Sovracanoni: storia di un successo (l'aumento) e delle opposizioni
 La polemica dei produttori di 
 energia - La contropolemica di chi ha subito (noi) - L'azione 
 dei parlamentari - Il grazie, anzi "i" grazie
 LA POLEMICA DEI 
 PRODUTTORI DI ENERGIA
 Polemica immediata, dopo l'approvazione della Finanziaria con 
 l'aumento dei sovracanoni BIM e di quelli per i Comuni 
 rivieraschi, di Assoelettrica, che riunisce circa 200 
 aziende produttrici di energia per circa il 30% della produzione 
 nazionale, che contesta "l'aumento del 39% per i sovracanoni BIM 
 e del 29% per quelli destinati ai Comuni rivieraschi e alle 
 Province".
 Naturalmente, secondo loro, la cosa costituisce 
 motivo di forte preoccupazione ed é destinata a riflettersi sui 
 prezzi finali dell'energia elettrica.
 Non da meno l'ENEL. Se ne é fatto portavoce il Sottosegretario 
 all'Economia dichiarando che l'aumento causa ''seri problemi 
 all'Enel, che fa sempre parte dello Stato, anche per l'azione di privatizzazione''.
 Vorremmo ricordare a lui che "seri problemi" li abbiamo avuti 
 noi sul territorio e soprattutto per il mancato adeguamento del 
 valore iniziale del 1953. E che chi é intervenuto sul Governo 
 forse non ha detto che questo quasi insostenibile aumento del 
 39% vuol dire - calcolo basato sulla situazione provinciale - 
 circa una lira al kWh.
 Tremano forse i potenziali acquirenti, quelli della 
 privatizzazione, per questa lira di aumento?!?!?
 LA CONTROPOLEMICA 
 DI CHI HA SUBITO (NOI)
 A questo punto occorre mettere i puntini sulle "i" visto che 
 dopo aver avuto il danno - quanto lo si vedrà al successivo 
 punto terzo - non intendiamo avere anche le beffe.
1) Partiamo dalla legge istitutiva dei sovracanoni, la 
 legge 27 dicembre 1953, n. 959. Essa stabilì - art. 1 comma 
 ottavo - l'importo del sovracanone in £. 1300 per kW di potenza 
 nominale media concessa. Con la Finanziaria 2003 (18 €uro al kW) 
 non si fa altro che sostanzialmente tornare al valore reale di 
 allora.
2) L'importo stabilito nel 1953 restò immutato, quindi 
 con perdita rilevante in valore reale, sino a fine 1979 per via 
 della forte opposizione soprattutto dell'ENEL alle reiterate 
 richieste di adeguamento secondo giustizia, e inflazione. Fu la 
 legge 22 dicembre 1980, n. 925, che a decorrere dal 1.1.1980 
 portò il valore del sovracanone a £. 4500 per kW, a 1200 £. 
 quella per i Comuni rivieraschi che era di 456 £ stabilite con 
 la legge 4.12.1956, n. 1377. La legge 925 prescrisse inoltre la 
 revisione ogni biennio da parte del Ministro delle Finanze sulla 
 base dell'aumento del costo della vita. Finalmente lo scorso 
 anno si é avuto un primo recupero, anche se ancora parziale, in 
 termini di valori reali portando i due sovracanoni 
 rispettivamente a  a 13 e 3,50 €uro. Ed ora il 
 completamento.
3) Assoelettrica si "preoccupa" per gli aumenti ma, 
 ovviamente, tace sul vantaggio che l'ENEL e gli altri produttori 
 hanno avuto per il mancato sacrosanto adeguamento 
 all'inflazione.
 Ebbene la risposta viene dal nostro articolo, pubblicato e 
 tuttora consultabile nella sezione "Provincia di Sondrio") dal 
 titolo
 ADEGUATI I SOVRACANONI IDROELETTRICI, MA QUANTO HA PERSO LA 
 PROVINCIA A FAVORE DEI PRODUTTORI? 443 MILIARDI.
 Per avere un riscontro questa perdita secca equivale a oltre 
 vent'anni dell'attuale incasso annuo da parte del BIM.Adda per i 
 sovracanoni!
4) In provincia, prima della nazionalizzazione, godevamo 
 di tariffe privilegiate essendo zona di produzione. Con l'Enelizzazione 
 vi é stata l'unificazione tariffaria in Italia, ovviamente sulla 
 base alta e quindi abbiamo avuto la nostra bella fregatura.
 Poi é venuto il caro-petrolio e quindi il caro-energia per via 
 della produzione termoelettrica che usava, appunto, i derivati 
 del petrolio. E così é successo che noi, che consumavamo meno 
 del 10% dell'enrgia localmente prodotta, tutta idroelettrica, ci 
 siamo dovuti sobbarcare il sovrapprezzo termico.
 Assolettriva dirà che cosa c'entrano i produttori idroelettrici. 
 C'entrano e come. La differenza fra impianti termoelettrici e 
 idroelettrici é radicale. I primi richiedono investimenti minori 
 e alte spese di funzionamento ed esercizio. I secondi, i nostri, 
 richiedono forti investimenti iniziali e poi minime spese di di 
 funzionamento ed esercizio.
 Non é finita. Gli impianti termoelettrici hanno modesta 
 flessibilità e quindi non sono adatti a far fronte alle domande 
 di punta, in energia e in potenza. Quelli idroelettrici con 
 bacini ad accumulo - circa 700 milioni di mc la capienza dei 
 nostri laghi artificiali -, rispondono in tempo reale alle 
 richieste di punta; basta aprire le saracinesche. Cosa vuol 
 dire? Che si tratta di energia pregiata, che si vende assai 
 meglio.
5) Chi utilizza i piccoli salti, sotto i 220 kW, non paga 
 nulla. Capitolo da aprire.
 6) Conclusivamente il lobbysmo questa volta non ha funzionato e 
 il Parlamento ha fatto giustizia.
 L'AZIONE DEI 
 PARLAMENTARI
 Tentativi di ridimensionare il risultato ottenuto alla Camera 
 per l'iniziativa degli onn. Scherini, Parolo e loro 
 colleghi del Piemonte e del Veneto. Quei 18 €uro che finalmente 
 riportavano il valore reale a quello inizialmente stabilito nel 
 1953! In commissione Bilancio i 18 €uro per i sovracanoni BIM 
 erano diventati 15 mentre quelli per i Comuni rivieraschi da 4,5 
 a 4, una mini-riduzione che la dice lunga sulle azioni 
 lobbystiche...
 Inoltre emendamenti destinati a ridimensionare il risultato 
 (come il comma 21 che modificava la nozione di potenza nominale 
 media, soppresso in aula quasi all'unanimità).
 L'emendamento 19.903, quello che ripristinava quanto ridotto in 
 Commissione, passava trionfalmente quasi all'unanimità e così 
 finiva anche per l'emendamento 19.919, uguale al 19.907, 
 importantissimo per gli impianti di pompaggio, tipo quello di 
 Edolo, che potrebbero interessare la provincia esistendone già 
 le condizioni e non esistendo controindicazioni di tipo 
 ambientale. In questa sede é toccato al sen. Provera di 
 portare in porto il risultato. cosa avvenuta pressoché 
 all'unanimità con due soli astenuti, pur con parere contrario di 
 Governo e relatore.
 IL GRAZIE, ANZI 
 "I" GRAZIE
 Riteniamo opportuno, anzi doveroso, il grazie del BIM, e della 
 gente di Valtellina, ai parlamentari per il successo ottenuto. 
 Intendiamo della gente di Valtellina, comunque la pensi, perché 
 in queste cose non deve esserci il colore politico ma solo 
 l'interesse generale.
 In ogni caso, questo grazie lo diciamo noi.
 Per anni un po' tutti hanno sollecitato un adeguamento dei 
 sovracanoni. Ora che questo si é realizzato troviamo sbagliato 
 il silenzio, al di là della cronaca, che lo ha accompagnato.
 "I" grazie. Il primo ai nostri parlamentari, ma uno anche a 
 tutti i Gruppi parlamentari del Senato per come si sono 
 pronunciati, per l'atto di giustizia che é stato compito a 
 Palazzo Madama il 17 dicembre 2002. Il 17, un numero solitamente 
 scaramantico, negativamente scaramantico, ma che questa volta ha 
 rappresentato l'eccezione.
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 Gds - 28 XII 02 - 
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