6 25 VENERDI' 25 GIUGNO MANIFEDSTAZIONE DEI COMUNI DI CONFINE DAVANTI A VILLA S. MARTINO DI ARCORE, RESIDENZA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SILVIO BERLUSCONI (Aggiornamento del 25.6)
Sindaci in rappresentanza delle 450 municipalità di confine uniti nell'ASS.COMI.CONF., Associazione presieduta dal fondatore Marco Scalvini, sono andati venerdì 25 a dimostrare davanti ai cancelli della villa Berlusconi ad Arcore per chiedere l'intervento del Presidente Berlusconi contro i tagli dei fondi di solidarietà sociale destinati ai Comuni di Confine". Questa la nota del Presidente dell'Associazione inviata al Presidente del Consiglio:
LETTERA APERTA
Esimio Sig. Dott. On. Silvio Berlusconi
Presidente del Consiglio dei Ministri - Palazzo Chigi
Oggetto: - Lettera pubblica aperta di richiesta di aiuto dei 450 Comuni di Confine. Scrive il Presidente Ass.Comi.Conf. Marco Scalvini
Egregio Sig. Presidente,
Poiché è da tempo che scrivo a Lei ed ai Suoi Ministri e non ho mai ricevuto una risposta, ho pensato che forse con una "lettera aperta" magari gentilmente ospitata su qualche giornale, riuscirò finalmente a richiamare la Sua attenzione.
Mi rendo conto dei Suoi numerosissimi impegni, dell'alto livello politico delle tematiche cui Lei deve dare priorità e le innumerevoli richieste che quotidianamente Le pervengono…. mi creda…. sono assolutamente consapevole di cosa comporta il Suo ruolo istituzionale in termini di impegno e di tempo.
Proprio per questa consapevolezza, provo ad affidarmi a questa "lettera aperta" per ottenere soddisfazione e dignità nei confronti delle popolazioni delle 450 Comunità di Confine.
Sono Marco Scalvini, ed ho l'onore di essere il Presidente della Associazione dei Comuni di Confine (ASS.COMI.CONF.), quei 450 Comuni del Nord Italia che fanno da confine tra le Regioni Ordinarie del Piemonte, Lombardia e Veneto e le Regioni a Statuto Speciale, Provincie Autonome ed i Comuni Frontalieri della Svizzera.
Sono 2.500.000 abitanti che vivono in montagna ed in territori disagiati che subiscono la presenza e confinanza con i Comuni delle ricche Regioni e Provincie autonome.
Ogni giorno vediamo i nostri ragazzi, giovani coppie, lasciare le proprie famiglie per trasferirsi nei vicini Comuni dei Territori Autonomi per ottenere i contributi per la costruzione della prima casa, migliaia di piccole aziende artigiane che chiudono le partite IVA per riaprirle a pochi centinaia di metri oltre il confine per usufruire di agevolazioni, sostegni economici e finanziamenti a fondo perduto per le proprie attività.
Noi siamo quei Comuni che vedono la chiusura degli asili e delle scuole perché è più conveniente portare i bambini oltre confine anziché farli crescere nei propri paesi.
450 Comuni che vedono la popolazione invecchiare con intere montagne e vallate abbandonate.
I nostri paesi sono quelli che distano dal primo ospedale 60/70 Km, che non hanno centri commerciali, grandi biblioteche e scuole secondarie con i costi della vita maggiorati dal voler vivere nei paesi dove tutto costa di più, ma le buste paga sono uguali a chi vive in una fortunata città in grado di offrire tutto.
Da buon padre di famiglia ogni Sindaco vive con preoccupazione il lento morire dei nostri Paesi con una ingiusta rassegnazione che cancella il diritto a sentirsi cittadini uguali e con le stesse opportunità di cui gli altri godono.
Lei condividerà sicuramente che non è pensabile e moralmente accettabile far subire alla propria gente uno stile di vita basato su duri sacrifici e di basso livello socio economico.
È umiliante e desolante per un Sindaco dover sempre dire di no ai suoi cittadini, che spesse volte chiedono solamente ciò che è di loro diritto, ma viene negato per la mancanza di attenzione e sensibilità della "lontana politica di Roma".
Ogni giorno constatiamo e subiamo la distanza tra i nostri "Paesi Reali" ed il "Paese dei Balocchi" dei Politici che puntualmente ci visitano in campagna elettorale per dimenticarci a risultato ottenuto.
Proprio per questo costante disinteresse, la nostra gente ha cominciato ad emigrare nelle vicine confinanti e ricche Regioni Autonome…. Dalla nostra Africa alla autonomia dell'America, risolvendo i propri problemi con una nuova residenza rilasciata a 500 metri dal paese natio.
Stanchi, ma non rassegnati e giustamente indignati, abbiamo fondato nel 2005 l'Ass.Comi.Conf. che dai primi 48 Comuni fondatori oggi rappresenta un'area di 450 Comuni con lo scopo di unire il nostro urlo, farsi sentire e portare a Roma le nostre istanze, far conoscere i nostri disagi e chiedere il rispetto al diritto di poter vivere.
Ecco perché Le ho scritto più volte, ecco perché chiedo il Suo aiuto, ecco perché il 25 Giugno scenderemo dalle nostre valli e da tutto il nord Italia e verremo davanti a casa Sua ad Arcore bussando alla Sua porta, chiedendo la Sua ospitalità.
Quaranta pullman, scuolabus, decine di auto e tanta brava gente… Fasce tricolori e gonfaloni dei nostri Comuni che verranno a chiederLe dignità, rispetto e considerazione.
A Lei l'occasione per dimostrare quanto possa essere nobile la politica ed il valore delle Istituzioni, ben sapendo che non è l'Istituzione che da prestigio all'uomo, ma è l'uomo che da prestigio alle Istituzioni.
Nell'attesa di un Suo cortese riscontro e con la speranza di averLa nostro ospite per un pranzo "contadino", venerdì 25 giugno in Viale San Martino, Le porgo i miei più distinti ossequi.
Il Presidente: Marco Scalvini