6 10 REFERENDUM ACQUE PUBBLICHE. L'OK DEL 'GRUPPO VALMALENCO'

Il Gruppo Valmalenco, che studia le derivazioni idroelettriche, ha aderito con tutte le sue piccole forze alla campagna referendaria per l'acqua pubblica (da bere!) in corso dal 22 aprile e che finirà entro il 22 luglio con il deposito delle

firme valide e autenticate presso la Corte di Cassazione. La campagna è stata indetta da una miriade di comitati locali sparsi su tutto il territorio nazionale che da anni si battono contro la privatizzazione del servizio idrico.

Il GV ha ora concluso il giro di tavoli di raccolta firme programmati nei cinque comuni della Valmalenco. Con queste righe si intende ringraziare tutti quanti - cittadini e amministratori comunali di maggioranza e minoranza, nonché sindaci delle varie amministrazioni contattate - che hanno aderito in maniera massiccia e convinta all'iniziativa. Le firme raccolte ai tavoli - esclusi i moduli ancora depositati presso i comuni - sono state 584 che, se confrontate con i 6362 cittadini elettori alle ultime elezioni amministrative, danno una percentuale globale di oltre il 9 percento, con punte a Torre, Spriana e Caspoggio superiori al 13 percento! Un risultato del tutto speciale. Siamo contenti di aver trovato un clima positivo e trasversale - al di la degli schieramenti politici -intorno al tema dell'acqua pubblica e possiamo ben dire di aver trovato cittadini che hanno la piena coscienza del pericolo di privatizzazione in atto. Così pare non sia per l'amministrazione provinciale che ancora non si è dichiarata in merito al referendum e che invitiamo a chiarire la propria posizione.

Ribadiamo saldamente che l'acqua non è un bene di carattere economico e nessuno mai dovrebbe guadagnarci con la gestione dell'acqua da bere e che la gestione dovrebbe essere totalmente pubblica con gestione in pareggio - cosa

che già adesso in molte realtà provinciali non è! Ribadiamo un altro importante concetto: la Comunità Europea non ci impone nulla, come spesso si sente dire da alcune forze politiche. La UE ci dice come bisogna comportarsi dal momento in cui uno Stato decide cosa sia per esso l'acqua da bere: bene di natura economica o non di natura economica. L'Italia ha già scelto e ha scelto la via sbagliata, permettendo l'ingresso dei privati nella gestione idrica. Occorre che i cittadini sappiano e alzino la voce finché siamo in tempo.

Ricordiamo comunque che la campagna è ancora in corso e che i cittadini interessati a firmare per la proposta dei quesiti referendari possono andare presso il loro Comune di residenza dove troveranno a loro disposizione i moduli

di raccolta. La campagna di raccolta si protrarrà presso i Comuni almeno fino al 20 giugno.

GRUPPO VALMALENCO

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