Domenica in 840 votano per la Provincia, in 160.000 stiamo a guardare

8 settembre, resa dell'Italia (1943), resa della democrazia (2014). Il futuro

Ci siamo. Domenica e lunedì sino a mezzogiorno presentazione dei candidati alla Presidenza della Provincia e per il Consiglio Provinciale. Alcuni elementi: L'Ufficio elettorale composto dal Presidente Pieramos Cinquini, membri: Emanuele Pasini, Liana Vanoi, Gabriella Baruta, Luciana Tonini e, supplenti, Quirino Gianoli e Daniele Moroni (Fabrizia Vido per l'autenticazione delle candidature) ha in base alla legge, accertato il 29.8 che gli elettori sono 840 correggendo dunque il precedente dato ministeriale secondo il quale si avevano questi elementi  elettori 882, sottoscrizione con mimimi per Consiglio e Presidenza rispettivamente di 45 e 133 mentre il dato ufficiale è ora di 42 e 126.

Scansione delle scadenze
Essendo stata confermata in provincia di Sondrio la data originariamente stabilita del 28 settembre, anche dopo l'intervenuta possibilità del 12 ottobre, le ulteriori scadenze risultano essere:

--- dalle 8 alle 20 di domenica 7 settembre e dalle 8 alle 12 di lunedì 8 presentazione liste e candidature per la presidenza
--- entro il 10 l'Ufficio elettorale deve esaminare le candidature
--- entro il 13 deve pronunciarsi sull'ammissibilità.
--- entro il 20  la pubblicazione ufficiale sul sito della Provincia
--- il 28 si vota, anzi votano, noi circa 160.000 spettatori scippati del voto

8 settembre, la resa
Significativa la scadenza della presentazione delle liste, l'otto settembre, giorno dell'armistizio, di fatto della resa dell'Italia 71 anni fa. Coincidenza con la resa della democrazia.a mezzogiorno, quando cioè con l'avvenuta presentazione delle candidature si volterà pagina. Perchè resa? Tale è il vedere portar via a noi cittadini il diritto acquisito di pronunciarsi democraticamente.
Dopo il periodo fascista in cui dal '29 al '45 la Provincia venne amministrata dal 'Preside' e dal 'Rettorato', di nomina e non di elezione, venne sancito il diritto di scelta democratica fra l'altro con una legge elettorale che giudiziosamente prevedeva una rappresentanza territoriale attraverso i 'Collegi', per noi 24.

Hanno tentato di dire che anche il nuovo sistema prevede un elezione con i grandi elettori che sono i rappresentanti della gente. Un imbrogliare le carte perchè il diritto di voto non ha nulla a che vedere con una scelta di secondo grado che, ad esempio, parifica la Provincia fra l'altro  ai consorzi e perfino alla SECAM.

Il futuro
Regime transitorio. Completato l'iter previsto per le modifiche alla Costituzione, le Province saranno definitivamente soppresse e ci sarà un Ente di area vasta che però poco alla volta tornerà a fare le cose che sino ad oggi ha fatto la Provincia per il semplice motivo che una serie di funzioni non le può svolgere una Regione di quasi 10 milioni di abitanti e oltre 1500 Comuni, né lo possono i Comuni come abbiamo a iosa dimostrato. Un Ente però fortemente indebolito, senza la capacità di Governo che viene unicamente dal consenso del corpo elettorale. Per noi, nonostante l'impegno e le caratteristiche dei valtellinesi, inevitabilmente sarà una legnata in testa come hanno del resto ipotizzato tanti di diversi orientamenti politici o culturali.
Ma, si dirà, la particolare situazione di Provincia interamente montana e confinante?  La vicenda al Senato delle modifiche costituzionali, per il passo che dovrebbe riguardarci porta al pessimismo. Un incomprensibile e intraducibile accenno alle zone montane vuol dire, in concreto, che in ogni caso si riferisce non a due Province, noi e Belluno, ma a quasi un terzo del territorio nazionale. L'impietosa e obiettiva analisi del dr. Cerracchio, giurista, è un vistoso campanello di allarme.  Se ne parlerà.
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