Dal Morelli a Parma il neurochirurgo che ha operato l'on. Bersani

Bersani ha messo d'accordo tutti. Questo il secondo lato positivo della medaglia, il primo essendo ovviamente la constatazione che le cose si sono messe al meglio e meglio anche di quanto si profilava in un primo momento. Alla notizia del guaio toccato all'ex leader del PD sono subito seguite le dichiarazioni dei vari leader politici e tutte dello stesso segno, non formale ma convinto e spesso anche affettuoso. Eloquente la stessa espressione di Grillo, “non fare scherzi”. Si può essere avversari politici senza doversi cacciare le dita negli occhi ogni giorno. Saldi sui valori propri di ciascuno la manifestazione delle proprie idee non comporta lo spregio di quelle altrui anche perchè non conosciamo situazioni in cui per l'uno sia tutto bianco e per l'altro tutto nero. Da un civile confronto si esce tutti migliori e migliori possono anche essere i risultati di interesse generale.

Il terzo lato positivo ci riguarda. C'è un po' di Valtellina nella vicenda e quella riguarda il neurochirurgo che ha operato Bersani, il prof. Ermanno Giombelli.
Oggi 58enne, originario di Vaprio d'Adda, residente a Parma dopo essere stato con la famiglia a Lecco, poi a Mandello e, dopo le nozze, a Lierna. Braccio destro per molti anni del prof. Benericetti con il quale formava un sodalizio che lasciò un bel segno al Morelli, presieduto da Luigi Mescia che indubbiamente aveva scelto bene assumendolo a Sondalo.
Ora primario dell’Unità di Neurochirurgia dell’Ospedale Maggiore di Parma arriva da queste parti per consulenze non dimenticando di passare a Mandello dove aveva trascorso la gioventù.
Bersani era in buone mani, e lo hanno visto in tanti.

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