Non perdiamo altro tempo, ammonisce Cucchi

L’approvazione da parte del Senato dell’emendamento  che riconosce la specificità delle aree montane nel Titolo quinto della Costituzione Italiana  dà maggiore forza a quanto previsto dalla legge  Del Rio che riconosce la specificità delle province montane non ancora autonome.

In entrambi i casi la declinazione concreta di questa norma viene demandata alle Regioni di appartenenza. La Regione Veneto  ha già  varato una legge per riconoscere alcune prerogative alla provincia di Belluno.
La lettura  del’approvazione dell’emendamento è stata duplice: i senatori di maggioranza Del Barba e Della Vedova , con diverse sfumature, hanno  rimarcato  l’importanza per le nostre vali alpine di questo risultato storico, mente il senatore della Lega  Crosio ha espresso l’amarezza perchè è stata bocciata la proposta di riconoscere l’autonomia come Bolzano e Trento.
Siamo tutti consapevoli come la politica sia l’arte del possibile, che i cambiamenti avvengono lentamente, e che le nostre forze politiche provinciali raramente hanno trovato l’unità di intenti per difendere i nostri beni comuni .
Nel  frattempo un gruppo di forze sociali ed economiche valtellinesi  di ispirazione cristiana che vogliono attualizzare il Codice di Camaldoli; che ha dato un contributo rilevante alla stesura della Costituzione, ha presentato un ‘ipotesi di Statuto comunitario per la Valtellina e Valchiavenna con la collaborazione del Prof Alberto Quadrio  Curzio e della Società Economia Valtellinese. è importante che in provincia ci sia un movimento di interesse e di stimolo, ma è stata molta la documentazione anche molto interessante in materia ma che spesso è rimasta sula carta.
Si tratta di non perdere più tempo, perchè i  problemi  economici, le diversità di trattamento di realtà montane con gli stessi svantaggi strutturali  ma con ben altre risposte è evidente a tutti. Anche ai nostri governanti come Renzi che conosce le nostre montagne per averle frequentate come scout e che  a Bolzano ha parlato di modello da seguire. Intanto i nostri giovani che vanno  all’estero a cercare lavoro sono in aumento.
Non si tratta di avere dei privilegi ma di rivendicare dei diriitti molto concreti per avere le stesse opportunità delle altre aree montane per fermare il declino.
Non è più tempo di personalismi ma di unità delle forze politiche  che possano presentare in Regione Lombardia una legge che riconosca concretamente la specificità montana di Valtellina e Valchiavenna riconoscendo le competenze e le risorse per le materie che godono già di autonomia nelle altre province alpine e con la previsione di un ente di governo ad elezione diretta.
Il quadro normativo nazionale, Legge del Rio e Riforma del Titolo V della Costituzione in via di approvazione, facilitano questo passaggio storico.
Non perdiamo altro tempo.
 

Gianfranco Cucchi
Angolo delle idee

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