GHEDDAFI E IL RESTO SECONDO CANETTA 11 10 20 26
(commento allo scritto qui di seguito)
Non amavo Gheddafi quando era un'icona anticolonialista (lo è stato .. lo è stato .. ), non lo ho amato dopo, quando abbracciava il Berlusca. Ma le immagini di un uomo che fino ad ieri era un potente della terra, osannato e rispettato da tutti, ascoltato all'ONU, ammazzato come un cane con un colpo alla testa da un ragazzino, dopo che il suo convoglio è stato "fermato" dalle bombe NATO, mi pare un incubo.
Ed è vergognoso che se ne parli come di cosa positiva.
Non ne esce bene nessuno.
Non l'ONU che dopo aver SOLTANTO ammesso un intervento umanitario, a favore della popolazione civile, ha di fatto avvallato una guerra.
Mi si deve spiegare che differenza c'è con l'Iraq.
Non ne escono bene gli USA che, nella loro immane ignoranza del "vecchio" mondo (petrolio a parte), credono che da domani in Libia ci sarà la democrazia.
E forse se ne pentiranno amaramente quando scopriranno che quelli "di oggi" sono peggio (e più islamici integralisti) di quello di "ieri".
E con loro se ne accorgerà l'EU !!
Non ne esce bene il Vaticano (mi scusino gli amici Cattolici) che dopo aver tuonato (probabilmente a ragione) contro altre guerre, ad es. l'Iraq ma non solo, questa volta non hanno mosso un dito, seppure sia cosa nota che Geddafi non fosse nemico della Chiesa Cattolica e non fosse un Islamico estremista.
Non ne esce bene l'EU, ancora una volta del tutto assente sul piano internazionale, divisa, tra paesi attivi, paesi agnostici e paesi contrari.
Non ne esce bene la NATO, trasformata da Francia ed USA in uno strumento che da Alleanza Militare per la difesa di valori quali democrazia e liberà, oggi mette a morte un potente, certo un dittatore, ma altrettanto certamente non peggiore di tanti altri.
Non ne esce bene la Giustizia, di cui gli Italiani si riempiono quotidianamente la bocca a proposito ed a sproposito.
Se giustizia doveva essere (se) Gheddafi doveva essere portato davanti ad un tribunale internazionale, non massacrato in una strada.
Possibilmente evitando la cupa vicenda di Milosevich "stranamente" morto prima del giudizio.
Ma soprattutto ancora una volta l'Italia fa una pessima figura.
Fa una pessima figura la sinistra italica che ai tempi di Reagan, quando gli USA, forse con maggior ragione d'oggi, davano una lezione alla Libia, osannava il dittatore che "teneva testa" agli USA.
La sinistra che osannava il "satrapo" (per usare un termine odierno del Corriere) che rinfacciava all'Italia i suoi (più o meno reali) crimini coloniali.
Sinistra che onorava il dittatore che (giusto riconoscerlo) aveva dato dignità alle donne, ben di più di quanto si faccia di regola nel mondo musulmano.
Sinistra che ha bollato la guerra all'Iraq ma ha avallato, senza se e senza ma, il conflitto contro la Libia, nonostante le motivazioni fossero assolutamente simili: petrolio e democrazia.
Ma ieri Gheddafi era da lodare ... oggi da massacrare.
Ma, spiace dirlo, la figura peggiore di tutti la fa il Governo Italiano.
Che dopo aver accolto con bande ed onori il Colonnello, dopo avergli FORMALMENTE promesso amicizia e di IMPEDIRE l'utilizzo delle nostre basi per attacchi contro di lui ... gli ha clamorosamente voltato le spalle pochi mesi dopo.
Dimentico dei ns reali interessi, dall'economia ai profughi, interessi che talora sono diversi da quelli di Parigi e degli USA.
Ancora una volta l'Italia, con la benedizione quasi unanime del Parlamento, dimostra - e me ne vergogno - la verità di quanto ho sentito affermare in Russia, sulla ns politica estera: " .. l'Italia è quel Paese che inizia le guerre con un alleato e le finisce con un altro ..".
Ed infine, politici italiani, ma pure USA, GB, EU e via dicendo: ma, da domani, finito il massacro libico, passiamo agli altri dittatori?
Non c'è che l'imbarazzo della scelta: Cuba, Siria, Corea del Nord, Iran, Birmania e ... Cina, ove nella regione "autonoma" del Tibet siamo di già a 20 (venti) monaci che si sono dati fuoco, per protesta.
Ma la Cina è potente, è ricca, è pericolosa, meglio lasciarla in pace e non sollevare problemi !!
Che storia vergognosa, ammantata di giustizia e democrazia.
Nemo Canetta
E ora l'articolo di cui parlavo:
GHEDDAFI E' MORTO. LA VITTORIA DELLA VERGOGNA
20 ottobre 2011
Pare proprio vero. Gheddafi, il rais, il colonnello per antonomasia, è stato ucciso. Una tacca in più sul calcio del fucile di un giovane negro, che da Washington gioca a birilli col mondo, col gioioso concorso di inglesi e francesi.
Nelle guerre di aggressione non c'è mai nulla di bello; ma nella guerra contro la Libia si è raggiunto il culmine dell'osceno. Nessuno ci dirà mai quanti morti sono stati causati dai democratici bombardamenti dei "liberatori"; nessuno ci spiegherà quando nacque l'improvvisa illuminazione, in virtù della quale si scoprì, dopo quarant'anni, che Gheddafi era cattivissimo, ma così cattivissimo da giustificare una guerra, mai dichiarata, contro uno Stato sovrano. Nessuno ci spiegherà come mai il mondo è pieno di regimi che vessano e massacrano gli oppositori, nell'indifferenza della cosiddetta comunità internazionale. Il Presidente Assad da mesi fa sparare sulle folle dei dimostranti? E chi se ne frega? La discriminazione contro i cristiani fa quotidianamente vittime ai quattro angoli della Terra? E chi se frega?
Adesso si può celebrare il festino dei vincitori della guerra vergognosa. Il petrolio libico si potrà spartire ben bene, ma l'incosciente di Washington e i suoi complici anglo-francesi non sanno ancora se i "liberatori" che hanno finanziato e coccolato saranno tanto disponibili. Possiamo riempirci la bocca quanto vogliamo di parole come democrazia e libertà, facendo finta di credere che i successori di Gheddafi instaureranno un regime angelico e rispettoso della libertà di tutti. Possiamo anche far finta di credere che i Fratelli Musulmani siano diventati d'un colpo moderati. Quando si è gettato via il pudore, si può credere a qualsiasi bugia che faccia da foglia di fico alla coscienza sporca.
Gheddafi è stato ammazzato, e finalmente il petrolio potrà essere ridistribuito e sarà chiuso lo scandalo della Banca Nazionale Libica, che aveva tolto la monetazione alle grandi banche private. Ma almeno in Italia, tra tanto tripudio internazionale, sarebbe opportuno il silenzio. Il nostro intervento contro Gheddafi, a fianco degli aggressori, ha un solo nome: tradimento. "Un bel tacer non fu mai scritto", dice un proverbio. E invece, ecco le dichiarazioni di Berlusconi, di Frattini, di La Russa. Lasciamo da parte quelle di Napolitano, cheogni giorno "dichiara" su tutto e su tutti. Ma davvero sembra una ricorrente maledizione storica questa Italia del 26 luglio e del 9 settembre, questa Italia spudorata che si crede furbissima voltando le spalle all'amico del giorno prima.
Vi prego, signori del Governo, di quello stesso Governo che ho tante volte difeso su queste pagine, osservate un opportuno silenzio. Gheddafi è morto, e non è gloria per nessuno. Non è gloria per gli aggressori in prima battuta, ma i pirati agiscono da pirati, è il loro mestiere. Ma chi si associa ai pirati per colpire il "colonnello" a cui l'anno prima aveva dichiarato granitica amicizia, di cosa può vantarsi?
Non potremo neanche vantarci di un ricco bottino, perché i concorrenti alla spartizione sono troppo potenti, e ci riserveranno le briciole. Tra il "realismo" e la totale immoralità dovrebbe esistere quello spazio in cui si pongono gli uomini seri. Non eravamo certo in grado di impedire l'aggressione alla Libia, ma potevamo ben evitare di leccare gli stivali dei cow boys. Se abbiamo ancora un briciolo di dignità, dimostriamolo con un bel silenzio.