Referendum: nei piccoli comuni italiani percentuali bulgare per l’astensione dal voto referendario
 Le percentuali bulgare dell'astensione consapevole al voto 
 referendario del 12 e 13 giugno, registrato nei piccoli comuni 
 italiani è la dimostrazione plastica di una marcata radice 
 cristiana delle piccole comunità. La chiara ed incontrovertibile 
 scelta dei cittadini italiani di astenersi dal voto, richiama la 
 Politica ad una vera assunzione di responsabilità nel recuperare 
 il proprio ruolo all'interno della società italiana.
 Il 
 Referendum ha messo in luce uno spaccato del Paese che merita 
 una riflessione attenta sulle nuove emergenze sociali, ed in 
 particolare sulle questioni strategiche che riguardano la nostra 
 società ed in primo luogo la famiglia. La nostra speranza è che 
 il Parlamento italiano, trovi la forza di dare le dovute 
 risposte alle legittime attese di migliaia di cittadini ed in 
 maniera particolare di donne. L'astensione consapevole dal voto 
 referendario è un chiaro segnale che abbiamo voluto lanciare 
 come cittadini elettori alla classe politica e dirigente del 
 Paese. Come cittadini, chiediamo risposte serie alle legittime 
 attese della gente e spendere centinaia di miliardi per un 
 Referendum inutile di fronte alle tante emergenze sociali è un 
 grave ed imperdonabile errore.
 Come Coordinamento Nazionale dei 
 piccoli comuni italiani continueremo a sensibilizzare la 
 pubblica opinione e la politica italiana ad una maggiore 
 attenzione verso le piccole comunità, il vero autentico argine 
 come dimostrano le percentuali di astensione ad una ingiusta e 
 sbagliata idea di società dell'indistinto. Ancora una volta, il 
 modello sociale dei piccoli comuni è stato l'argine ad una 
 deriva sociale dove l'uomo e la sua dignità non hanno nessun 
 ruolo. Il risultato referendario richiama anche i cattolici 
 all'impegno diretto e unitario nell'agone politico. Il tempo del 
 silenzio e della partecipazione parziale alla vita politica è 
 scaduto ed immaginare una forza politica unitaria dei cattolici 
 è un dovere di tutti noi.
 Virgilio Caivano
 GdS 20 VI 2005 - www.gazzettadisondrio.it
