CEMENTO (!!!) SUI GIARDINI DI PIAZZALE BERTACCHI A SONDRIO !!! 11 3 20 46
Riceviamo questa lettera:
"Caro direttore
Mercoledì al mercato ho appreso una notizia sconvolgente.Un gruppo di persone stava commentando lo svuotamento del negozio Lenoci di fronte all'Oviesse. Ho ingenuamente chiesto se si trattava di una trasloco o di una chiusura e qualcuno ha risposto che si trattava di uno sfratto. Il Comune, proprietario della costruzione nata a suo tempo per ospitare i bagni pubblici, aveva deciso così. Ho ingenuamente chiesto se per caso i locali fossero destinati a qualche ufficio comunale col risultato di sollevare un vespaio. Tutti scandalizzati perché non ci andranno uffici pubblic. Il Comune ha deciso di far costruire lì a qualche privato un edificio. E voi, tutti i giornali, state zitti? Lasciate fare questa bestialità? Siete forse d'accordo che chi interverrà facendo una operazione immobiliare su una proprietà comunale? Cosa c'è sotto?
Mi fa specie che anche tu, che ti sei sempre battuto per una urbanistica trasparente e innovativa, avalli questa bestialità. Non so se pubblicherai questo sfogo mio e di tanti altri. Se lo farai perà lascia perdere la firma".
(Lettera firmata)
Risposta
Ovviamente pubblico. Non sia mai detto che sugli interventi dei lettori venga esercitata la censura, salvo che non sia materia da codice penale per sinsulti et similia.
Io non avallo niente, né ho titolo per farlo. Ho titolo, come qualsiasi altro cittadino, di esprimere il mio pensiero. L'ho fatto per la politica urbanistica, meglio per la "non politica urbanistica" di questa Amministrazione e non per ragion politica visto che ripetutamente ho espresso apprezzamento - anche per quando di non condiviso - per la politica urbanistica del Molteni 1 e del Molteni 2 quando assessore della materia era Stefanelli.
Sarei folle ad avallare un simile intervento. Ricorso che da tempo vigeva un altro sistema. Cominciò Venosta a rinunciare a interventi edilizi su terreni edificabili di proprietà Comunale per fare interessi pubblici. Seguirono a iosa questo sistema le mie Amministrazioni. Fu così anche per l'Amministrazione Buzzetti. Bisognava attendere il 2011 per verificare l'inverso, ossia che si privatizza suolo pubblico, addirittura - mi pare - terreno demaniale.
Premesso che se il lettore, quelli che ha sentito, altri ancora vogliono bloccare l'iniziativa esistono i presupposti giuridici per farlo, vorrei sottolineare che in Piazza Campello c'è l'ingresso di Palazzo Pretorio - con accesso anche in Corso Italia dopo la nostra operazione Tribunale -. Cosa vuol dire? Che al primo piano c'è una sala consiliare nella quale siedono 40 rappresentanti della nostro comunità, più il Sindaco.
Quella è la sede dove problemi di questo genere vanno affrontati, limpidamente (anche, importante, dando notizia di chi ha avuto questa bizzarra idea), discussi, valutati e infine decisi. Decisi, in questo caso, non per plotoni ciascuno con vessillo partitico, ma consiglieri senza vincolo di mandato su una cosa di questo genere. Se poi questa schifezza di intervento dovesse avere 21 e più voti il discorso si chiude perché così devono andare le cose in democrazia. Tutt'al più se ne aprirebbe un altro: chi farà l'intervento? E qui ci sarebbe la sorpresa perché la saggezza popolare ci dice che fra i due litiganti il terzo, in questo caso non locale, gode.
a.f. (continua)
PS Resta la domanda "cosa c'è sotto?". Non ritengo che nella sostanza, obiettivamente, ci sia sotto qualcosa salvo una inconsistenza di visione urbanistica.
A livello di battuta invece qualcosa deve starci sotto, ovvero il parcheggio pubblico che chi interviene deve predisporre. Facendolo sotto occorre una rampa. Una rampa mangia altro spazio del giardino anche se si sceglie un elevatore. Sempre, precisiamo, che chi interviene non voglia monetizzare. Qui saremmo però al di là del bene e del male se il Comune avesse il pelo sullo stomaco accettando soldi al posto di posti-auto in una zona già congestionata…
a.f.