E ADESSO, DOPO DON GUANELLA, TOCCA A NICOLO' RUSCA, MARTIRE DELLA FEDE
Dalla Diocesi:
In cammino verso la beatificazione di Nicolò Rusca
A Sondrio cresce l'attesa per la celebrazione di domenica 21 aprile
Fervono a Sondrio, e nell'intera diocesi di Como, i preparativi per l'ormai prossima beatificazione del sacerdote diocesano Nicolò Rusca, arciprete di Sondrio e della Valmalenco nel periodo a cavallo fra XVI e XVII secolo. Nel capoluogo valtellinese sono attese migliaia di persone domenica 21 aprile, quando, dalle ore 15.30, il cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, presiederà il solenne rito di beatificazione. Una decina i vescovi attesi accanto al presule della diocesi di Como monsignor Diego Coletti; centocinquanta i sacerdoti concelebranti; oltre 700 i coristi impegnati nell'animazione di polifonia e assemblea.
La celebrazione sarà all'aperto, in piazza Garibaldi, accessibile a partire dalle ore 13.30 (non sono previsti biglietti). Circa 1500 i posti a sedere disponibili oltre a quelli riservati a coro, concelebranti, autorità, disabili con accompagnatori, religiose e religiosi. La celebrazione potrà essere seguita anche dalle vie attigue alla piazza, da piazza Campello (con maxi-schermo), e dall'interno della chiesa Collegiata. Gli oratori di Sondrio e alcune strutture di congregazioni e istituti religiosi saranno aperti fin dalle ore 11.00 del mattino per offrire ospitalità e accoglienza ai fedeli che arriveranno in città, mentre nei vari punti di ingresso del capoluogo ci saranno a disposizione parcheggi gratuiti per pullman e auto. Era il dicembre 2011 quando il papa emerito Benedetto XVI autorizzò la promulgazione del Decreto che riconosceva Nicolò Rusca beato perché "martire in odio alla fede".
La beatificazione del 21 aprile cade a 450 anni dalla sua nascita. La celebrazione del rito sarà preceduta, a partire dalle ore 14.30, da un momento di preparazione con preghiere e letture di stralci dai suoi scritti e dalla sua biografia. La sera prima, sabato 20 aprile, a partire dalle ore 20.15, Veglia di preghiera del Vescovo, con i giovani. Quella del Rusca «è una figura che, a dispetto della distanza temporale e di contesto storico - riflette il vescovo Coletti -, ha molto da dirci. Il suo martirio per mano di un gruppo di giovani pastori protestanti, guardati con sospetto dallo stesso mondo della Riforma, è occasione per intensificare il cammino ecumenico e guardare insieme alla forte testimonianza di Nicolò, prete umile, aperto al dialogo, attento alla cura pastorale, e che ora è modello di vita cristiana per la Chiesa».