Statale 38: e intanto SINO A SONDRIO TRAFFICO ALTERNATO
 
 LA "PRESSA"
 Ancora sulla Statale 38, che da Piantedo a Sernio, salvo il 
 Tartano, ripercorre ancora il tracciato di quasi due secoli fa 
 dell'ing. Donegani.
 Prima che arrivasse la ferrovia le comunicazioni erano 
 assicurate dalla diligenza il cui incedere non era affatto 
 quello dei films del Far West in cui si vedono appunto le 
 diligenze viaggiare trainate da cavalli impegnati in un galoppo 
 sfrenato. Fosse stato così avrebbero retto ben poco, si 
 sarebbero sfiancati e poi, cosa molto importante, non avrebbero 
 avuto vita lunga.
 Com'erano le cose é sintetizzato in una espressione del bisnonno 
 dell'ing. Vitali, Vicepresidente del Credito Valtellinese. La 
 ferrovia non c'era ancora e per venire a Sondrio si doveva 
 usare, appunto, la diligenza. Ebbene, giunto alla stazione di 
 posta di Morbegno, egli scese dicendo "Mi g'ho pressa, vo' a pe'". 
 Arrivava prima con caval di San Francesco...
 Non diciamo di essere a tanto, ma certo si é che nei momenti di 
 punta siamo vicini a una situazione del genere!
 Statale 38 a traffico alternato
 Un’ordinanza datata 1.4.2003 fissa l’obbligo di traffico 
 alternato sulla Statale 38 nel tratto Piantedo-Sondrio. Le 
 colonne discendenti dovranno attestarsi sul rettilineo della 
 Selvetta a partire dal cartello segnaletico “Ardendo” che indica 
 l’ingresso nel territorio comunale. Le colonne ascendenti 
 dovranno attestarsi sul rettilineo che porta a Delebio a partire 
 dal cartello segnaletico “Delebio” che indica l’ingresso nel 
 territorio comunale.
 In linea di massima le colonne, aperte da un mezzo delle Forze 
 dell’Ordine (Stradale o CC o GdF), si avvieranno ogni mezz’ora. 
 S’intende che ove la colonna in un senso sia esaurita verrà dato 
 il via a quella in senso opposto. Al termine di ciascuna delle 
 due colonne, a congrua distanza, vi sarà un mezzo di servizio 
 con grandi lampeggianti, del tipo in funzione sulle autostrade 
 nel caso di incidenti o di nebbia, onde avvisare per tempo chi 
 arriva, evitando quindi il rischio di tamponamenti.
 Il provvedimento entrerà immediatamente in funzione in ogni 
 circostanza in cui il traffico supererà la soglia minima di 
 scorrimento.
 Provvedimento shock
 Non c’è dubbio che si tratta di provvedimento-shock, ma la 
 situazione è ormai al limite della sostenibilità. Si pensi che 
 nei giorni scorsi c’è voluta un’ora per raggiungere Morbegno da 
 Colico, per percorrere quindi una quindicina di Km nell’unica, 
 di fatto, strada di collegamento della vastissima provincia di 
 Sondrio con il resto dell’Italia.
 In poche parole per fare la quarantina di Km da Colico a Sondrio 
 ci si può impiegare più del tempo necessario per raggiungere da 
 Milano Aosta o Genova!
 Provvedimento shock. Fortunatamente la data, 1 aprile 2003, ci 
 dice che le cose non stanno così, anche se potrebbero anche 
 essere credibili vista la situazione. Primo aprile, ma non, 
 purtroppo uno scherzo, bensì una provocazione, a fin di bene 
 naturalmente.
 dIFFICOLTA' 
 STRUTTURALI
Da Piantedo a 
 Sondrio, quasi una quarantina di Km, ci sono difficoltà 
 strutturali. In sintesi:
 -  Gli attraversamenti dei centri abitati. Abbiamo circa un 
 Km a Delebio, quindi Cosio (Regoledo), la lunga traversa interna 
 di Morbegno in pieno centro, Ardenno per breve tratto, Berbenno 
 (San Pietro), Castione-zona commerciale.
 -    Le semaforizzazioni a Delebio, Cosio e 
 Morbegno.
 -   I passaggi a livello da Ardenno a Sondrio ove SS. 
 38 e ferrovia sono affianxate, quindi con sosta sulla strada a 
 sbarre chiuse. I principali sono ben cinque in 18 Km.
 -   Le frequentissime immissioni laterali che pongono problemi di 
 fluidità del traffico ma anche di sicurezza dato che se talora è 
 già difficile immettersi sulla Statale semplicemente girando a 
 destra, inserendosi quindi nel flusso di veicoli più vicino, 
 diventa improbo, specie per guidatori che non hanno consuetudine 
 con i rallyes, immettersi nell’altra direzione di marcia, 
 tagliando quindi il primo flusso e inserendosi nel secondo.
 SENSIBILIZZAZIONE 
 DEGLI AUTOMOBILISTI
Si rende 
 indispensabile intervenire sugli automobilisti, e comunque su 
 tutti gli utenti della strada, perché la situazione richiede la 
 collaborazione, con disponibilità e buona volontà, da parte di 
 tutti. In sintesi:
 - Una massiccia campagna di sensibilizzazione affinché aumentino 
 i pochissimi conducenti incolonnati che oggi, in presenza di 
 macchine ferme in attesa di inserirsi, in qualche caso 
 addirittura nella apposita corsia centrale dove c’é, si fermano 
 agevolando quindi l’inserimento, dato che poi in 100/200 metri 
 sono in grado di raggiungere di nuovo la colonna.
 - Una massiccia campagna di sensibilizzazione affinché 
 quantomeno i locali – alcuni lo fanno già – privilegino i 
 percorsi alternativi che pure ci sono anche se non dappertutto 
 (per citare le principali, alcuni esempi: la Stazzona-Tirano, la 
 panoramica, la provinciale delle Orobie, la parallela-nord oltre 
 la ferrovia da Talamona sino a Via Forestale di Morbegno, la 
 Valeriana, la parallela-sud alla Statale Morbegno-Cosio ecc., la 
 parallela-sud alla Statale Delebio-Piantedo, la Trivulzia in 
 Valchiavenna.
 Presidio nei momenti di punta delle immissioni più trafficate 
 (non c’è solo l’Iperal) e nei punti di maggior velocità. Non si 
 può ricorrere, come fanno alcuni Comuni, agli ausiliari del 
 traffico, ma si potrebbe utilizzare il volontariato della 
 Protezione Civile, adeguatamente preparato con corsi appositi. 
 Per quanto riguarda i costi, peraltro non rilevanti, potrebbe 
 pensarci il BIM con suoi fondi, viste le finalità dell’Ente.
 - Una massiccia campagna di sensibilizzazione affinché 
 quantomeno i locali, in genere pendolari per lavoro, – alcuni lo 
 fanno già – raggiunta la stazione di partenza con l’auto usino 
 il treno almeno per le destinazioni principali come Sondrio, 
 Morbegno, Tirano, Chiavenna. La frequenza dei convogli è elevata 
 e il tempo di percorrenza è sicuramente minore.
 I NUOVI CONTROLLI 
 RADAR
 In questo quadro ci sta il recente provvedimento del Prefetto 
 che ha autorizzato l’uso dell’Autovelox, anche in automatico. Il 
 primo è quello sul territorio comunale di Piantedo, (dal km 
 0+800 al 3+600) e cioè dalla curva “Veronesa” fino all’inizio 
 del territorio di Delebio. Poi le tratte dal km 25 della SS38 al 
 29 nel Comune di Berbenno e dal km 31 al 40 nel territorio dei 
 Comuni di Castione e di Sondrio.
 In Alta Valle svincolo di Grosio e Strada della Rinascita dal km 
 76 al 99. Per In Valchiavenna, SS36, 3 km dalla galleria di 
 Novate (dal km 101 al 104) e dal km 125 al 141.
 necessari due 
 interventi
 Provvedimento giusto che però dovrebbe essere affiancato da due 
 interventi:
 1) La revisione dei limiti di velocità. Ci sono lunghi tratti 
 nei quali, almeno in una delle due direzioni, il lite “storico” 
 dei 50 è eccessivo, potendo essere portato a 60 o anche a 70 
 senza pregiudizio per la sicurezza.
 2) La soluzione del problema dei veicoli lenti. Nella strada 
 della Rinascita, ma anche nell’alta Val San Giacomo sia pure con 
 impatto molto minore, il veicolo lento è un grave intralcio alla 
 fluidità e alla sicurezza del traffico. Il limite minimo di 
 velocità, previsto dal Codice ma senza una sola applicazione in 
 provincia, a questo punto si impone. Certo, ci sono anche i 
 veicoli pesanti, quelli che vanno piano non per loro scelta ma 
 per impossibilità effettiva di andare più veloci. Ebbene per 
 questi va previsto lo stop obbligatorio, ove possibile, per 
 lasciare defluire la colonna formatasi dietro. Gli Enti locali 
 (Provincia, Comunità Montane, CCIAA, APT) con ACI e Associazioni 
 dei trasportatori, predispongano proposte da sottoporre a 
 Prefetto e Forze dell’Ordine per le necessarie intese con 
 l’ANAS.
 PALLIATIVI
 E’ evidente che si tratta di palliativi, perché il vero problema 
 è la celerità della realizzazione delle infrastrutture. I tempi 
 che si profilano per la nuova 38 sino a Sondrio sono tali da far 
 cascare le braccia e guardare al futuro con razionale 
 pessimismo. I tempi tecnici ci sono. Perfino il Padreterno ci ha 
 messo sei giorni a creare il mondo. 
 Ciò premesso quando si andrà 
 ad appaltare le opere si può agire sulla temporizzazione. 
 Era 
 stato fatto per la Strada della Rinascita, tanto che le imprese 
 si misero a lavorare con tre turni, 24 ore su 24 e sette giorni 
 alla settimana. Fin quando non intervenne il blocco conseguente 
 alle inchieste – non in Valtellina ma nel Paese – di 
 tangentopoli, per cui nessuno firmava più niente, i pagamenti 
 non venivano fatti e le imprese quindi incrociarono le braccia, 
 o quasi, avevamo visto una cosa inaudita in Italia: 
 l’avanzamento dei lavori era in anticipo sulle già 
 ristrettissime scadenze fissate.
 Si tratta di procedere nello stesso modo. E così per 
 l’acquisizione dei terreni, altro abituale punto dolente sotto 
 il profilo dei tempi necessari. Comuni e Comunità Montane, 
 investiti del problema, sono in grado di accelerare enormemente 
 queste acquisizioni, purché ovviamente si decida un equo 
 indennizzo e non si rimandi il pagamento alle calende greche. Ma 
 su questo é intervenuto il XComitato Cittadini Consumatori 
 Valtellina per cui facciamo punto.
Alberto Frizziero
 GdS 8 XI 02 - www.gazzettadisondrio.it
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