TELLINO D'ORO. FINALMENTE. E A CHI SE NON Al...
Lo scorso 23 febbraio il Sindaco di Teglio pubblicava il bando per l'assegnazione del premio "Tellino d'oro" - consistente in una torre d'oro raffigurante "La Torre de li Beli Miri", realizzata dall'artista valteliinese Roberto Bricalli - per l'anno 2012 "quale attestazione di stima nei confronti di persone che si siano particolarmented istinte per l'impegno profuso in attività a favore della crescita civile, sociale e culturale della comunità tellina e della società italiana in generale. Potevano presentare le candidature cittadini singoli o associati, gruppi e
sodalizi. Il compito di decidere, come da Regolamento del Premio deliberato dal Comune, era affidato ad una Commissione composta da Sindaco in carica e quello precedente, Assessore alla Cultura, Consigliere Comunale anzíano, Direttore Artistico del Comune, Arciprete di Teglio, Presidente del Consorzio Turistico, Presidente del Centro Tellino di Cultura, Presidente dell'Accademia del Pizzocchero, tre personalità esterne nominate dal Sindaco'. Solenne la cerimonia ufficiale di premiazione prevista o nell'aula consiliare o a Palazzo Besta.
Non era ancora stato assegnato, occorreva rompere il ghiaccio. Un ghiaccio fragilissimo, un tempo record per decidere a chi assegnarlo. Siamo in zona di vigneti per cui si usava in un primo tempo la sigla DOC oggi anche con la 'G', DOCG. E la sigla DOCG si addice in pieno oltre che ai vini anche alle persone, meglio, ad una persona, meglio ancora a una personalità tellina puro sangue venuto al mondo con la neve a larghe falde, racconto di sua mamma, che pareva festeggiare la sua nascita quasi a Natale, il 20 dicembre del 1935. Studi alle complementari, una scuola nata con la Riforma Gentile sostituendo la Scuola Tecnica e che richiedeva il superamento di un esame di ammissione ma un cumulo di materie (lingua italiana, storia e geografia, matematica e scienze naturali, computisteria, disegno, una lingua straniera, stenografia, calligrafia, educazione fisica e, nell'ultimo anno, dattilografia.). Vacanze brevi alla fine della scuola: tre giorni e poi via al lavoro. Pare si sia trovato bene in quel posto, come pure pare che il datore di lavoro fosse soddisfatto del suo dipendente, meglio collaboratore, visto che lì, alle dipendenze dell'impresa Quadrio Curzio, ci é rimasto qualcosa come 55 anni. Per la verità un numero ricorrente visto che sono 55 anche gli anni di matrimonio con la s.ra Ida Tognini da cui sono venute le sue tre figlie Edy, Attilia e Paola.
10 anni fa da alcuni suoi amici la proposta di un'Accademia sui generis, quella del pizzocchero. Non risultava semplice la realizzazione ma venne a qualcuno l'idea vincente, quella di coinvolgere Rezio Donchi.
E dunque a chi il Tellino d'oro se non a lui? E' lui infatti il primo destinatario del Tellino d'Oro.
Non c'é bisogno infatti di illustrarne l'attività peraltro periodicamente documentata da una bella rivista perché da allora ne ha combinate di tutti i colori, in senso positivo naturalmente, facendo conoscere il pizzocchero al Parlamento europeo, al Parlamento di casa nostra, persino al Vaticano e in mille altre occasioni.
E non solo questo ma un contributo importante nella tragica pagina della calamità di 29 anni or sono.
Il 22 maggio 1983 la natura impazzita prende a bersaglio la Valtellina ma il prezzo maggiore lo paga il Comune di Teglio e soprattutto Tresenda in morti, distruzioni, evacuati. E' stato da poco fondato il Lions Club Tellino, magna pars proprio lui. Il Comune di Sondrio, come dirà il Sindaco di Teglio, sta facendo da protezione civile. Donchi corre dal Sindaco del capoluogo, interpella il Lions, le Istituzioni. Verranno i sindacati e le categorie e un aiuto anche dalla città di Sindelfingen, gemella di Sondrio. Uno sforzo corale che porta alla realizzazione a Tresenda, a valle dellea ferrovia nei pressi della stazione, di un significativo edificio destinato a Centro sociale.
E' passato del tempo da quando il Premio é stato deciso con apposita regolamentazione da parte del Comune. Finalmente quest'anno si decide di dare il via all'iniziativa. Scelta, come precisato dianzi, facilissima. Consegna in grande stile da parte del Vicesindaco Elio Moretti in fascia tricolore presente il nuovo Prefetto dr. Casabona, con l'assessore alla cultura Cattania, il colonnello Gabrielli, l'arciprete mons.Crosta, il Presidente del Circolo di Cultura Garbellni e tanta gente. Non poteva mancare Gianfranco Avella, già Procuratore della Repubblica, ideatore del Premio,
Curiosità finale. Qualcuno ha detto che se non ci fosse il Rezio Donchi bisognerebbe inventarlo. E il nome allora? I siti che trattano i vari nomi non riescono a darci l'etimologia del suo. A noi piace riprenderlo sia dal gentilizio romano Raetius che dalla terra Retica (Raetia). Molto in linea con un centro che vien da lontano (la stele di Caven é del 3° millennio AC), e che ha dato il nome alla Valtellina...
Complimenti
GdS