7 30 37 IN PIEMONTE LA TASSA PER IMBOTTIGLIARE LE ACQUE MINERALI RESTERÀ AI COMUNI
Cambia il regolamento di concessione delle acque minerali in Piemonte. È stato votato un emendamento all'assestamento del bilancio regionale - con Gian Luca Vignale, presidente della commissione Montagna, primo firmatario - che modifica la ripartizione dell'obolo pagato alle amministrazioni locali da chi imbottiglia acque minerali. Finora la quota era ripartita in misura uguale tra Regione, Comuni e Comunità montane.
Spesso i Comuni su cui sono presenti stabilimenti di imbottigliamento delle acque sottoscrivono convenzioni con le imprese concessionarie (costruzione di asili nido o di scuole, realizzazione di progetti, eccetera), spiega una nota della Commissione, con ricadute per il territorio che venivano scomputate dalla quota del canone di imbottigliamento dovuto all'amministrazione stessa. Sostanzialmente il sindaco doveva scegliere se avere l'intera somma del canone o stringere convenzioni utili per i cittadini.
L'emendamento modifica invece tale impostazione, lasciando ai Comuni l'intero canone e scomputando dalla quota regionale eventuali convenzioni.
In Piemonte sono attive 24 concessioni, per un totale di 3.365 ettari e 1.771.873.480 litri imbottigliati. Questo porta nelle casse regionali oltre 1,2 milioni di euro l'anno, mentre ai Comuni questa somma viene scontata dalle convenzioni assunte. "È necessario lasciare al territorio le proprie risorse e garantire che queste, anziché esser destinate ad altri enti, vengano reinvestite sui Comuni e sulle aree montane su cui sorgono gli stabilimenti - spiega Gian Luca Vignale. - Spesso, infatti, gli stabilimenti di imbottigliamento delle acque rappresentano una risorsa per i Comuni che non deve esser dispersa ma che anzi, deve esser finalizzata alla crescita del territorio".
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