Berlusconi ad Hammamet?

A Hammamet, Tunisia, no ma a 'un nuovo Hammamet' sì

La Corte di Cassazione fra tre settimane dovrà prendere una decisione che avrà grande eco anche all'estero. Sulla graticola Silvio Berlusconi dal 1994 un protagonista della vita politica e istituzionale italiana. Se vi sarà la conferma della condanna voluta a Milano al di là della pena detentiva vi sarà anche l'interdizione dei pubblici uffici con il che decadrebbe da membro del Senato - ma anche da consigliere di Arcore se lo fosse -.

C'è però la parte politica della questione. Se il senatore Berlusconi fosse condannato per andare dietro le sbarre occorrerebbe che fosse il Senato a deciderlo. Le dichiarazioni di autorevoli esponenti del Pd vanno nella direzione di 'rispettare le sentenze della magistratura' e quindi dell'arresto. Le conseguenze evidenti, a 360 gradi, estero compreso (di cui si accorgeranno quanti all'indomani della conferma della condanna avranno stappato bottiglie di champagne, dandosi a danze di gioia e urlando la propria soddisfazione per la fine di un quasi ventennio di ingombrante presenza).

Il parallelismo viene da sé con Bettino Craxi a cui con resipiscenza tardiva, in ogni caso apprezzabile, il Presidente del Consiglio Massimo D'Alema aveva offerto funerali di Stato ottenendo lo sdegnato, e giustificato, rifiuto dei familiari ai quali non era stato concesso in precedenza di trasportarlo in Italia per le cure del male che poi lo portò alla morte. 'Emigrato' in Tunisia, Paese che lo onorava, fiero di ospitarlo, non dimentico dei positivi precedenti, sia da Presidente del Consiglio italiano che da inviato dell'ONU, nonché di come Craxi e Andreotti favorirono l'ascesa al potere di Ben Alì che risolse la situazione, difficile, assicurando una pacifica transizione nel dopo-Bourguiba.

Hammamet, città di 70.000 abitanti, il maggiore centro turistico della Tunisia fra l'altro valorizzato con una sorta di grande quartiere, dove tutto è grandeur, chiamato Jasmine.

La più bella Medina, dicono. La Medina nelle città arabe é in un certo senso quello che nelle nostre città vien chiamato centro storico ma con la caratteristica di un intreccio di viuzze e vicoli in qualche caso strettissimi. Esternamente gosse mura, internamente non solo il labirinto stradale ma anche moschee, palazzi, luoghi di aggregazione e soprattutto tanti negozi, parte notevole dei quali destinati ai turisti. Al piede delle massicce mura le tombe dei non islamici. Fra queste - colpisce, e come! - la tomba di Craxi rivolta verso l'Italia. Semplice, con un libro aperto in marmo sul quale campeggia la scritta "La mia libertà equivale alla mia vita". Sopra "24.02.1934 19.01.2000". Garofani e la bandiera italiana. E un registro ove annotare le proprie impressioni. L'abbiamo fatto anche noi di altra parte politica, con molta tristezza.

Avrà avuto i suoi torti e, come tutti, luci ed ombre. Non c'è dubbio comunque che allora non gli abbia affatto giovato - eufemismo - l'essere anticomunista, l'essere amico degli arabi, l'essere insieme a Andreotti e Forlani (non dimentichiamo che ad essere falcidiata fu solo la parte moderata della DC anche se poi, 'molto poi', vennero tante assoluzioni. Ma il diavolo fa le pentole e non i coperchi...).

Craxi abitava, secondo qualche gionalista poco giornalista, una "sontuosa villa" sulla collina dove ci sono tante casette, vendute e comprate tutte allora - mi pare di ricordare - a 20 milioni l'una quando a Sondrio con tale cifra si comprava al massimo un box. E l'arredamento non era da antiquari, ma più da IKEA.

Hammamet anche per Berlusconi?

Non è possibile. In Tunisia hanno gatte da pelare visto che la storiella della primavera araba, sbandierata a destra e sinistra, era una invenzione fasulla, e strumentale, come poi i fatti hanno dimostrato, come noi abbiamo scritto fin da subito. Ben Ali non c'è più, lo hanno accolto in Arabia e risiede a Jedda.

C'é da scegliere. Di Paesi senza accordo di estradizione con l'Italia ce ne sono tanti e un 'novello Ben Ali' non è difficile da trovarsi. Non Hammamet ma 'un nuovo Hammamet' di cui oggi non faremo il nome. Una bella isola, una villa dove stabilirsi con la sua nuova fidanzata, un piccolo staff per scrivere le memorie. Non solo le memorie ma una rubrica fissa sul quotidiano di famiglia e un pensiero quotidiano in streamingm per un conforto ai suoi fan rimasti in Italia. La politica la si può fare anche così.

dr. Berlusconi, ci pensi

Amarilli

PS Non 'sen. Berlusconi' ma 'dr. Berlusconi'. Il 'dr.' al contrario dell'altro non può portarglielo via nessuno

Amarilli
Politica