Sondrio: che ci fa quel grande punto di domanda sul campanile della chiesa del Sacro Cuore?
Riceviamo e pubblichiamo:
Abbiamo scelto questa immagine per esprimere il nostro pensiero: accettando e comprendendo il trasferimento di don Stefano Arcara come frutto di obbedienza al Vescovo, desidereremmo ricevere spiegazioni riguardo quello che è il progetto pastorale per le Parrocchie della città.
Vogliamo essere aiutati a trovare una chiave di lettura per quello che sta accadendo. Tre anni fa abbiamo accolto il nuovo Parroco e due Vicari con la prospettiva di una maggiore collaborazione tra sacerdoti e Centri pastorali. Ad oggi subentrano due nuovi Vicari con il medesimo mandato: "Si conferma la prospettiva di una collaborazione sempre più stretta tra i sacerdoti dei vari centri pastorali della città". Ecco allora il motivo del nostro punto di domanda: qualcosa non ha funzionato? I sacerdoti inizialmente scelti non erano adatti? Le parrocchie di Sondrio richiedono un progetto pastorale differente?
A queste e ad altre domande vogliamo trovare una risposta. Nel solco della "comunione" di cui tanto si parla, non ci accontentiamo di un semplice comunicato letto al termine delle Messe, ma chiediamo una spiegazione che non sia di circostanza. Il nostro desiderio è quello di poterci confrontare sia con il nostro vescovo, monsignor Diego Coletti, che con il nostro arciprete, don Marco Zubiani. Ci permettiamo di suggerire anche un'idea per concretizzare questo confronto: un incontro pubblico con chi, dell'intera comunità, volesse partecipare, nel corso del quale, presenti sia il Vescovo sia l'Arciprete, possiamo dialogare con loro e da loro ricevere risposta ai nostri interrogativi. Solo allora, cioè quando ci sarà chiaro il disegno per il cammino di pastorale unitaria per le parrocchie della città, ritireremo dal campanile lo striscione con il grande punto di domanda. Questo non vuole essere assolutamente un ricatto: gli interrogativi abitano i nostri cuori, il campanile è solo un amplificatore.
Col Vescovo e l'Arciprete ci piacerebbe, inoltre, confrontarci per compiere una verifica dei tre anni trascorsi, così che possiamo gettare le fondamenta di un progetto condiviso in un terreno fecondo.
Già da ora siamo pronti ad accogliere don Roberto Secchi e don Michele Parolini, ai quali offriremo tutto il nostro entusiasmo.
I giovani dell'Oratorio Sacro Cuore