Fusione dei Comuni. Lombardia sorda: da 1544 a, soltanto, 1531

Non basta infatti, ancorchè con sue motivazioni, l'accordo degli addetti ai lavori. Occorre che il problema sia sentito dalla gente

Si sta concludendo la questione 'Fusione Comuni' con l'approvazione da parte del Consiglio Regionale nei giorni scorsi dei 9 progetti di legge, su 19 richieste, necessaria per dar vita ai nuovi Comuni lombardi dopo i referendum consultivi per la fusione tra alcuni di loro con la scelta della nuova denominazione. I loro abitanti andranno al voto il 25 maggio per l’elezione del Sindaco e del Consiglio comunale. OK dunque alle nove fusioni (2 in provincia di Bergamo, 3 in provincia di Como, 1 in provincia di Lecco, 1 in provincia di Pavia, 1 in provincia di Varese e 1 in provincia di Mantova). Nessuno in provincia, oltre di Sondrio, di Brescia, di Cremona, di Lodi e di Milano
Dieci progetti di legge non hanno ottenuto il via libera in quanto giudicati “non accoglibili” perché la maggioranza dei cittadini si è espressa contro i progetti di fusione.
Per curiosità i nuovi Comuni con la nuova denominazione che assumeranno:

Provincia di Bergamo (4 defunti)
- Sant’Omobono Terme e Valsecca (totale “sì” dei cittadini 84%, totale “no” dei cittadini 16%) diventerà Sant’Omobono Terme - Brembilla e Gerosa (“sì” 77%, “no” 23%): Val Brembilla

Provincia di Como (9)
- Bellagio e Civenna (“sì” 81%, “no” 19%): Bellagio - Drezzo, Gironico e Parè (“sì” 78%, “no” 22%): Colverde - Lenno, Ossuccio, Tremezzo e Mezzegra (“sì” 63%, “no” 37%): Tremezzina

Provincia di Pavia (2)
- Cornale e Bastida de’ Dossi (“sì” 87%, “no” 13%): Cornale e Bastida

Provincia di Lecco (2)

Verderio Inferiore e Verderio Superiore (“sì” 80%, “no” 20”): Verderio

Provincia di Mantova (2)
Virgilio e Borgoforte (“sì” 68%, “no” 32%): Borgovirgilio

Provincia di Varese (3)
- Maccagno, Pino sulla Sponda del Lago Maggiore e Veddasca (“sì” 54%, “no” 46%): Maccagno con Pino e Veddasca

Non sono state accolte le richieste di fusione, visto l’esito negativo dei referendum consultivi tra la popolazione, per i seguenti Comuni:

In provincia di Bergamo:
Covo, Fara Olivana con Sola e Isso

In provincia di Como:
- Claino con Osteno, Corrido, Porlezza, Valsolda e Val Rezzo
- Menaggio, Grandola ed Uniti, Plesio e Bene Lario
- Musso e Pianello del Lario
- Faloppio, Ronago e Uggiate-Trevano

In provincia di Mantova:
- San Giorgio di Mantova e Bigarello

In provincia di Pavia:
Pieve del Cairo e Gambarana

In provincia di Sondrio:
- Grosotto, Mazzo, Tovo, Vervio e Lovero
Chiavenna, Mese, Gordona, Menarola e Prata

In provincia di Varese:
- Cassano Valcuvia, Ferrera di Varese, Grantola, Masciago Primo e Mesenzana

Su 1544 Comuni solo 22 hanno deciso di rinunciare alla vita da sigle convolando, dopo l'approvazione del fidanzamento da parte degli abitanti, a giuste nozze coincidenti in questo caso con il parto del nuovo. I Comuni lombardi, scesi dunque a 1522 per il ripudio, il 26 maggio risulteranno 1531.

Distanza dalla gente
Quanto sia distante la politica dalla gente, dai cittadini è comprovato dai dati di cui sopra. Non basta infatti, ancorchè con sue motivazioni, l'accordo degli addetti ai lavori. Le considerazioni economiche, con i vantaggi prospettati evidentemente non convincono. C'è nell'animo della gente il rifiuto della perdita di identità, della rinuncia ad una storia, del non voler vedere chiudersi la porta del Municipio, anche se magari resta uno sportello, il rigettare l'idea che il proprio Comune diventi frazione di altri.
Nei casi positivi o c'erano elementi oggettivi come nel caso  di Verderio Inferiore e Verderio Superiore o una consapevolezza costruita, culturalmente guidata, capillarmente discussa.
Difatti 22 Comuni lombardi in tutto dunque nonostante che in Lombardia ci siano 1073 Comuni con meno di 5000 abitanti, di cui 72 (su 78) della nostra provincia.

Oltre i Comuni...
Dovrebbero riflettere quelli che vogliono liquidare le Province che quando sono nati c'erano già. Persino – il caso di Sondrio – alcuni decenni prima dell'Unità d'Italia. Sia i francesi, prima, che gli Austriaci, dopo, che l'Italia giolittiana, che quella fascista, che quella post-bellica si erano accorti che l'Ente era indispensabile specie con riferimento ad un territorio così vasto e così impervio. Uomo avvisato...
f.

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