700370

Visite guidate, tel. 0412750206

INFORMAZIONI

www.museiciviciveneziani.it

www.msn.ve.it

mkt.musei@fmcvenezia.it

call center 848082000

PRENOTAZIONI

www.museiciviciveneziani.it

call center 848082000

IL PALAZZO

Il Fondaco dei Turchi, che si affaccia con un'imponente fronte sul Canal Grande, è uno dei più noti edifici civili di Venezia. Risale, nelle strutture essenziali, al XII-XIII secolo: il doppio loggiato in stile cosiddetto veneto-bizantino sottolinea la funzione di luogo di raccolta e vendita delle merci - simbolo della vocazione mercantile della città - mentre le torri angolari ancora richiamano tipologie difensive di ascendenza alto-medievale.

Il palazzo - già appartenuto alla famiglia Pesaro e agli Estensi, in cui, secondo la tradizione, soggiornarono personaggi come Lucrezia Borgia o Torquato Tasso - divenne nel 1621 emporio e centro commerciale dei mercanti Turchi a Venezia, e tale rimase fino al 1838.

L'attuale aspetto è dovuto a un radicale intervento di restauro effettuato nel secondo Ottocento: acquistato dal Comune per farne la sede del Museo Correr, fu allora anche ampiamente rimaneggiato.

Quando, nel 1922, le collezioni d'arte e di storia furono trasferite a palazzo Reale in piazza San Marco, nel fontego rimasero quelle naturalistiche ed etnografiche. Qui veniva istituito, nel 1923, il Museo di Storia Naturale, aperto al pubblico nel 1928, in cui confluirono anche altre raccolte, tra cui quelle dell'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti.

LE COLLEZIONI E LA BIBLIOTECA

Oltre due milioni di pezzi costituiscono oggi il vasto, ricco e delicato patrimonio del Museo, grazie a importanti donazioni, depositi o acquisizioni diverse che, nel tempo, ne hanno a più riprese incrementato il nucleo originario. Molteplici sono le collezioni zoologiche, tra cui quelle di uccelli, di molluschi, di insetti (la raccolta di imenotteri è una delle maggiori al mondo); in ambito botanico, di particolare rilievo sono gli antichi erbari, l'algarium, la raccolta micologica.

Notevole anche la collezione di piante e pesci fossili provenienti da Bolca, il giacimento fossilifero italiano più famoso nel mondo, i cui reperti -risalenti a oltre 50 milioni di anni fa- uniscono alla grande rilevanza scientifica una forte suggestione estetica.

Tra le raccolte ottocentesche, oltre a quella mineralogica, si segnala quella di preparati anatomici (oltre 2000 esemplari dei più svariati animali, approntati spesso con tecniche inedite e segrete); tra le acquisizioni più recenti, è la celebre e ricca collezione del paleontologo ed etnologo veneziano Giancarlo Ligabue, che comprende l' Ouranosaurus nigeriensis, dinosauro erbivoro del Cretacico eccezionalmente ben conservato e i resti del gigantesco coccodrillo Sarchosuchus imperator.

Ma il vasto insieme del patrimonio del museo abbraccia anche settori che esulano dalla vera e propria storia naturale: preziosa e affascinante è, ad esempio, la raccolta dei modelli di imbarcazioni e strumenti di pesca in uso nella laguna di Venezia, donata nel 1880 dal conte Alessandro Pericle Ninni e realizzata da Angelo Marella ; rari e importanti i reperti etnografici ottocenteschi provenienti dai viaggi di Giovanni Miani alla ricerca delle sorgenti del Nilo; bizzarra e imponente la collezione di trofei di caccia di Giuseppe De Reali, raccolti tra il 1898 ed il 1929 in Africa orientale e Congo.

Non mancano, in questo enorme repertorio, curiosità come i due Basilischi (animali fantastici costruiti ad arte con parti di animali diversi, e spacciati per veri), rispettivamente del XVI e XIX secolo o la straordinaria imbarcazione medievale ricavata da un tronco di rovere e rinvenuta a fine Ottocento durante lavori di scavo ai margini della laguna veneziana.

Unica nel suo genere a Venezia è,poi, la vasta biblioteca scientifica, ricca di oltre 40 mila titoli e 2500 periodici, impreziosita da numerose edizioni cinquecentesche e seicentesche e dai manoscritti ottocenteschi di Nicolò Contarini e di Giandomenico Nardo, aperta agli studiosi e consultabile anche mediante schedatura informatica.

L'ATTIVITÀ SCIENTIFICA

Il museo di Storia Naturale di Venezia è un'istituzione culturale e scientifica di rilevante interesse e importanza. Coordina e realizza attività di ricerca in laboratorio e sul territorio, nell'ambito di progetti propri o svolti in collaborazione con i principali Enti e Istituzioni del settore. Di particolare rilievo sono il monitoraggio e le ricerche sulla laguna di Venezia e la sua fauna; l'indagine sulla diffusione delle specie alloctone marine e lagunari; i censimenti ornitologici; il supporto tecnico-scientifico nell'attività di repressione del commercio di specie protette e in estinzione.

Gli esiti delle attività di ricerca trovano spazio nella pubblicazione annuale del Bollettino e dei Quaderni del Museo di Storia Naturale di Venezia, mentre i dati faunistici desunti da tali attività o dalla schedatura delle collezioni zoologiche o dallo spoglio di una ricchissima bibliografia sono raccolti in database, preziosi strumenti per l'approfondimento e l'indagine in diversi campi: la banca dati delle specie animali della Laguna di Venezia, ad esempio, comprende schede relative a oltre 9 mila specie animali del territorio, offrendo un quadro immediato della fauna presente, attualmente o in passato, nell'area veneziana, con varie indicazioni ecologiche ed una aggiornata bibliografia per ogni specie. Altro settore oggetto di raccolta dati è quello, oggi cruciale, delle specie alloctone, con particolare riferimento alle specie marine del Mediterraneo e agli Insetti Coleotteri in Italia ed Europa.

Data la particolarità del Museo, esso funge inoltre da importante punto di riferimento sul territorio, fornendo sia supporto alle attività delle associazioni naturalistiche, sia consulenze specialistiche sulle materie di pertinenza, tra cui l'identificazione di organismi pericolosi o dannosi, o il corretto intervento nei casi di rinvenimento di animali feriti o spiaggiati (uccelli, delfini, tartarughe marine, ecc.). Da menzionare, infine, il laboratorio di disegno scientifico naturalistico che consente, tra l'altro, di implementare costantemente il Gabinetto Stampe e Disegni annesso alla biblioteca.

LE ATTIVITÀ DIDATTICHE

Da sempre particolarmente curate, le attività didattiche del museo si svolgono con continuità e costituiscono un punto di riferimento fondamentale per le scuole del territorio, con lavoratori e attività rivolte anche alle famiglie. Il Museo organizza inoltre conferenze, proiezioni, corsi e convegni in collaborazione con Istituzioni e Associazioni scientifiche diverse.

LE ASSOCIAZIONI NATURALISTICHE

Il Museo ospita infine la sede di alcune associazioni naturalistiche attive e operanti sul territorio veneziano ( Società Veneziana di Scienze Naturali; Società Veneziana di Micologia; Associazione Faunisti Veneti; Tethys Research Institute, oltre a una sala a disposizione del

Centro Studi e Ricerche Ligabue).

Le associazioni possono utilizzare la biblioteca, hanno accesso alle collezioni, collaborano alle attività scientifiche e didattiche del Museo, ne utilizzano gli spazi per aggregazione ed attività sociali.

IL LOGO

Pur inserito nel vasto e articolato sistema che da capo alla Fondazione Musei Civici di Venezia, il Museo di Storia Naturale ha una sua "unica "specificità, è collegato al grande network internazionale del suo settore ed è, nel sistema, la sola istituzione dedicata alle scienze naturali.

Per questo si è ritenuto opportuno individuarne un simbolo distintivo proprio, pur mantenendo i legami con il resto del sistema sia a livello di immagine che per tutti i servizi di comunicazione.

Maria de Falco Marotta & Elisa Marotta
Società