CRISI DI GOVERNO: A MORBERNO E TIRANO, E NON SOLO, SI INCROCIANO LE DITA 11 10 20 43

Nessuna motivazione politica ma realismo puro: ci servono i soldi per la Statale 38!

Anche chi vorrebbe Berlusconi domani a casa, anzi oggi pomeriggio, sta incrociando le dita sperando che non vi sia crisi di governo. Questo succede particolarmente a molti in quel di Morbegno, ad altri in quel di Tirano ma poi in definitiva a tutti coloro che sono interessati dalle condizioni di saturazione della Statale 38.

E' già successo al tempo dell'ultimo voto di fiducia. Si ripropone ora il tormentone perché chi in qualche misura ha seguito le cose sa che si é fatto, sostanzialmente, 30 ma che per fare 31 occorrono l'integrazione di una cinquantina di milioni di €uro per i quali il Ministro Matteoli dove essersi impegnato é anche venuto a ribadire che ci saranno.

Il programma c'é. Ormai in fase molto avanzata il lotto da Colico a Cosio, devono attivarsi gli altri due, quello da Cosio al Tartano che eviterebbe l'attuale perniciosissimo, per chi passa e per chi vi abita, imbuto di Morbegno, e quello che consentirà finalmente di aggirare Tirano eliminando anche lì l'imbuto.

La crisi finanziaria fa tremare anche se per converso la necessità di incentivare la ripresa dovrebbe facilitare le cantierizzazioni delle opere il cui iter é in fase avanzata.

La crisi di governo non farebbe tremare ma addirittura rabbrividire perché, nella migliore delle ipotesi, dovrebbe essere ripresa la trafila politica che aveva visto sinora una evoluzione molto positiva per una serie di dati politici favorevoli difficilmente reiterabili. Vorrebbe bire un rinvio di anni.

La ragione per incrociare le dita non ha pertanto natura politica. Ma gli anti.berlusconiani come possono incrociare le dita augurando quello che per loro é il male? C'é la risposta anche a questo ultimo nodo. Il da farsi per tutti, pro e anti, é incrociare le dita. Poi, subito dopo un emendamento: l'incrocio delle dita prosegue ma questa volta di segno diverso, anzi opposto: incrociare le dita perché Berlusconi, salvo, una volta arrivati i 50 milioni abbia subito a lasciare il passo ad altri.

GdS

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