(L’in-)-sicurezza delle gallerie nella Statale per Bormio. Perché non si fa…
 E' ANDATA BENE
 Nei giorni scorsi un veicolo in transito sull’ultima galleria 
 della Strada della Rinascita, di quasi otto km, più lunga del 
 progettato tunnel dello Stelvio, con un principio di incendio ha 
 avuto la fortuna di trovarsi nei pressi dello svincolo mediano 
 della galleria, uscendo all’aperto.
 E’ andata bene.
 Non c’è solo però quest’ultima galleria. Ce ne sono parecchie e 
 anche lunghe, tutte in situazione di sostanziale insicurezza. 
 Porre riparo non è facile e, oltre a tutto, costerà molti soldi.
 Purtroppo il progetto iniziale del prof. Darios, che prevedeva 
 lunghi tratti all’aperto e senza insulti all’ambiente, dovette 
 essere modificato per le indicazioni del settore ambientale che 
 allungò notevolmente il percorso dentro la montagna.
DUE INTERVENTI
 Due interventi si potevano fare senza particolari problemi.
 - Uno è stata fatta, operando in modo che anche nei tunnel 
 possano funzionare i cellulari.
 - Il secondo, proposta nostra, no, nonostante che si tratti di 
 un intervento con un costo modestissimo: vernice bianca, oppure 
 fosforescente, e qualche giornata di lavoro.
 LA NOSTRA PROPOSTA
 Noi avevamo proposto che sulle pareti del tunnel, 
 alternativamente sull’una o sull’altra ogni 100 oppure 200 
 metri, venisse indicata la distanza dai due imbocchi. Nel caso 
 di un sinistro, e non solo per un incendio, tale da richiedere 
 la fuga delle persone imbottigliate il dirigersi verso l’imbocco 
 più vicino può voler dire la salvezza.
 Nella situazione, anche psicologica e magari di panico, è facile 
 sbagliare. Con le indicazioni sulle pareti non si sbaglierebbe.
 Pur augurandoci che non succeda nulla c’è da chiedersi come non 
 si sia sinora provveduto ad un intervento così semplice in 
 attesa di quelli strutturali.
Red
 GdS 28 VIII 03  
www.gazzettadisondrio.it
