REFERENDUM DECISI. IL 'NON VOTO' SPURIO QUANTI SIAMO? FACCIAMO IN ANTICIPO I CONTI E GUARDIAMO AL FUTURO 11 6 10 26

Quanti al voto

La domanda che si fanno tutti è se nel voto di domani e dopodomani verrà raggiunto o meno il quorum, se cioè andrà alle urne la maggioranza degli elettori o no.

Quanti del nostro 46% al voto

La domanda che ci facciamo invece noi, quelli del 46% del non voto, è diversa. Quanti di questo nostro 46% sono per convinzione e quanti invece per una 'fisiologica patologia' dell'idiosincrasia per le schede e le urne. Non solo, ma quanti di quelli che non voteranno per scelta la pensano veramente come noi, hanno le stesse ragioni nostre?

Minoranza, infima, avveduta

In questo voto, quindi, spurio siamo una infima minoranza come in genere capita a chi si muove sul terreno dell'innovazione incontrando ad ogni piè sospinto l'ampia tribù dei baston-ruotisti, di coloro cioè che quando sentono odore di cambiamento sono lesti a porre una pluralità di bastoni fra le ruote, spesso con motivazioni strumentali diverse da quelle reali. Infima minoranza ma avveduta.

La truffa

Da quando siamo stati truffati (x) a votare nei referendum non ci siamo più andati e non andiamo, ovviamente, neppure a questi. Andremmo solo se ci fosse un referendum per abolire questo tipo di referendum, innovando e renderlo vincolante almeno nelle linee essenziali.

Non finisce il 13 giugno

La questione non finirà il 13 giugno. Il 54% penserà di avere chiuso l'argomento, ma non è vero. Si vada a rivedere la trasmissione in RAI (uno dei talk-show dell'ultima settimana) e si ascolti Bersani. Un passaggio obiettivamente serio ma tale da essere colto solo da pochi addetti ai lavori. Aleggiava il tema dei servizi pubblici che, passando il referendum dovrebbero passare tutti al pubblico, in assoluta controtendenza. Il leader del PD ha fatto una diagnosi responsabile lasciando capire, perlomeno agli addetti ai lavori che peraltro lo sanno già, come il 14 giugno Governo e opposizione dovranno mettersi al tavolo per fare la nuova legge non solo sull'acqua ma su tutti i servizi pubblici. E così la gente avrà votato in un modo e si troverà buggerata con la soluzione che andrà - per carità, anche giustamente, in altro modo. Dimostrando così che la nostra idea che bisogna cambiare dando maggior potere vincolante ai referendum, è l'unica realistica, seria e di prospettiva, anche se sappiamo che a Roma in argomento si cercherà di andare alle calende greche.

Al 13 sera.

Alberto Frizziero

(x) Le fregature che abbiamo preso:

Referendum Giustizia

Anno 1987 Responsabilità civile dei giudici: hanno votato in quasi 30 milioni (65,10%). 80,20% per la responsabilità. Indipendentemente che fosse giusto o meno, sta il fatto che il popolo si è manifestato in maniera schiacciante ma il Parlamento se ne è fregato dando uno sberlone in faccia alla stragrande maggioranza degli italiani.

Referendum sul Finanziamento pubblico dei partiti

Anno 1993 Finanziamento pubblico dei partiti: hanno votato in quasi 37 milioni (77,00%). 90,30% per l'abolizione. Indipendentemente che fosse giusto o meno, sta il fatto che il popolo si è manifestato in maniera schiacciante ma il Parlamento se ne è fregato dando uno sberlone in faccia alla stragrande maggioranza degli italiani trovando un altro modo di finanziare

Referendum per abolire il Ministero Agricoltura e Foreste

Anno 1993 Abolizione del Ministero Agricoltura e Foreste: hanno votato in quasi 37 milioni (76,90%). 70,20% per l'abolizione. Indipendentemente che fosse giusto o meno, sta il fatto che il popolo si è manifestato in maniera schiacciante ma il Parlamento se ne è fregato dando uno sberlone in faccia alla stragrande maggioranza degli italiani istituendo al suo posto il Ministero delle Risorse Agricole

Referendum per privatizzare la RAI

Anno 1995. Privatizzazione della RAI. Hanno votato in quasi 28 milioni (57,40%). 54,90% per la privatizzazione. Indipendentemente che fosse giusto o meno, sta il fatto che il popolo si è manifestato in maniera netta ma il Parlamento se ne è fregato dando uno sberlone in faccia alla maggioranza degli italiani In sedici anni tutti se ne sono fregati di quel che avevamo deciso.

Referendum per la elezione diretta dei Sindaci non solo nei piccoli ma in tutti i Comuni.

In questo caso la cosa non è andata giù agli italiani che al referendum si sono pronunciati: niente elezione diretta a Sondrio, Milano, Roma ecc. Indipendentemente che fosse giusto (lo era e come! d'altronde lo si è visto) o meno, sta il fatto che a Roma se ne sono fregati e l'elezione diretta l'hanno approvata.

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