BILANCIO:PRESIDIO ECOLOGICO A GERA LARIO 12.7.10.14
Riceviamo e pubblichiamo
Dalle 9,15 lo spazio antistante il municipio di Gera ha cominciato ad animarsi di strane creature volanti, sostenute da leggere pertiche manovrate da alcuni volontari.
I pesci/richiamo, frutto del "creativo" Enrico Mason, hanno accolto i cittadini che alla spicciolata, hanno raggiunto la zona del presidio.
Bandiere e striscioni sono stati utilizzati per arredare lo spazio, mentre fino alle 10,15 sono risuonati gli slogan contro la cementificazione del Pian di Spagna ed è stato distribuito ai passanti materiale informativo. In tutto questo, un gruppo di cittadini interventuti ha colorato sull'asfalto un sole beneaugurante, con la scritta "NO AL CEMENTO NEL PIAN DI SPAGNA".
Seguendo lo schema concordato dagli organizzatori, alle 10.20, Costanza Panella, rappresentante delle Associazioni Ambientaliste nella Comunità del Parco ha svolto un breve intervento a cui sono seguiti quelli di Giuliana Pironi del CROS Varenna e di William Vaninetti del WWF Valtellina Valchiavenna.
Da tutti è giunto ai presenti l'invito a proseguire nell'impegno e nella mobilitazione per ri- salvare il Pian di Spagna che dalla sua istituzione nel 1983, ma anche prima che l'area fosse protetta ufficialmente, è stato il frutto proibito
del desiderio di affaristi e speculatori di ogni genere. Se è importante mantenere l' attenzione e continuare la pressione sugli enti locali (Comune di Gera e Regione), lo è altrettanto perseguire tutte le vie legali praticabili, come stanno facendo le Associazioni al livello regionale.
Di seguito il presidio si è sciolto ed i presenti si sono recati alla sede della Riserva per la presentazione dei risultati della Goletta dei Laghi di Legambiente. Nel corso della manifestazione, Marco Doria, presidente dell'ARCI Sondrio ha dato l'adesione della propria Associazione al gruppo di lavoro composto, fino ad ora da CROS Varenna, Legambiente e WWF. Una buona notizia, nella speranza che altri gruppi si aggiungano per dare una mano in difesa del Pian di Spagna.
William Vaninetti (x)
Presidente WWF Valtellina Valchiavenna
Nostra nota
Comprendiamo le ragioni di chi si oppone ma obiettività vuole che si vedano tutte e due le facce della medaglia. Non abbiamo la più pallida idea di chi sia il proprietario dell'area però ci mettiamo anche nei suoi panni. Non si può, per giustizia, caricare su di lui un costo, visto che avere un terreno senza farci niente (e per niente non pensiamo a edilizia civile ma solo a quella agricola) é un costo e basta.
Se il bene è di grande utilità pubblica lo si acquisti usando delle facilitazioni che la legislazione consente. Vediamo come
Bisogna risalire un po' indietro. Al 1865 per la legge n. 2248 per le opere pubbliche e al 1885 per la 2892, cosiddetta legge di Napoli per avere un concetto fondamentale ai fini della valutazione di quanto pagare i suoli destinati a pubblica utilità. Viene infatti rispettata la prioprietà che deve però concorrere al bene pubblico. Taja e medega in un certo senso. No, qualcosa di più visto che di questo problema se ne é occupata la Corte Costituzionale (30 luglio 1984 sentenza n. 231): l'indennizzo pur non dovendo corrispondere all'integrale valore effettivo del bene espropriato, deve comunque garantire un serio ristoro. Ancora nel 1993 con sentenza n. 283: "l'indennità non può essere meramente simbolica ed irrisoria, ma deve essere congrua, seria, adeguata".
Questo in termini generali. Se poi ci fossero altrui argomenti pubblicheremo volentieri.
NdD