VALTELLINA "VALLE BLU": BOOM DEI MIRTILLI, ORMAI UN DECIMO DELLA PRODUZIONE ITALIANA

Una piccola bacca tonda sta conquistando la Valtellina: è il mirtillo. Negli ultimi dieci anni la sua coltivazione si è estesa a tal punto da trasformare questa fetta di Lombardia nella "valle blu". Oggi in Valtellina ci sono circa 150 mila piante su una superficie di 500 mila metri quadrati, la metà del totale regionale - spiega la Coldiretti Lombardia - Nel 2000 la sua presenza era pari a zero.

"Nessun'altra coltura ha subito uno sviluppo di questo genere, che è stato possibile grazie alle condizioni climatiche e alla morfologia del territorio. - dice Luca Folini, ricercatore della Fondazione Fojanini di Sondrio - Il mirtillo, infatti, per crescere ha bisogno di suoli poco profondi e con un Ph acido, di temperature elevate e di una buona esposizione solare".

In Italia questo frutto è da sempre presente in forma selvatica, mentre l'avvio della coltivazione specializzata è un fatto recente: in Lombardia, il primo impianto sperimentale fu realizzato nel 1973 a Cantù (Como). Oggi, a livello nazionale, stime prudenziali parlano di 4.500 tonnellate di prodotto all'anno, con una fetta del 10 per cento dalla Valtellina.

Le piante sono facili da coltivare e anche un appezzamento di medie dimensioni è fonte di guadagno. Al produttore un chilo è pagato intorno ai sei euro, mentre al dettaglio oscilla tra 11 e 13 euro.

Nel mondo - continua Coldiretti Lombardia - esistono oltre 150 varietà e in provincia di Sondrio troviamo, ad esempio, la Duke e la Liberty. Concentrati tra Tirano, Sondrio e Morbegno, i mirtilli sono nella maggior parte coltivati su terreni prima abbandonati: hanno tempi di maturazione diversi (dalle 3 alle 5 settimane), vengono raccolti da giugno a settembre e ogni pianta, in condizioni ottimali, produce circa 5 chili di frutti all'anno con una media intorno ai 3 chili.

Il mirtillo è povero di calorie, ricco di vitamina C e di fibre, protegge i vasi sanguigni e migliora l'adattamento dell'occhio all'oscurità. Per questo, durante la Seconda Guerra Mondiale veniva consigliato ai piloti dell'aviazione per migliorare la visione notturna. Secondo alcuni studi, oltre ad avere un'elevata capacità antiossidante, potrebbe giocare un ruolo positivo contro il colesterolo "cattivo". Negli Stati Uniti lo hanno soprannominato "la bacca miracolosa".

CCDD

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