VISTO DA SONDRIO: SICILIA: LO SFACELO DELLA DEMOCRAZIA

L'opposizione di sistema contro la classe dirigente segnala vistosamente la sua presenza con il voto del 28 ottobre, il giorno in cui 90 anni fa un'opposizione di sistema contro la classe dirigente segnalava lo sfacelo della democrazia che sarebbe durata

Lo sfacelo della democrazia. é questo il responso del voto siciliano di domenica scorsa, 28 ottobre, proprio cioé il giorno del 90° anniversario della marcia su Roma, accostamento il nostro non casuale.

Vediamo alcuni numeri che in questa occasione contano molto di più rispetto alle percentuali anche se già da queste verrebbe un quadro poco confortante. Il Governatore della Sicilia la guiderà, se trova un'alleanza che risulta indispensabile non avendo la maggioranza, nonostante i nove consiglieri 'di premio' per essere arrivato primo, con il 30.477% dei voti validi. Meno del trenta per cento di chi ha votato, molti di più dei voti validi sui quali si calcolano le percentuali, dovendosi in tal caso considerare bianche e nulle.

Numeri impietosi

Le cose appaiono però inj tutta la loro gravità guardando i numeri. Gli elettori siciliani erano 4.426.754. Alle urne non si é presentata neppure la metà degli elettori. Il Governatore Crocetta ne ha avuti 617.073. Questo significa che ha alle spalle il consenso di 14 siciliani su cento.

Nessuna democrazia può reggere alla lunga con questa rappresentanza, mancando una corrispondenza con i cittadini.

E peggio ancora

Peggio ancora se si considera il voto per i consiglieri regionali. I Grillini, lista più votata, hanno avuto 285.202 voti, sei siciliani su cento. Seguiamo pure l'obiezione, fondata, di Bersani che ha detto che il PD aveva due liste e quindi ai suoi voti vanno aggiunti quelli di Crocetta. Giusto, Totale delle due liste 375.520 così come il PdL sommando ai suoi i voti della lista Musumeci, arriva a 354748. In tal caso primo Partito non é il 5 Stelle di Grillo (285.202 pari a circa 6 elettori su 100, ovvero 6,4) ma il PD con tra 8 e 9 elettori su 100 (0,85); segue il Pdl a 8 elettori su 100 (8,01).

Andiamo infine a vedere la coalizione di governo (2 liste PD citate più UDC-Unione di centro più listina che ha avuto probabilmente il voto degli amici del bar, 100 in tutto). Il totale della coalizione pro-Crocetta (583447) ci dice che alle spalle il gruppo del Governatore ha solo 13, o poco più, siciliani su 100 (13,18 per l'esattezza) .

Restati a casa

Infine l'astensionismo. Grillo ha raccolto il voto della gente che protesta, che dice basta, che vuole che si cambi, che tuona contro chi non lascia spazio ai giovani eccetera. Ha avuto anche voti da un centro-sinistra tradizionale (qualcuno dice il 40% che sembra troppo). Fuori dal quorum Fini, Di Pietro, Vendola.

Partiti out

Il crollo dei Partiti, tutti, é indicato dai numeri: il centro-destra, con l'UDC, aveva avuto il consenso di 1.862.959 siciliani. Il centro-sinistra, senza l'UDC, 866.044 e i Grillini 46.396. Si faccia il confronto con i dati riportati avanti. Se ne sono stati a casa più di 2 milioni e mezzo di siciliani, quasi 800.000 siciliani in più del 2008 nonostante che avessero un ventaglio di scelte amplissimo e, soprattutto la possibilità di scegliere perfino l'antipolitica.

Non l'hanno fatto, perché?

Opposizione di sistema

Dall'alto, da in cima all'Italia dove siamo, forse abbiamo un pochettino più di visibilità di quanto non vi sia nel Palazzo.

Il dato che i numeri neutralmente ci propongono ha una sola chiave di lettura, di cui gli analisti pare si siano dimenticati in questa circostanza per dedicarsi a quelle più immediate. Certo, quelle di maggiore interesse emotivo in un momento in cui la riflessione non può non cedere il passo. La ragione suggerisce però di andare oltre, usando al meglio la testa.

I numeri che mancano all'appello sono l'indice di UNA OPPOSIZIONE DI SISTEMA.

Grillo é nel sistema. Lo rifiuta, predica contro, innova, rappresenta l'antipolitica ma é nel sistema. La gente non ci sta più. In tutta l'isola, e isole associate, solo in due province, Catania e Messina, é stato superato il 50% di votanti (con meno 50% e 18% rispetto al 2008). In tre province ci si é fermati al 41% con una quindicina di punti di calo: Agrigento, Caltanissetta, Enna.

Il 28 ottobre

Il 28 ottobre 1922 la marcia su Roma fu contro la classe dirigente del tempo. Il 28 ottobre 2012 non ha registrato nessuna marcia, per fortuna, ma un segnale di opposizione di sistema, contro la classe dirigente, lo ha mandato

Segnale che va colto, siamo ancora in tempo ma l'aprile 2013 é politicamente più vicino di quanto non indichi il calendario

GdS

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