Salone del Vino a Torino senza la Valtellina
Dal 14 al 17 novembre la quarta
edizione del Salone del vino ha consentito di monitorare il
mercato del vino. Dagli operatori segnali positivi: la domanda è
in lieve ripresa. Presenze qualificate.
40.312 visitatori tra operatori, addetti ai lavori ed
eno-appassionati nei quattro giorni della quarta edizione del
Salone del Vino, che si è chiusa il 17 u.s. al Lingotto di
Torino. Molti i motivi di soddisfazione per i produttori -
assente la Valtellina - che hanno esposto al Salone del Vino: si
è verificata una certa ripresa della domanda e gli operatori
sono improntati ad un cauto ottimismo. Tendenza che era stata
registrata con puntualità dall'indagine svolta dal Centro Studi
Promotor-Osservatorio Permanente del Salone del Vino e
presentata nella giornata inaugurale della rassegna del
Lingotto. Il sondaggio tra enoteche, grande distribuzione e
consumatori ha messo in evidenza come l'erosione dei consumi si
stia arrestando e come è attesa per i prossimi sei mesi una
ripresa della domanda.
Testimonianza diretta di questa tendenza è stato il boom di
visitatori nella giornata inaugurale del Salone del Vino:
domenica 14 novembre ¬ unica giornata di apertura al pubblico
dei padiglioni ¬ 12.775 enoappassionati si sono dati
appuntamento al Lingotto per esplorare il Vigneto Italia.
Il tema dei vini da vitigni autoctoni è stato centrale nella
quarta edizione del Salone del Vino e sarà in futuro il must
della rassegna torinese che, proprio da questa edizione, ha
conosciuto un importante rilancio. La Regione Piemonte è entrata
infatti nella proprietà del Salone del Vino in quota paritaria
con Promotor International, con l'intento di fare di Torino la
capitale dell'enogastronomia.
Con tutta probabilità il Salone del Vino diventerà biennale e si
alternerà con il Salone del Gusto: già è stata fissata la data
per la quinta edizione che si terrà a Torino dal 27 al 30
ottobre 2005 e specializzerà ancora di più il Salone del Vino
sul tema dei vitigni autoctoni.
Del resto sono stati proprio questi vini i più richiesti dai
buyers internazionali che hanno partecipato al workshop al quale
si erano iscritte ben 220 aziende (più 40 per cento rispetto al
2003) dando vita ad oltre 1500 contatti commerciali con i
compratori di Paesi esteri a forte propensione di domanda dei
vini made in Italy.
Al centro dei convegni ancora il tema dei vitigni autoctoni
celebrati nel "Primo Forum", organizzato da Promotor
International e Regione Piemonte, con la collaborazione
dell'associazione GoWine e Vinum Loci/Gorizia Fiere dedicato a
questi vini con la proposta di un accordo tra tutte le Regioni
per evitare in futuro che vitigni caratteristici di un
determinato territorio vengano esportati in altre province.
Approfondimenti sono stati dedicati al marketing del vino e al
caso dei tappi: la nuova tendenza è infatti di ridurre l'uso dei
tappi di sughero per passare a quelli a vite e quelli in vetro
che sono la nouvelle vague del packaging delle bottiglie di
qualità.
Sul fronte della comunicazione vi è stato un forte interesse dei
media per il Salone del Vino, vi è stata la presentazione delle
maggiori guide enologiche (un evento con la partecipazione di
produttori e personaggi dello show-biz è stata la presentazione
della Guida e la premiazione dei vini scelti da Luca Maroni), vi
è stato soprattutto l'apprezzamento dei produttori per la nuova
spinta d'immagine che il vino ha ricevuto dal Salone del Vino.
I produttori, da Nord a Sud, hanno infatti unanimemente
sottolineato che il Salone del Vino ha consentito di far
apprezzare i prodotti, di stringere importanti contatti
commerciali e di relazioni, in un contesto professionale.
A confermare le indicazioni di un cauto ottimismo stanno le
soddisfatte valutazioni di molti espositori. Giudizio largamente
positivo è quello che viene dal team Langa In, che raggruppa 18
tra i migliori produttori piemontesi." E' stato un Salone che è
andato al di là di ogni aspettativa ¬ commentano Pier Paolo
Monti e Giorgio Pelissero ¬ Ottimi contatti con enoteche, wine
bar e ristoranti sia di casa nostra che delle regioni limitrofe:
Val d'Aosta, Liguria e Lombardia. Incontri significativi anche
con buyers stranieri".
Ornella Venica della cantina Venica&Venica, una delle aziende di
punta del Friuli Venezia Giulia, nota con soddisfazione: "Venire
a Torino è un'ottima occasione per coltivare i giusti contatti.
Ho visto il mio importatore svizzero, ho incontrato ristoratori
ed enotecari di tutto il Nord-Ovest, ho avuto la possibilità di
far degustare in tranquillità i miei vini sia ai buyers che ai
giornalisti italiani e stranieri in un clima di vero
apprezzamento del prodotto e sono rimasta molto colpita dal
fatto che la ripresa di domanda si percepisce non tanto in
rapporto al prezzo basso, quanto piuttosto al prezzo adeguato al
valore del vino. Chi ha ben operato sui mercati senza gonfiare i
listini e senza tradire la scelta qualitativa secondo me sarà
premiato nei prossimi mesi. E il Salone del Vino ne è stata la
conferma".
Anche da un colosso della produzione enoica di alta qualità come
Sai Agricola (Fattoria del Cerro, La Poderina e Colpetrone)
viene un giudizio altamente positivo della partecipazione al
Salone del Vino: "Ottimi contatti sia dal punto di vista del
numero che della qualità. Abbiamo ovviamente avuto molta
audience nel mercato del Nord Ovest, ma dobbiamo notare che
l'atmosfera rilassata del Salone ha consentito di far apprezzare
il valore dei prodotti anche a molti operatori stranieri. E'
andata meglio della scorsa edizione".
"Decisamente meglio dell'edizione 2003 ¬ è questo il giudizio
complessivo del Consorzio del Brunello di Montalcino ¬ anche
perché abbiamo avuto più contatti con ristoratori, wine-bar ed
enoteche. Un dato molto positivo ¬ afferma Maurizio Botarelli ¬
è stata la presenza di qualificati ed importanti importatori e
buyers internazionali".
E infine Antonio Rallo della cantina siciliana Donnafugata nota
che "Il rapporto costi benefici della partecipazione al Salone
del Vino è ottimo. Abbiamo avuto contatti con oltre 400 clienti
soprattutto enoteche e ristoranti del Nord Ovest, un mercato per
noi importante e devo dire che il costo contatto sia in termini
economici che di tempo è stato bassissimo.
Sulla stessa linea d'onda anche i giudizi dell'umbro Marco
Caprai, delle toscane Biondi Santi, Castello del Terriccio e
Tenuta Col d'Orcia, dei piemontesi Mascarello, Rinaldi e
Cappellano, della pugliese Accademia dei Racemi e della veneta
Le Vigne di San Pietro.
Appuntamento a Torino, nel 2005, dal 27 al 30 ottobre
CS
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