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Conferenza stampa alla UIL

"Autonomia per Valtellina e Valchiavenna" punta sulla salvaguardia delle peculiarità di tutto il territorio provinciale (3.212 kmq, la metà dei quali oltre i 2.000 m, su un arco di alpi di 200 km), inclusa la tutela delle risorse idriche (una trentina di grandi bacini al servizio di una cinquantina di centrali idroelettriche), di usi, costumi e dialetti, della confessione religiosa cattolica, della variegata cultura dei nostri paesi e dalle tradizioni, delle sue vocazioni ambientali: agricoltura, turismo, artigianato, piccola e media impresa.

Questi sono i valori e le attese della nostra gente di Valtellina e Valchiavenna che ispirandosi al principio della autodeterminazione dei popoli porteranno la UIL ad intraprendere tutte le iniziative nelle forme consentite dalle normative vigenti al fine di raggiungere questo obiettivo:

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Si sta arroventando, in particolare in questi ultimi tempi, la discussione sul mantenimento della "PROVINCIA di SONDRIO" e molte sono le iniziative intraprese a livello istituzionale dai partiti, dalle OO.SS e dalla società civile.

Quello che a nostro avviso manca è la consapevolezza che il territorio della Valtellina e della Valchiavenna ha tutti i numeri per conservare un'istituzione prestigiosa ed essenziale per la gestione di questo territorio, al di là di alcuni limiti che la recente legislazione ha introdotto: numero di abitanti e superficie. Infatti essendo una provincia interamente montana ha i requisiti per far parte della macroregione alpina, al pari della Valle d'Aosta, del Trentino Alto Adige e di tutti i territori che partecipano ad ARGE ALP - Comunità di Lavoro delle Regioni Alpine (In Veneto analogo caso è rappresentato dalla Provincia di Belluno, in Piemonte dalla Provincia del Verbano - Cusio - Ossola).

La Provincia di Sondrio, giova ricordarlo, fu istituita nel 1805 con il nome di "Dipartimento dell'Adda" (Napoleone era allora imperatore del Regno d'Italia).

L'assetto amministrativo, mantenuto anche durante il periodo di appartenenza al Regno Lombardo-Veneto, era già stato definito all'epoca del dominio Grigione: nel 1549 furono pubblicati in lingua italiana gli "Istatuti di Valtelina", le leggi che governavano Il territorio suddiviso nei tre Terzieri, oltre alle due Contee di Bormio (Magnifica Terra) e Chiavenna, che godevano di particolari privilegi.

Inoltre, Valtellina e Valchiavenna, costituiscono un territorio omogeneo, interamente montano e di confine con la Confederazione Elvetica (cinque passi alpini per la Svizzera: Spluga 2115m, Maloia 1815m, Forcola 2315m, Bernina 2323m, Santa Maria Umbrail 2503m; quattro passi alpini per Bergamo e Brescia: Gavia 2621m, Mortirolo 1852m, Aprica 1175m, San Marco 1991m; un passo per l'Alto Adige: Stelvio 2758m; infine due passi per raggiungere il Comune di Livigno, zona extradoganale: Foscagno 2291m ed Eira 2208m).

Altri aspetti hanno da sempre differenziato la Provincia di Sondrio: primo fra tutti la geografia del territorio, con il conseguente isolamento, che ha influenzato lo sviluppo del particolare tessuto sociale, economico e culturale. Né si possono dimenticare le dominazioni subite che hanno lasciato in eredità l'assetto organizzativo del territorio e la storia delle popolazioni Valtellinesi e Valchiavennasche.

Diversa è la storia della Provincia di Lecco e rappresenta uno dei motivi principali per cui è impensabile un accorpamento di Sondrio, provincia storica per il governo di un territorio difficile, interamente montano, di confine, con Lecco, Provincia di recente istituzione, (istituituzione 1992, prime elezioni 1995), per il governo di una numerosa popolazione. Lecco non disponeva nemmeno della Prefettura e della Questura, ma solo dei distaccamenti delle articolazioni di Como.

Inoltre i residenti in alta valle per raggiungere il capoluogo, per tutte le incombenze proprie dello stesso anche nel settore privato, dovrebbero percorrere quasi 200 km.

Ogni regola ha le sue eccezioni per cui l'emarginazione geografica della Provincia di Sondrio, unica nel Paese, porta alla constatazione, fin ovvia, dell'impossibilità di una soluzione compatibile con i parametri fissati dal Governo con provvedimento non legislativo, ma amministrativo.

Se in prospettiva deve essere posto il problema del superamento di incongruenti situazioni quali la Regione Molise, ma anche la Valle d'Aosta, oppure di una pari condizione per la Provincia di Sondrio, per quasi 200 km confinante con un Paese extracomunitario, nell'immediato appare indispensabile che il CAL prenda atto dell'impossibilità di cui sopra suggerendo al Governo di provvedere conseguentemente in sede di definizione legislativa conclusiva.

Il segreteario Calcinardi e il responsabile Sanità Mescia in sede di conferenza stampa hanno sviluppato le ragioni di una simile posizione della UIL, sostanzialmente riconducibili tutte al problema, assai grave, del lavoro.

Sul tema verrà avviata una raccolta di firme.

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