Sempre ai ferri corti tra Russia ed Ucraina

Non passa giorno che qualsiasi quotidiano italiano( per non citare gli internazionali), non dedichi una pagina alla querelle( ma molto più ) alla difficile questione tra Russia ed Ucraina.
Forse gli occidentali(italiani) sono poco propensi ad occuparsene, viste le “schifezze” che stanno avvenendo nel parlamento italiano, indegno di rappresentare la tanta gente onesta che fatica e suda per proteggere questo nostro piccolissimo Paese, così amato da tanti stranieri. Ma come si fa a chiudere gli occhi di fronte alla “prepotenza” di Putin che dovrebbe essere ben lieto di lasciare che la sua terra primigenia - L’Ucraina-  possa accedere all’unione Europea,  visto che è stata lei la fondatrice della Russia?
Gli accordi di Schengen
Dal 21 dicembre 2007, in seguito all'estensione dell'area Schengen, arrivata fino alla Polonia, sono aumentate le pressioni ucraine sull'Unione europea per un'accelerazione del processo di integrazione. Schengen, infatti, comporta un notevole inasprimento del regime dei visti fra i paesi che vi aderiscono e gli altri, e ciò ha reso molto difficile i passaggi di frontiera dall'Ucraina alla Polonia, che erano prima circa 6,5 milioni l'anno. Questo è un problema soprattutto per le circa centomila persone che si stima vivessero di traffici transfrontalieri, e per gli abitanti della Galizia, inclusa nella Polonia dal XV al XVIII secolo, poi governata dall'Austria e di nuovo unita alla Polonia dal 1921 al 1941, dove pertanto molti abitanti hanno parenti oltreconfine. Per questo Polonia e Ucraina hanno sottoscritto un accordo secondo cui gli abitanti a meno di 50 km dal confine non avranno bisogno dei visti, se l'UE approverà.
Fra Russia e Occidente
L'Ucraina, come altri paesi dell'ex-URSS, sconta la tensione derivante dalla volontà della Russia di mantenere la propria influenza e in certi casi la sovranità su questi popoli ed il loro desiderio di affrancarsi da Mosca ed entrare a far parte, nel caso dell'Ucraina, di Unione Europea e Nato: le tensioni in Moldavia/Transnistria e nell'area del Caucaso (Georgia, Ossezia, Inguscezia, Abcasia) che da anni sono teatro di conflitti e cruente rappresaglie quando non di guerra vera e propria fra Russia e governi e/o indipendentisti locali (spesso sostenuti dagli USA), non di rado riguardano anche l'Ucraina in quanto le unità militari navali della Russia sono di stanza nel porto di Sebastopoli.
Non tante storie, per non annoiare-
La Rus' di Kiev (in russo Киевская Русь, Kievskaja Rus', in ucraino Київська Русь, Kyїvska Rus' ) fu uno stato medievale monarchico sorto verso la fine del IX secolo in parte del territorio della odierna Ucraina, Russia occidentale, Bielorussia, Polonia, Lituania, Lettonia e Estonia orientali, considerata il più antico stato organizzato slavo-orientale, del quale Kiev fu a lungo la capitale. Nelle fonti medievali viene chiamato Rus' oppure Terra di Rus'; il nome Rus' di Kiev fu introdotto dallo storico russo Nikolaj Karamzin.
Lo stato della Rus' di Kiev nasce verso la fine del IX secolo lungo le sponde del fiume Dnepr, come risultato dello stanziamento, avvenuto a partire dal secolo precedente, di alcune tribù variaghe, chiamate Rus', in alcune zone dell'Europa nordorientale abitate da tribù slave, finniche, baltiche. Verso l'anno 880 dei Rus', capitanati (secondo il Manoscritto Nestoriano, principale cronaca russa riferita a quegli anni) da Rjurik, prendono il potere sull'intera zona, spostando il centro della loro attività a Kiev, allora importantissimo centro commerciale sulla via per Costantinopoli.
La successiva storia kievana può essere suddivisa in tre periodi, ciascuno della durata di alcuni decenni o più: il primo, dall'880 al 980, contraddistinto dall'ascesa prepotente dello stato kievano sullo scacchiere esteuropeo del tempo; il secondo, dal 980 al 1054, corrispondente all'incirca ai regni dei principi Vladimiro il Santo e Jaroslav I il Saggio, nella quale la Rus' raggiunse l'apice  della sua potenza; un terzo periodo, che si suole far partire dal 1054, caratterizzato dal lento declino, principalmente a causa dei gravi problemi di successione al trono.
Non esiste una data precisa riguardo alla fine della Rus' kievana; alcune date importanti sono il 1169, quando il principe Andrej Bogoljubskij, che aveva già trasferito la capitale dello stato a Vladimir, saccheggiò Kiev, e il 1240, quando Kiev venne rasa al suolo dai Mongoli, che cominciavano in quegli anni il lungo periodo di pesante ingerenza negli affari interni della Rus'.
In sintesi:
La storia della Russia è sempre stata legata all’intrecciarsi di varie popolazioni di origini slava e di origine asiatica. Le prime strutture commerciali si svilupparono grazie ad insediamenti greci. Dopo il succedersi di varie invasioni, lo sviluppo della Rus di Kiev (882d.c.) segno il formarsi del primo nucleo della futura Russia, caratterizzata da un ’ unica lingua derivata dal alfabeto greco (cirillico). Con la decadenza di Kiev si crearono le condizioni favorevoli all’invasione mongola del1223. Il dominio mongolo  durò fino al 1380, quando, dopo la sconfitta di Kulikovo, i mongoli furono costretti a lasciare lo spazio allo sviluppo sempre più rapido della Rus di Mosca.
L’espansione turca e la caduta di Costantinopoli fece si che la chiesa ortodossa individuasse in  Mosca l’erede diretta di Costantinopoli. Da questo periodo in poi la storia della Russia è legata alla costante espansione di Mosca e al formarsi, pur attraverso lotte interne tra le dinastie degli zar, di un impero sempre più potente. Con l’ascesa al potere della famiglia Romanoff e con l’incoronazione di Pietro il Grande, la Russia consolidò ulteriormente il suo potere uscendo vittoriosa dalla guerra contro gli svedesi. Questa vittoria dette la possibilità a Pietro il Grande di avere gli sbocchi sul mar Baltico dove venne costruita la nuova capitale che dal nome del imperatore Pietro fu chiamata Pietroburgo. Katerina ll di Russia continuò la politica di grandezza perseguita da Pietro il Grande, ma non riuscì a favorire la modernizzazione interna del Paese. Katerina ll fu tanto abile in politica estera quanto incapace di cogliere la necessità di un rinnovamento interna della Russia. Questa incapacità di cogliere la necessità della trasformazione del Paese, sarà una caratteristica più o meno forte di tutti gli zar successivi e sarà uno dei motivi che nel1917 porteranno al crollo del Impero Zarista e alla rivoluzione d’Ottobre.
Nel 1991, dopo circa 75 anni di potere sovietico, la Russia accedeva in quella che è la fase politica attuale. Il periodo di Eltzin non ha contribuito a risolvere i drammatici problemi di fondo che ancora contraddistinguano la situazione della Russia contemporanea. L’emergere di categorie come quelle dei nuovi ricchi è stato accompagnato da condizioni di miseria che hanno colpito prima le fasce sociali più deboli: i vecchi ed i bambini. La miseria prima sconosciuta alla stragrande maggioranza della popolazione, è diventata un fenomeno molto comune nelle grandi e piccole città; parallelamente si è sviluppato anche il fenomeno della delinquenza comune ed organizzata. In breve, la situazione della Russia di oggi è tutt’altro che stabile ed essa si riflette nella politica. Anche la cultura russa è caratterizzata da profonde differenze nate dalle influenze culturali provenienti da alte nazioni o diversi gruppi etnici.
 

Maria de falco Marotta
Politica