Caso Kyenge arriva in Valle

I nostri senatori Del Barba e Crosio la pensano proprio in maniera diversa

L'agenda della s.ra Ministro Cecile Kyenge pubblicata sulla Padania è diventata un caso, 'importato' anche in Valle perchè ha visto, per quel che ci riguarda, protagonisti i senatori Del Barba e Crosio.

1) La pubblicazione su “La Padania” dell'agenda del Ministro
2) La reazione del sen. Del Barba (insieme con il sen. Cociancich che è il Presidente della Conferenza Internazionale Cattolica dello Scautismo, CICS,  assieme con lo statunitense Bray Barnes)
3) La critica al collega da parte del sen. Crosio
4) La replica di Del Barba
5) … Crosio? Perora no

Del Barba
"La decisione del quotidiano leghista 'la Padania' di pubblicare in una rubrica fissa gli appuntamenti del ministro Kyenge è gravissima, ai limiti dell'intimidazione. Prima di verificare altre strade, chiediamo alla Lega di intervenire sul proprio giornale di partito". Le manifestazioni di piazza organizzate non a caso a braccetto con Forza nuova stanno degenerando. Contro il ministro è in atto una polemica che non esistiamo a definire di stampo razzista. Il Pd, come ha recentemente detto il segretario Renzi, farà di tutto per approvare una legge sullo jus soli", concludono i parlamentari.

Crosio
“In Valtellina la gente manifesta in piazza contro i furti, organizza le ronde perché non si sente più al sicuro a casa propria, chiede aiuto perché ha perso la tranquillità e Del Barba che fa? Si mobilita per difendere il ministro Kyenge di cui la Padania pubblica gli impegni, ufficiali peraltro. Il collega senatore, in pochi mesi a Roma, si è già dimenticato dei suoi convalligiani, non ascolta il loro grido di dolore ma preferisce difendere un ministro che ha già schiere di persone al suo fianco. Era proprio necessario che pure Del Barba si immolasse per lei? È stupefacente, il morbegnese del Pd, preoccupato più della sua carriera politica al fianco di Renzi che del suo territorio, non spende una parola su quanto accade in Valtellina e sproloquia a favore della Kyenge. Ha perso il senso della misura e già si prepara a votare sì allo ‘svuotacarceri’ che libererà migliaia e migliaia di delinquenti e ad esprimersi contro il reato di immigrazione clandestina. Non sa Del Barba che molti dei ladri che sono entrati nelle case dei valtellinesi erano immigrati non regolari e pure recidivi? Che cosa risponderà ai valtellinesi colpiti dai furti: noi della Lega Nord abbiamo dimostrato la nostra vicinanza alla gente chiedendo a quel Governo sostenuto dal partito di Del Barba di aumentare le risorse per le forze dell’ordine. E Del Barba che fa? Difende la Kyenge!”

Del Barba
A seguito delle mie dichiarazioni in merito alla vicenda Kyenge-Padania, il collega Senatore Crosio ha espresso le sue valutazioni sul mio operato. Di seguito la mia risposta.

Caro Sen. Crosio,
Intanto ti ringrazio per le attenzioni che spesso mi dedichi e scusandomi per non aver mai fatto il contrario ti scrivo, a nome mio e dei tanti elettori che non la pensano come te e il tuo partito, o almeno la parte di esso che sceglie la deriva populista e non si dissocia da fenomeni razzisti.
Francamente credo che definire "Orango" un ministro perche' di colore, e da quel momento prenderlo d'assalto, sia un comportamento riprovevole che non vedo accostabile in alcun modo a Valtellinesi e Valchiavennaschi, come fai tu nella tua comunicazione.
Non sfugge a nessuno il fallimento di queste politiche basate sul terrorismo e sulla coltivazione delle paure. Non sfugge a nessuno che i fatti che tu impropriamente citi, i furti sempre più frequenti, capitino con la legge Bossi-Fini in vigore e al termine di un decennio di governo Lega e PDL. Senza addossare a mia volte colpe in maniera altrettanto strumentale (l'immigrazione clandestina va contrastata, gli strumenti scelti con cura), forse questo semplicemente dimostra che con la demagogia i problemi restano sul tavolo.
Non ti avrei risposto, caro collega, se non pensassi che molti convalligiani siano stanchi di essere presi per il naso. Tra i tanti problemi che ci assillano, oggi ne abbiamo uno drammatico in più: furti, in una misura a cui non eravamo abituati. E ciò ci spaventa.  Pensiamo davvero di usare (forse sfruttare) anche questo "terrore" per rercuperare un declino elettorale? Pensaci, caro Crosio.
Per quanto mi riguarda avrei preferito mantenere il riserbo sul tema, vista la delicatezza e la necessità di mantenere separati i ruoli e di evitare che i parlamentari usino temi locali per le campagne elettorali costanti ed estenuanti, ma la tua ultima polemica richiede un piccolo intervento.
Nelle scorse settimane ho parlato con alcuni sindaci di comuni che hanno subito furti sul proprio territorio, ascoltando attentamente le loro opinioni e operando con la discrezione che il tema impone. Ho rappresentato la loro giusta preoccupazione ai responsabili delle forze dell'ordine e al Prefetto. Abbiamo condiviso la necessita' di far fronte comune e collaborare, a partire da una corretta informazione.  Perciò, nel ribadire la fiducia piena nel loro operato, ti propongo di smettere di strumentalizzare quel che sta succedendo e di trovare occasioni di confronto costruttivo. In particolare, colgo tra le tante esigenze emerse la specifica utilita' del prospettato incontro tra primi cittadini e comitato di sicurezza coordinato dal Prefetto.
Buon lavoro.

Crosio
…?

Nostra nota
Precisazione: abbiamo pubblicato, pari pari, quel che ci è arrivato, senza neanche una parola nostra, salvo ovviamente il titolo cronistico e il cosiddetto 'catenaccio' di colore. Una nota la aggiungiamo per ricordare due punti, a tutti. Uno il principio cristiano dell'accoglienza. Il secondo un equilibrio da tenersi. Sul primo non c'è bisogno di illustrazione. Sul secondo vorremmo ricordare Washington. Di fronte alla proposta di limitare l'esercito americano a 10.000 uomini in un'aula shoccata dalla sorpresa lui si disse d'accordo con la proposta, purchè il proponente accettasse un suo emendamento. Adesione entusiastica tramutatasi in gelo quando Washington lo formulò: ...d'accordo sulla limitazione a 10.000 uomini--- ecco la modifica: “a condizione che gli eserciti degli altri Paesi non superino i 5000”. Questo per dire che la situazione non va squilibrata né in un senso né nell'altro e inoltre bisognerebbe anche cominciare sul piano internazionale a parlare di reciprocità. Noi accogliamo e da qualche parte finisce in galera uno che venga scoperto con una Bibbia in mano... (ndr)

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