LIVIGNO SETTEMBRE 2011: 'TI ASPETTO FUORI E TI FACCIO VEDERE IO SIA LA SICILIANA CHE LA SPAGNOLA!' 11 9 20 36
«Ti aspetto fuori». Questa frase suonerebbe quasi come una minaccia, ma non nella sala conferenze del Polifunzionale di Plaza Plachéda a Livigno, dove si è svolto il torneo di scacchi International Livigno Chess Open.
Infatti i giocatori che hanno partecipato a questo evento internazionale (ben 90, provenienti da 24 nazioni), alla fine della partita si dirigevano insieme nella sala analisi. Questa non è un'infermeria dove vengono fatti i controlli antidoping, ma il luogo dove, trascrizione delle mosse e appunti alla mano, è possibile ricostruire la partita e parlarne con l'avversario.
Questa sala è simile a quella dove si è svolto il torneo, ma l'atmosfera è completamente diversa: qui non regnavano né il silenzio assoluto, né la concentrazione durante il torneo, ma discussioni, suggerimenti e opinioni si sprecano, spesso espresse con un tono di voce alto.
La sala analisi serviva e serve per poter capire le mosse, dell'avversario ma anche proprie, e per vedere le possibili alternative; l'obiettivo è migliorare il proprio gioco, in vista dei turni che seguiranno. Fra l'altro si può discutere della siciliana e della spagnola che però non sono due affascinanti vallette bensì il tipo di partita che all'inizio viene scelta.
Quindi non c'è nulla da temere, normalmente, quando l'avversario dice che vi aspetterà fuori dalla sala di gioco, anche se Kasparov una volta dichiarò che «gli scacchi sono il gioco più violento del mondo».
Nella serata di venerdì 16 settembre, dopo il 7o turno di gioco, cena di gala all'Hotel Lac Salin, con torneo lampo (x) a invito «Distillati Mazzetti d'Altavilla». Il premio: una preziosissima scacchiera in cristallo, i cui pezzi sono in realtà delle piccole bottiglie di liquori dai colori diversi. A esso erano stati invitati i 32 giocatori più forti del torneo.
Classifiche ecc. al sito www.livignoscacchi.it
(x) Il torneo lampo prevede che ogni giocatore abbia a disposizione in genere cinque minuti (in altri tornei possono essere 2 oppure di più, massimo dieci). Perde non solo chi ha ricevuto scacco matto dall'avversario ma anche a partita in svolgimento chi, pur in condizioni di parità o di vantaggio, finisce per primo i suoi 5 minuti.
Il tempo si misura con due orologi affiancati. Al via il primo giocatore avvia l'orologio fa la sua mossa e ferma la sua lancetta. A quel punto parte quella del secondo giocatore fino a che non ha mosso e schiacciato il suo pulsante. E così via. Ci sono poi tornei semilampo, in genere da 15 minuti e, incredibile, i bellet, velocissimi in cui ogni giocatore ha a disposizione un solo minuto (ndr)