3 15 (Aggiornamento del 15.3) ABBIAMO SBAGLIATO AD ANDARE, IN POCHI E CON ASSENZE IMPORTANTI, IN PIAZZA CON DI PIETRO (CHE CI PORTA VIA I VOTI)

Riceviamo e pubblichiamo:

s. Direttore

Anche se il Suo giornale non è tenero con il centro-sinistra spero che vorrà pubblicare questa mia lettera. Non si stupisca se mi rivolgo a Lei da Roma, c'è una ragione. Poco tempo fa ho trovato in Internet un Vostro articolo con un commento suggestivo su una passata manifestazione in Piazza del Popolo. Come sempre in queste occasioni c'è una stima dei partecipanti fatta da chi organizza e una fatta dalla Polizia. Raramente concordano. Il Vostro articolo faceva un calcolo in base alla superficie occupata dai manifestanti, totale e per metro quadrato. A Piazza del Popolo c'ero anch'io con la famiglia. Non bisogna imbrogliare, si fa il gioco degli avversari. Se fossimo stati 200.000 avremmo dovuto stare molto stretti, una quindicina di persone per metro quadrato. Non eravamo i 25.000 che dice la Polizia, ma pochi e cioè molti e molti di meno rispetto ai 200.000 che abbiamo sbandierato. L'errore principale non è quello di avere sbandierato un numero impossibile facendoci prendere in castagna. L'errore grave è quello di esser corsi dietro a Di Pietro col risultato che il più applaudito è stato Vendola, quello che ha sconfitto alle primarie il nostro candidato. Noi che siamo un Partito cinque volte maggiore dell'Italia dei Valori come ha osservato D'Alema (articolo di Lina Palmerini su Il Sole 24 Ore del 14 marzo). L'on. Casini ha detto che in questo modo si fa il gioco di Berlusconi come lo fa quello che appare un vero e proprio accanimento giudiziario. Lui è credibile perché così andando le cose è lui a perdere voti a favore del PDL!

Le cose che si devono dire vanno dette: ci aspettavamo molto di più e purtroppo ci sono state assenze pesanti. Quelle di chi se ne è andato definitivamente perché le loro ragioni, giuste, non sono state tenute in considerazione: Rutelli, Binetti, Carra ecc. Quelle di chi è rimasto ma non ha condiviso come l'ex seconda carica dello Stato Marini o come l'ex Ministro Fioroni ed altri di minore rilievo.

Abbiamo rincorso Di Pietro che è cresciuto con voti che in gran parte venivano dalle nostre fila, abbiamo subito Vendola. Abbiamo messo in croce Bersani che rischia di fare la fine che hanno fatto ben otto segretari in pochi anni quando sul fronte avversario Berlusconi, Fini, Bossi imperversano da una vita. Abbiamo contro tutti quelli che per interessi loro, e non per esigenza politica, stanno dando addosso a Berlusconi (giornali, inchieste e fughe di notizie dalle indagini ecc.) perché come dice l'on. Casini il troppo stroppia e si fa il suo gioco.

L'ultima perla è stata la Bonino candidata-Governatore nel Lazio. Con Marrazzo non abbiamo fatto una bella figura ma per questioni di persona e non di politica. Era la volta buona per la scelta di un candidato di prestigio, magari lo stesso on. Veltroni, come simbolo e impegno per il futuro. Abbiamo scelto una candidata dignitosa per la sua storia, antitetica per i cattolici, attestazione di impotenza, di impossibilità a presentare un nostro candidato. Se non ci fosse stato il patatrac del PDL non solo avremmo perso ma saremmo stati cornuti e razziati come si dice qui a Campo dei Fiori o cornuti e contenti come si dice nei quartieri spagnoli di Napoli.

Correre dietro a Di Pietro che aveva tutto l'interesse di andare in piazza non ha avuto soltanto le conseguenze negative che ho descritto. Ne avrà un'altra sabato prossimo perché Berlusconi deve puntare al massimo su un bagno di folla nel tentativo a Roma di salvare il salvabile, quantomeno con la vittoria della Polverini sulla Bonino. Non ce la farà ma intanto il riscontro mediatico lo avrà.

Le sarò grato se vorrà pubblicare questo mio sfogo, possibilmente omettendo la firma per una mia posizione personale particolare. Ossequi

(Lettera firmata)

Nostra nota

Il giornale rispetta tutte le posizioni politiche pubblicando quello che, in materia, gli perviene. Senza condizionamenti esterni. Ricordiamo, per fare un esempio, la serie di articoli sulla guerra irakena, fortemente critici nei confronti degli USA - noi da sempre ci siamo dichiarati amici degli USA senza dei quali saremmo stati tutti in balia , ma in particolare di quel 'falco' di Rumsfeld cui si deve la serie di disastri che è seguita all'infelice scelta di usare i muscoli. Sono articoli in rete. Andando a rileggerli si vede come la nostra linea non era suggerita da posizioni politiche ma da considerazioni di contenuto con la prefigurazione di scenari che poi purtroppo si sono verificati. Del pari i nostri commenti di politica interna. Non sono mai di carattere partitico o di schieramento ma basati sui contenuti. Con il classico finale, esplicito o implicito, "e comunque giudichi il lettore".

Quanto al resto non entriamo in merito trattandosi di un intervento di dialettica interna all'interno di un settore politico. Se qualcuno non fosse della stessa idea scriva pure e pubblicheremo

NdD

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