OTTOBRE 2011: SANTO! 11 10 20 22

In diretta da Roma, Piazza San Pietro, dal cellulare di Angelo De Michielli, Presidente dell'Associazione Terzo Millennio che ci commenterà poi l'evento - ed anche la lunga chiaccherata con il Cardinale Sodano ricordando la sua venuta per i 500 anni della madonna di Tirano - la cerimonia. Don Luigi Guanella Santo. Avevamo avuto in provincia San Benigno, ma venuto da Firenze in quel di Monastero. Avevamo avuto San Pio V, prima di diventar Papa, che risiedeva nel Palazzo ora sede del BIM a Sondrio ma Santi no. Possiamo dire che era ora?

Al rientro da Roma De Michielli ci farà avere le sue impressioni da pubblicare.

Nelle more un testo significativoCol titolo «Elette rappresentanze di Sacerdoti e Fedeli nella fulgente Basilica Vaticana», in un lungo articolo pubblicato il 26 ottobre 1964 "L'Osservatore Romano" presentava la cronaca della memorabile giornata del 25 ottobre, festa di Cristo Re.

La cospicua delegazione degli infermi

La glorificazione dei Servi di Dio che la suprema Autorità della Chiesa suole proporre alla venerazione da parte dei fedeli, quali esempi fulgidissimi da ammirare ed imitare durante il cammino della vita terrena, riesce sempre solenne. Ieri inoltre la Beatificazione del gran fondatore Luigi Guanella ha assunto una nota di profondo significato. Insieme con le folte rappresentanze dei Religiosi Servi della Carità e delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza, accanto ad alti dignitari e personaggi, era una delegazione cospicua di coloro che hanno le primizie della premurosa assistenza da parte delle spirituali Famiglie del nuovo Beato: gli infermi.

Ad essi con paterno affetto si è avvicinato il Papa, ammettendo tutti e singoli al bacio della mano, ed avendo per ognuno un'affettuosa parola di conforto e di speranza. Alla grandiosa assemblea i sofferenti hanno portato la nota eccelsa della carità vissuta ed attuata sempre, ovunque: secondo l'insegnamento divino del Redentore del mondo.

Il Beato Luigi Guanella ha conosciuto San Giovanni Bosco: si è ispirato all'opera gigantesca di S. Giuseppe Benedetto Cottolengo. Ieri il Santo Padre ha spiegato il segreto di tante fioriture di generosa e delicata assistenza: e ancora una volta la Chiesa esulta per gli invitti eroi che dal Cuore di Cristo attingono fortezza, resistenza, audacia: la vittoria.

L'analogia tra il Beato Guanella e il Servo di Dio Don Orione, entrambi con il nome benedetto di Luigi, ebbe conferma bellissima in una tragica sventura che colpì l'Italia, nel gennaio del 1915, con il terremoto della Marsica.

I due eletti Sacerdoti accorsero, spinti dalla carità, sul luogo del cataclisma per effondere i tesori della cristiana assistenza e salvezza. Desolazione, freddo intenso ed intemperie, difficoltà enormi di comunicazioni - il treno che portò il Beato Guanella ad Avezzano impiegò oltre dieci ore per compiere una distanza di 107 chilometri da Roma - scarsità di medicinali e di viveri. Eppure nulla potè arrestare un ardore apostolico che guidò questi Angeli del Signore a sostare lunghe ore sulle macerie, a raccogliere e trasportare i feriti in ricoveri confortevoli, soprattutto a curare tanti e tanti piccoli orfani che trovarono in quei cuori l'affetto medesimo del grande Amico dell'infanzia, il Salvatore Gesù.

La vita, la storia della Chiesa è perenne cantico di carità.

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