COME CAMBIA LA SECAM (O LA STPS O ALTRE PUBBLICHE SOCIETA')?? CON DUE DIPENDENTI NEL CDA E L'AMMINISTRATORE DELEGATO OSTAGGIO! 12.7.30,3

Dalla democrazia alla oligarchia

Come cambia la SECAM? Questa è stata la domanda rivoltaci al termine di una animata discussione 'da bar' sulla questione delle società pubbliche, degli stipendi d'oro (tutto é partito proprio da quelli letti per i verticio della RAI). Pareri discordi con un certo riconoscimento che la tradizione valtellinese si é fatta valere fin dalle storiche aziende municipalizzate, dall'eccezionale performance della STPS eccetera e pollice verso invece per altre i cui bilanci in rosso finiscono periodicamente sui giornali. C'era chi aveva sentito il commento con una certa enfasi di quello che potremmo tradurre in ridimensionamento con eliminazione di tante poltrone. Il caso, in una discussione TV, era quello di una importante società di proprietà del Comune di Roma. Come si é letto su diversi giornali "tutte le società pubbliche strumentali, che non erogano servizi pubblici locali e non sono quotate in Borsa, avranno Consigli di Amministrazione formati al massimo da tre componenti. Non solo: due di loro dovranno essere dipendenti delle società stesse o dell'amministrazione titolare della partecipazione, e avranno l'obbligo di devolvere i loro compensi all'interno (dunque lavoreranno gratis), mentre il presidente dovrà coincidere con l'amministratore delegato, ne svolgerà cioè le funzioni." Discutevano sul fatto che o l'attuale Presidente o l'attuale amministratore delegato, tutti e due noti manager, doveva andare a casa. "Se questo succede a Roma", diceva uno abbastanza informato, "capiterà anche a Sondrio e allora o uno dovrà andare a casa, o il Presidente Trinca Colonel o il consigliere delegato De Gianni. Conoscevamo solo di vista gli interlocutori, passati alla discussione sulla SECAM da quella precedente, molto animata, sul caso Ibrahimovic, ma al bar ci si può inserire bene in queste diatribe. Nella fattispecie mentre l'argomento precedente veniva trattato con notevole passionalità (e uno in particolare ce l'aveva con Berlusconi per la cessione) questo tutto sommato non era inquinato come capita in questi casi, dalla demagogia. Chiedi tu che chiedo io una mezz'ora se ne é andata anche perché i dettagli non erano conosciuti. Vale la pena sfruttare questa occasione per trasmettere ai lettori l'argomento.

Aspettare

Partendo dal fondo abbiamo cominciato col dire che una sola cosa é certa: che di certo non c'é niente. Dopo il Senato bisogna aspettare lo sprint finale alla Camera, salvo fulmineo ritorno al Senato, per vedere quanto é stato modificato il Decreto Legge governativo.

Situazione oggi

Fermo restando un dubbio teorico interpretativo, il punto interrogativo sulla eventualità che la SECAM debba aprirsi ai privati, non dovrebbero esserci scossoni ora. Le modifiche previste partirebbero dal prossimo rinnovo della governance da parte dei soci che sono Provincia, Comunità Montane, Comuni (78). Per allora potrebbero esserci altre modifiche. Nulla cambiando vi immaginate un Consiglio di Amministrazione di tre persone così formato: due membri devono essere dipendenti degli Enti proprietari. Supponiamo uno della Provincia e uno di qualche Comune o di qualche Comunità Montana. Poi un terzo, diciamo di nomina libera. Potrebbe essere anche, per fare un esempio riferito alla situazione attuale se dovesse esserci adesso l'assemblea o un De Gianni o un Trinca Coloner.

Quelli che a Roma non riducono significativamente l'appannaggio dei parlamentari, non quello dei manager pubblici, della governance della RAI eccetera eccetera votano una norma che prevede che i due dipendenti nominati consiglieri della SECAM non prendano un €uro. Quello che percepiscono deve essere "devoluto" all'Amministrazione da cui dipendono. Gratis. Siccome non c'è alcuna norma al riguardo il tempo dedicato alla SECAM non può essere autorizzato dall'Ente concedendogli l'abbuono di quelle ore lavorative. Sono 36 e le deve fare. Avrà bisogno dell'autorizzazione ma con obbligo di recupero o di uso di parte delle ferie. Non é finita. Vista la norma come é stata scritta siamo addirittura all'assurdo che i due poveri tapini avrebbero anche i gravami fiscali a loro carico. L'aspettativa possibile, ma non retribuita! Le responsabilità, però le hanno tutte come gli obblighi, come gli oneri, come i rischi

Se le cose di cui sopra non stanno in piedi e indicano come sia così forte la tensione per un disegno dirigista veramente "da padroni del vapore" che approfitta di una estrema debolezza non già delle forze politiche ma, peggio ancora e gravissimo, della politica, ma possono ancora essere modificate una volta che ci si avveda delle fesserie che si sono scritte, ben altro é il problema della conduzione dell'Ente. Il consigliere Scarpasacchi, dipendente dell'Ente X con il collega Calzasacchi, dipendente dall'Ente Y, in base a che cosa decidono? A quello che passa loro per la testa? A quello che il superiore gerarchico, che tale resta nell'attività quotidiana ordinaria dell'Ente? E se dovessero all'odg del CdA argomenti che, direttamente o indirettamente riguardando il loro capufficio?

E il povero Presidente-amministratore delegato come se la cava dovendo dipendere da due consiglieri di amministrazione di un certo tipo di formazione, evidentemente tecnica, burocratica (uso letterale, non negativo, del termine) alle prese con il codice civile, il business plan ed altre moderne diavolerie oltre la complessa architettura che oggi regola le società per azioni?

Smontatori al lavoro. Approfittando del fatto che di cose da cambiare ce ne sono tante diventa facile smontare quello che c'é con un inevitabile passaggio dalla democrazia alla oligarchia.Classe media in ginocchio economico, classe politica neanche più capace di difendersi difendendo contestualmente i fondamentali del vivere liberi. Il denaro virtuale che vola completa l'opera.

E ai seri problemi della comunità nazionale oggi si risponde con cosa? Con due dipendenti nel CdA!!!

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