BOSSI, UN "MASIANIELLO" NORDISTA FALLITO 12.4.10.A..50

Quando al principio fu acclamato da tutti al Nord, - forse- fui la sola a richiamare l'attenzione su questo "nuovo Masaniello della povera gente, tanto pugnace, fiero e sincero, da travolgere la folla derelitta che non solo al Nord, ma anche al Sud, cercava la giustizia sociale, quella - poi - tradita con ingenuità dalla sua coorte di delfini ed affini nei nostri poveri anni, così tormentati dalle malefatte politiche.

Non ricordo bene, ma Centro Valle non pubblicò il mio titolo lo riteneva troppo eversivo: invece era un preludio di quello che sarebbe poi successo alla Lega.

Sinceramente, sono stupefatta e mortificata da quanto è accaduto a questo Partito, creato con tanto amore e voglia di giustizia dal suo fondatore e distrutto così " indegnamente dai suoi successori (figli della famiglia dei pesci, ragazze poco o affatto amabili come la Rosy Mauro di cui il povero Umberto si fidava) che si sono mescolati nella melma politica che accomuna quasi tutti i partiti.

Capisco il dolore del povero Bossi, ma i suoi figli ne hanno approfittato troppo e meritano di essere cacciati. Come tutta la sua coorte politica che lo ha venduto al miglior acquirente.

Viva la Lega? Quale? Ormai non c'è più e coloro che pensano di ristrutturarla, sbagliano di grosso.

Umberto Bossi, leghista della prima ora , è morto, gli altri sono solo dei falsi "copioni". Abbasso la Lega e abbasso a coloro che lo vogliono mettere come una "figurina" sui loro manifesti.

Maria de Falco Marotta

Nota

L'amica Maria consenta un appuntino, senza ovviamente entrare nel merito politico o limitare la libera espressione. Il quadro che viene fatto valorizza, anche con un sentimento di umana comprensione, la figura di Bossi. Non è però il solo. Maroni, Tosi, Cota... (ndd)

Maria de Falco Marotta
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