IL SEGRETARIO CISL TAVASCI REPLICA ALLA CGIL 11 11 30 27

Riceviamo e pubblichiamo:

Ritengo utile qualche precisazione in merito alle dichiarazioni di casa CGIL espresse nel direttivo di qualche giorno fa in tema di Idroelettrico e Comitato acque. Dalla stampa appare una forte critica a quello che sarebbe un eccessivo "protagonismo della CISL" sul tema, in particolare per avere proposto una raccolta di firme su una proposta di legge popolare che rivendichi per i territori interamente montani come il nostro la piena titolarità del demanio idrico. Il riferimento è alle mie parole pronunciate in un nostro convegno dove parlavo alla mia Organizzazione sia al livello territoriale che della Categoria degli elettrici di livello Nazionale. In tale convegno erano invitati a portare il loro contributo anche altri attori come Paolo Mainetti Presidente degli Industriali di Sondrio, il Presidente di Dolomiti Energia il Trentino Rudi Oss, Giuliano Zuccoli che fu sostituito da De Censi ed Enrico Borghi Presidente UNCEM oltre al Segretario Generale della FLAEI Nazionale Carlo de Masi, ed inoltre, ritenendo interessanti l'argomento ed i relatori, avevamo invitato a presenziare anche le rappresentanza del mondo produttivo locale. Da quanto la CGIL rimprovera alla CISL pare che presentare le idee della CISL in casa propria equivalga a mania di protagonismo e/o a voglia di "cantare da solisti". Si giudichi dalle parole sotto esposte che sono l'esatto testo di quanto comunicato nella occasione incriminata. (Eravamo al 21 ottobre 2011)

…………………………………………… In questa situazione i temi prioritari per il nostro territorio che vogliamo ricordare sono e rimangono

‐ la piena titolarità in capo alla provincia delle competenze e delle risorse relative al demanio idrico.

‐ La compartecipazione assieme ai concessionari dell'idroelettrico alla gestione attraverso una società locale a capitale misto pubblico privato. Purtroppo nelle varie sedi istituzionali e politiche queste nostre priorità rischiano di passare, come ci pare stia accadendo, in secondo piano e finiscano nel dimenticatoio pronte però a riemergere poi fra feroci polemiche nelle prossime future campagne elettorali. Noi non vogliamo questo.

Vorrei qui proporre una idea che sottopongo alle parti economiche e sociali, a partire da CGIL e UIL e passare a tutte le associazioni imprenditoriali, Agricoltori, Artigiani, Commercianti, Cooperative ed Industriali che ringrazio di aver accettato l'invito a seguire i nostri lavori. Vorrei anche assicurare che non abbiamo alcuna volontà di intestarci nulla, anzi la proposta che faccio è di lavorare assieme e, se condividiamo questa idea essa diventi obiettivo comune.

Perché non facciamo noi assieme, forze economiche e sociali della provincia, una raccolta di firme su una proposta di legge popolare che rivendichi per i territori interamente montani come il nostro la piena titolarità del demanio idrico?

Avere il riconoscimento della titolarità del demanio idrico in quanto territori interamente montani, significa avere riconosciuto uno specifico potere per una propria implicita specificità. Questo al di la e al di sopra delle varie rivendicazioni autonomistiche non chiaramente e non ben supportate Una iniziativa come questa sviluppata nelle nostre sedi, nelle aziende fra gli imprenditori ed i dipendenti, nelle piazze con i nostri simboli accumunati, Sindacato e Imprenditori, avrebbe sicuramente un risultato di adesioni massiccio.

A tutti gli effetti sarebbe una INIZIATIVA SVINCOLATA DALLE APPARTENENZE, DALLE SIMPATIE E DALLE MIRE POLITICHE obbligando cosi le nostre istituzioni i nostri politici locali i nostri rappresentanti in regione ed in parlamento ad una coesione vera su questo tema, oggi ed in prospettiva. In questo modo noi avremmo la forza, la credibilità, e l'autorevolezza di chiedere ed obbligare tutti a non barare ad essere chiari e coerenti su questo argomento che è oggi

rimane il principale traguardo per la costruzione del nostro prossimo futuro. Rinvigoriremmo in oltre quella unità territoriale sull'argomento che purtroppo le polemiche politiche ed istituzionali stanno offuscando.

Come CISL abbiamo già avuto modo di dire e vogliamo ribadirlo qua, prima di ascoltare la relazione che ci introdurrà alla tavola rotonda posta al centro di questo incontro sul tema del Federalismo Energetico, riteniamo che la questione della piena titolarità in capo alla Provincia delle competenze e delle risorse relative al demanio idrico è una battaglia che va vinta e fino al raggiungimento dell'obiettivo non può essere mai abbandonata. ……………………………………….

Ora con piacere apprendiamo che la CGIL vuole giocare un ruolo da protagonista in questa partita e condivido interamente le preoccupazioni che essa esprime in merito al pericolo che la questione dell'Idroelettrico sta correndo sia per i ricorsi sulla Legge Regionale che al ruolo del Comitato Istituzionale Acque perciò mi pongo e pongo però alla CGIL una domanda. Leggo fra le righe di un articolo di giornale una frase virgolettata quindi autentica della CGIL che dice : "non è il momento di disperdere energie in altre battaglie. Tutti gli sforzi devono essere convogliati sul fatto di ottenere quanto più possibile" .

La domanda è: Ci siamo ormai rassegnati al fatto che la rivendicazione della piena titolarità in capo alla Provincia delle competenze e delle risorse relative al demanio idrico sia una velleità e quindi dobbiamo correre a salvare il salvabile? Se così è alla CISL non piace. Il Comitato Istituzionale Acque è nato con quell'obiettivo preciso, il Consiglio

Provinciale all'unanimità ha approvato una proposta di Legge da inviare alla Regione in tal senso, i nostri Consiglieri Regionali l'hanno fatta propria e presentata. La rivendicazione risale fin dai tempi della Giunta Tarabini (a cui va riconosciuta sia la primogenitura che di averla fatta capire a tutti noi) oggi la proposta viene rilanciata da vari comitati e comitatini di cui poco si capisce.

Ringrazio la CGIL per avermi ridata la possibilità di rilanciare una idea che avevo già capito non aveva entusiasmato ora capisco meglio anche il perché. La CISL di Sondrio non ha manie di protagonismo ma è un soggetto a cui piace far

sentire la propria voce come è giusto che sia. La CISL di Sondrio sogna una Valtellina protagonista del suo futuro e non subalterna e sempre accondiscendente.

Daniele Tavasci (x)

(x) Segretario Generale Ust Cisl

Sondrio, 1 dicembre 2011

Daniele Tavasci (x)
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