QUESTIONE PROVINCE: IL DOCUMENTO 'ISTITUZIONALE' DI SONDRIO LIBERALE 11 9 20 14
Riceviamo e pubblichiamo:
Venerdì 16 settembre si è svolto il Consiglio Comunale straordinario dedicato all'analisi della Manovra appena approvata dal Governo e alle possibili ricadute sul nostro ente. Nella conferenza dei capigruppo che ha preceduto il consiglio, il Sindaco Molteni aveva espresso la volontà di allargare la discussione anche all'assetto degli enti locali sul nostro territorio e a quali possibili riforme mettere in campo, alla luce del vasto dibattito in corso in provincia come nel Paese.
Su un tema come quello della razionalizzazione amministrativa, da noi sempre ritenuto di importanza strategica per il progresso del nostro territorio, il nostro gruppo consiliare ha ritenuto doveroso provare a indicare una serie di priorità da condividere se possibile con l'intero Consiglio. Siamo in minoranza, ma su temi come questi, in momenti come questi, il pragmatismo e l'unità di intenti devono prevalere sulle logiche di schieramento.
Viviamo momenti che non lasciano spazio a tatticismi e attendismi. Compito di chi fa politica, e in particolare degli amministratori pubblici oggi deve essere quello di non nascondersi, di dire chiarezza ciò che non va, dire cosa servirebbe fare, e provare a farlo. E' un dovere nei confronti dei nostri concittadini, le cui prospettive concrete dipendono anche dalle scelte che la politica compie (o si astiene dal compiere).
Diciamo dunque subito cosa non va.
L' attuale assetto degli enti di vario livello presenti nella nostra provincia non è più sostenibile. Provincia, 5 Comunità Montane, 78 Comuni, B.I.M., Enti parco, Unioni di Comuni: insostenibile. Nonostante i nostri enti siano quasi tutti "virtuosi" (qualità che lo Stato continua ostinatamente a non riconoscerci), non esistano auto blu, quasi tutti gli amministratori locali facciano del vero e proprio volontariato civile (con alcune anche rilevanti eccezioni che però confermano indubbiamente la regola).
I tagli ai trasferimenti contenuti nella Manovra appena approvata dal Governo (e le prossime che seguiranno) renderanno improvvisamente tangibile ciò che era per il momento solo oggetto di dibattito: gli enti locali dovranno rivedere qualità e quantità dei servizi offerti ai cittadini. O aumentare le tasse. Questa la verità, scomoda e impopolare, che bisognerà cominciare a dire.
Cosa si può fare dunque, quali alternative? A nostro avviso una sola: riformare i vari livelli di governo presenti sul nostro territorio. Semplificando, tagliando ciò che è inutile, diminuendo di numero ma aumentando peso e dimensione. Solo così si possono salvaguardare i servizi e contenere il loro costo.
Abbiamo voluto dunque fornire il nostro contributo presentando al Consiglio comunale di Sondrio e alla Giunta in documento in cui diciamo con chiarezza ciò che a nostro avviso può e deve essere fatto per riorganizzare e semplificare la macchina amministrativa del nostro territorio, con gradualità ma avendo chiara la meta.
Si tratta a nostro avviso di proposte di estremo buon senso, tanto che nel dibattito in aula sono uscite valutazioni molto simili trasversalmente da parte di quasi tutti i gruppi.
Alle parole DEVONO però seguire i fatti. Pertanto, al termine del Consiglio di venerdì abbiamo accolto con favore l'impegno del Sindaco a produrre un documento che faccia sintesi del dibattito emerso in aula. Lo voteremo se saranno ripresi con la necessaria incisività gli indirizzi da noi proposti e in larga misura condivisi con gli altri gruppi. Il passaggio successivo e ancora più importante sarà il confronto con gli altri enti locali territoriali, del mandamento e dell'intera provincia. Il documento, infatti, non dovrà restare una bella manifestazione di buoni propositi, ma divenire lo spunto iniziale per un concreto percorso comune volto al riassetto complessivo dei nostri enti locali territoriali.
Da ultimo: pensiamo che il comune di Sondrio possa e debba svolgere un ruolo di stimolo e raccordo. Senza alcuna velleità di imporre al resto del territorio la propria proposta, ma con la volontà di provare a condividerla.
In sintesi, questi i nostri indirizzi generali (estratto dal documento.):
- in una democrazia rappresentativa diretta gli enti elettivi garantiscono la migliore rappresentanza delle istanze dei cittadini e del territorio e permettono un controllo più efficace sull'operato degli amministratori;
- è auspicabile un percorso che porti alla graduale soppressione degli enti territoriali non elettivi o di secondo livello, trasferendone competenze e risorse agli enti territoriali elettivi; nello specifico, B.I.M. e Comunità Montane potranno essere sostituiti il primo dalla Provincia o dal nuovo modello di ente regionale di area vasta previsto dal ddl costituzionale recentemente presentato dal Governo, le seconde dall'esercizio associato di funzioni da parte di Comuni e, in prospettiva, dalla creazione di macro Comuni coincidenti con l'attuale perimetro dei 5 mandamenti;
- i Comuni rappresentano il livello di governo locale più rilevante per quantità e, nel caso della nostra provincia, spesso anche per la qualità dei servizi erogati. Tuttavia, il contesto attuale di crescenti tagli ai trasferimenti di risorse dal livello centrale e di vincoli agli investimenti dettati dalle regole del patto di stabilità, a cui peraltro non corrisponde ancora una compiuta attuazione del federalismo fiscale, impongono una decisa riorganizzazione che si sviluppi dapprima nella gestione associata tra Comuni di un sempre maggior numero di servizi, come passaggio propedeutico a reali processi di fusione con la creazione di un numero limitato di Comuni dotati di peso, autonomia e dimensioni tali da poter recitare anche nel futuro un ruolo di reale governo del territorio che altrimenti rischia di essere precluso;
- la Provincia deve essere mantenuta e rafforzata con il trasferimento delle competenze degli enti e dei consorzi locali non elettivi, in quanto rappresenta elemento di raccordo irrinunciabile tra il nostro territorio montano e i livelli di governo superiori;
Andrea Massera (x)
Antonio Grimaldi (x)
(x) Gruppo consiliare "SONDRIO LIBERALE" - Comune di Sondrio
Resta valido per il BIM quanto sostenuto da noi e illustrato con l'apposito dossier. I titolari dei diritti continuano ad essere i Comuni. Avremo comunque occasione di trattare l'argomento (NdD)