6 30 IL DIACONO: MESSAGGERO DI RICONCILIAZIONE
"Il diacono è chiamato a 'rispecchiare', a rendere visibile e a vivificare la diaconia di Cristo nel tempo della Chiesa. Il diacono è chiamato a collaborare affinché tutte le attività della Chiesa siano permeate dello spirito del Cristo-servo nella Chiesa".
Sono parole del Segretario del Pontificio Consiglio per i Laici, Mons. Josef Clemens, pronunciate durante la sua omelia nella cerimonia di ordinazione diaconale di ventisei religiosi Legionari di Cristo, svoltasi il 30 giugno 2010 a Roma, nel Centro Studi Superiori, vicino all'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.
La cerimonia si è svolta in un'atmosfera di solennità e di commozione, ma anche di grande gioia, accompagnata da una bella giornata di sole.
Hanno partecipato circa mille persone, provenienti da varie parti del mondo: familiari, amici, membri del movimento Regnum Christi, la comunità dei Legionari di Cristo, studenti, docenti e collaboratori dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum e dell'Università Europea di Roma.
Nella sua meditazione sul diaconato, Mons. Josef Clemens ha voluto ispirarsi alle linee guida proposte dal Cardinale Ratzinger nell'omelia della sua prima ordinazione diaconale come arcivescovo di Monaco e Frisinga, nel 1977.
"Così - ha detto Mons. Clemens - ci uniamo spiritualmente con il nostro Santo Padre Benedetto XVI. Sono convinto che non possiamo fargli in questo giorno dei primi martiri romani un dono più grande, che riflettere e meditare sul suo pensiero".
Citando il Papa, Mons. Clemens ha ricordato che "tutte le nostre riflessioni devono partire da questo dato fondamentale: Gesù è il Signore e nello stesso tempo il diacono di tutti".
Ricordando il racconto della lavanda dei piedi, nel Vangelo di Giovanni, Mons. Clemens ha sottolineato che "non esiste nessuna contraddizione fra la 'signoria' e la 'diaconia' di Gesù. Anzi, la sua signoria si fa vedere e si realizza nella sua diaconia". "Da una parte - ha detto il Segretario del Pontificio Consiglio per i Laici - l'ordinazione diaconale è il primo grado di sacramento dell'Ordine, per così dire la 'porta d'ingresso' al sacerdozio ministeriale. Ma dall'altra è una dimensione fondamentale e permanente che non deve mai scomparire nell'attività apostolica, anzi deve permeare tutta l'esistenza dei ministri ordinati".
Mons. Clemens ha citato le parole di Benedetto XVI nella Deus caritas est, in cui viene rilevata l'unità e l'indispensabilità delle tre dimensioni fondamentali della vita della Chiesa: l'annuncio della Parola di Dio, la celebrazione dei Sacramenti e il servizio della carità.
Un altro spunto di riflessione offerto dall'omelia del Cardinale Ratzinger del 1977 riguarda il compito del diacono di portare avanti i segni dell'amore di Cristo. Mons. Clemens ha ricordato che "questa responsabilità è un impegno molto dinamico e richiede grande dedizione e creatività".
"L'educazione odierna - ha detto il Segretario del Pontificio Consiglio per i Laici - ha come ideale l'uomo perfetto, sia dal punto di vista fisico, che intellettuale e professionale. Ma, dietro il corpo e dietro l'intelletto, si trova l'uomo interiore, l'uomo nella sua unità, nei suoi bisogni più profondi e fondamentali, più esistenziali".
Citando il Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC 2447) Mons. Clemens ha ricordato le opere della misericordia spirituale: (1) istruire, (2) consigliare, (3) consolare, (4) confortare, (5) perdonare, (6) sopportare con pazienza e si aggiunge (7) pregare per i vivi e i morti.
"Mi sembra - ha detto Mons. Clemens - che la quinta opera di misericordia spirituale sia una specie di riassunto delle altre opere. Svegliare il senso del perdono, la necessità del perdono, il bisogno di un inizio nuovo. Accompagnare questo iter interiore è una vera diaconia, la diaconia reconciliationis".
Secondo Mons. Clemens, il diacono "può esercitare questa diaconia particolare, che è un vero segno del'amore di Cristo, cioè aiutare a trovare la strada verso la riconciliazione".
Il Segretario del Pontificio Consiglio per i Laici ha concluso la sua omelia con un affettuoso invito ai ventisei diaconi da lui ordinati: "La vostra Congregazione è molto impegnata nel campo educativo e formativo. Ricordatevi sempre - ovunque vi troviate nel Vostro futuro apostolato - oltre alle necessità intellettuali e spirituali (in senso stretto), anche dei bisogni nascosti dell'uomo interiore! Ma per svolgere questo tipo di diaconia interiore ci vuole una grande disponibilità, ci vuole un grande tatto! E questi presupposti si trovano solo se il diacono della riconciliazione è egli stesso un uomo riconciliato!"
Infine, rivolgendosi a tutti i presenti, Mons. Clemens ha chiesto di pregare per i nuovi diaconi "affinché Gesù Cristo rimanga sempre per loro il Signore e il modello della loro diaconia, affinché diventino un'immagine di Cristo-servo nella Chiesa e portino avanti i segni dell'amore di Cristo nell'ambito dell'apostolato che sarà loro affidato".
I ventisei nuovi diaconi provengono da sei Paesi: Germania (1), Corea del Sud (1) Stati Uniti (4), Italia (3), Messico (16), Nuova Zelanda (1). Gli italiani sono Andrea Giustiniani, romano, Marco Zaccaretti di Angera (Varese) e Fabrizio Bazzoni di Cremona.
Tutti hanno trascorso una media di dodici anni di studio, di apostolato e di missione, dal giorno del loro ingresso in uno dei noviziati della Legione di Cristo.
In queste settimane circa sessanta religiosi Legionari di Cristo ricevono l'ordinazione diaconale in Italia e in altri Paesi del mondo. E' un primo passo nel cammino che li porterà a diventare sacerdoti.
Ecco le date delle ordinazioni diaconali: Città del Messico (16 giugno), Salamanca, Spagna (19 giugno), Brixen/Bressanone, Italia (27 giugno) Roma, Italia (30 giugno), Mérida, Messico (3 luglio) Guadalajara, Messico (3 luglio), Playa del Carmen, Messico (16 luglio), San Cristóbal, Venezuela (17 luglio), Cornwall, Canada (24 luglio), Cheshire, USA (7 agosto), Río de Janeiro, Brasile (15 agosto).
Carlo Climati