Referendum: c.v.d. come volevasi dimostrare
Alle europee del 25 maggio di due anni fa - dati ufficiali - a fronte di 49.256.169 elettori furono 28.908.004 i votanti con una percentuale dunque del 58.69%. Una percentuale quasi 'fisiologica' nella sua patologia, sintomo di un decadimento democratico, ormai abbastanza stabile anche nei ricorrenti sondaggi più o meno di tutti gli Istituti demoscopici.
Avevamo fatto i conti, questa volta semplici. Chi scrive ne ha fatti da quando era ragazzo. Qualcuno ricorda che alle politiche del 1972 con poche centinaia di voti scrutinati nei piccoli Comuni (Pedesina, Menarola, Spriana e un paio d'altri) facemmo, tutti i conti a mano e a mente, la prima proiezione. La DC ebbe la maggioranza assoluta in provincia e la proiezione, con circa 10 ore di anticipo, quasi perfetta con un 0,4% di differenza. La citazione serve a introdurre, fra gli altri elaborati per trarre utili indicazioni future, un conteggio questa volta molto più semplice, in parte statistico, in parte politico ma che dà la situazione reale ai fini di una valutazione compiuta.
Dato di partenza quel 58,69% alle europee assunto a base anche di ogni ragionamento sull'esito del referendum. Avevamo calcolato la soglia “politica” del voto. Vediamola:
- Quella formale era, come avevamo scritto, scontata per il peso rilevantissimo degli scioperanti del voto sia che si tratti di referendum che di elezioni e politiche e perfino amministrative, quelle del proprio Comune. Poi l'interesse per l'argomento. Per stare in Valtellina si pensi a quale ansia d'attesa prima e poi quale frenesia abbiano accompagnato il fine settimana di un nostro caricatore d'alpe, di un maestro di sci, di un frutticoltore di Ponte, di un elettrauto di Sondrio e magari anche di un parroco...! 10 milioni di lombardi, e poi i piemontesi, i toscani e così via a votare per le trivelle. Era illusione a caratteri cubitali pensare che andasse a votare la metà più uno degli aventi diritto.
- Quella politicamente sostanziale l'avevamo affidata al conteggio, non aridamente automatico ma sulla base si una precisa indicazione ovvero quella di usare nel conteggio la stessa percentuale di non votanti (100 – 58,69% = 41.31) delle europee del 25 maggio di due anni fa. Precisiamo che gli ultimi sondaggi arrivano anche al 47% di non voto
La soglia, essendo il riferimento non più 100 ma 58,69. viene ad essere 29,345%. Vale per tutti e chiunque può mettersi a fare tutti i conti che vuole, del resto sono semplicissimi
29,315% era la soglia.
Se il risultato dei votanti fosse superiore sarebbe un punto a favore dei referendari.
Se il risultato fosse inferiore sarebbe un punto a favore di Renzi
32,15% è il risultato definitivo. Quasi tre punti pro-referendari. A sorpresa.
Non si tratta di un marchingegno per alterare le cose, per sottovalutare e quant'altro. Si tratta di un dato che non interessa la quasi generalità delle persone. Gli addetti ai lavori sanno però di che si tratta, soprattutto pensando a Referendum costituzionale di quest'autunno.. Quei quasi tre punti sicuramente verranno analizzati, e pesati dallo staff di Renzi. Improbabile che facciano la stessa cosa quelli sull'altro versante politico impegnati a far vincere ad altri quel Comune che pare sia importante, Roma. Omettiamo alcuni dati pur interessanti come emerso dall'esame dei dati regionali e provinciali.
Ora andiamo a casa nostra.
Su 145.097 elettori valtellinesi e valchiavennaschi sono 31.150 quelli che sono andati ai seggi realizzando il record negativo in Italia con il 21,47%.
Le curiosità.
Uomini: 15.265 su 70589 pari al 21,57%. Donne: su 74.508 hanno votato 15.885 (21,32%).
Dovere di cronaca: 78,77% dei votanti per il SI, 21,23% per il NO.
Comuni
23,45% a Sondrio. 24,32% a Morbegno. 24,33% a Tirano. 23.35% a Bormio, 21.55% a Chiavenna. 31,23% a Livigno,
Il maggior numero di votanti Dazio col 38,48%:
Con più rimasti a casa 10,84% Castello dell'Acqua. 11,48% Faedo. 12.09% Mello. 12.46 Buglio. 14.12% Teglio
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Le Regioni, divise fra chi aveva proposto il referendum e le altre
Referendarie
Basilicata 50.16 , Marche 24.75 - Puglia 41.65 - Sardegna 32.34 - Veneto 37.86 - Calabria 26.69 - Liguria 31.62 - Campania 26.13 - Molise 32.73
Le altre
Piemonte 32,74 - Lombardia 31.18 Aosta 34.02 - Trentino Alto Adige 25.19 - Friuli V.G. 32.16 - Emilia Romagna. 34.26 - Toscana 30.77 - Umbria 28.42 - Lazio 32.01 - Abruzzo 35,44 - Sicilia 28.40 -