In Regione mozione a favore delle Province

Documento votato a maggioranza.Commentano Parolini e Sertori

Parolini
L'ufficio stampa del Gruppo consiliare del PdL lombardo ha diffuso il seguente comunicato:
“Milano, 17 settembre 2013 – “Il bilancio delle Province italiane  è complessivamente di 15miliardi di euro, a fronte degli oltre 800 dello Stato centrale. Basterebbe questo dato a dimostrare come, in questi ultimi tempi, troppe volte, all’interno di un percorso di riforma delle autonomie locali, ci si è accaniti sul livello provinciale, bollandolo, ingiustamente, come fonte di sperpero economico e di mancata efficienza”. Così il capogruppo del Popolo della Libertà in Lombardia e primo firmatario, Mauro Parolini, ha commentato il voto positivo dell’aula alla mozione, da lui presentata, sottoscritta e approvata dalla sola maggioranza (PdL, Lega, lista Maroni) in difesa delle Province.
“Attraverso questa mozione – ha spiegato Parolini – chiedo al Consiglio regionale e alla Giunta di prendere una posizione forte nei confronti del Governo nazionale sulla riforma delle autonomie locali e, più nello specifico, delle nostre Province, guardando al contesto reale, perché,  al di là della facile demagogia, l’utilità di un organo istituzionale intermedio che si occupi delle cosiddette questioni di ‘area vasta’ è indubbia”.
“Più nello specifico – ha continuato il Capogruppo del Popolo della Libertà – con questo provvedimento chiediamo di mantenerle nella Costituzione o, quanto meno,  di concedere alle Regioni la possibilità di darsi in tal senso un’organizzazione che sia la più libera possibile”.
Parolini ha poi rimarcato la necessità “che questi soggetti dal valore storico identitario indiscusso, debbano rimanere organi di primo livello caratterizzati da un’ elezione diretta da parte dei cittadini”.
"La mozione – ha concluso Parolini – chiede che Regione Lombardia sia la capofila di un movimento che salvi organi istituzionali, come le Province, ad oggi insostituibili. D’altra parte, la loro buona organizzazione è sotto gli occhi di tutti basti pensare all'esempio del passaggio della gestione delle strade da statali a provinciali. Un delega, che ha avuto in Lombardia risultati molto apprezzabili, sia sotto il profilo dei risultati, sia dei risparmi”.
Durante il dibattito anche il consigliere del Popolo della Libertà e Presidente della Commissione Speciale Riordino delle Autonomie, Giulio Gallera, nel suo intervento a sottolineato l’importanza di questa mozione. “Siamo pienamente favorevoli – ha sottolineato – alla ridefinizione dell’architettura dello Stato, compiuta, però, in modo serio e concreto. Per questo diciamo, come Pdl, che è giunto il momento di farsi carico di ridurre sì i livelli di governo e asciugare anche le competenze delle province, lasciando però a Regione Lombardia il compito di legiferare secondo un modello lombardo, che guardi al presente e al futuro del territorio e dei cittadini.”

Sertori
Immediato il commento di Massimo Sertori, Presidente dell'UPL (Unione Province Lombarde):
"Mentre il Governo probabilmente continua a credere di poter affidare la riforma istituzionale del Paese ai proclami di una fin troppo facile demagogia piuttosto che ad uno studio serio e responsabile, Regione Lombardia si è invece rimboccata le maniche per dare un grande esempio di concretezza, attenzione ai territori e rispetto per i cittadini. La votazione di oggi conferma il ruolo fondamentale degli enti intermedi provinciali nell'ambito del sistema istituzionale lombardo, basato su un modello organizzativo che prevede, al contrario di quanto accade altrove, la delega alle Province da parte della Regione di gran parte delle questioni gestionali. In questo modello è evidente l'imprescindibilità di un ente di area vasta. Un ente che non va dunque eliminato bensì potenziato con ulteriori funzioni di articolazioni statali e regionali. Non vi sono tra l'altro, come è stato ribadito e condiviso nel corso del dibattito, ragioni economiche per giustificarne l' eliminazione che, anzi, al contrario, comporterebbe addirittura costi aggiuntivi! Poi l'elezione diretta per cui da tempo UPL si batte a tutela dei cittadini lombardi. Anche perché un semplice nominato dalla politica, e non invece dal consenso popolare, non può fare sintesi e governare un territorio. Soprattutto non può aumentare o diminuire i tributi locali. L'odierna presa di posizione di Regione Lombardia, alla quale rinnoviamo la nostra piena disponibilità e collaborazione, ribadisce la validità di queste istanze e soprattutto rilancia con urgenza al Governo centrale la proposta del modello lombardo: efficienza e democrazia al servizio dei territori, garantita anche attraverso l'ente intermedio provinciale, che coniuga sviluppo e coesione sociale, senza dimenticare identità, storia e tradizione dei singoli territori.
Il modello lombardo, in definitiva, dimostra che laddove nel corso degli anni si è puntato sulle Province, ad esempio nella gestione delle strade extraurbane, i risultati sono stati i migliori”.

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