Sciopero 'a staffetta'. Goliardata politica. Quello serio è ben altra cosa

Un'esperienza di sciopero della fame 'non a staffetta'

Che un giorno i politici si dessero alle goliardate non si poteva pensarlo. Invece l'hanno fatto. L'argomento – Ius soli – è cosa seria da qualsiasi parte lo si guardi. Si può essere a favore, si può essere contro – lo è il sottoscritto – non è però cosa da aspiranti goliardi. Arrivino pure, se qualcuno lo ritenga, arrabbiature, critiche, insulti. Non faremo un fiat e per una semplice ragione: lo sciopero della fame chi scrive lo ha fatto e non a staffetta con, secondo la regola, due soli cappuccini al giorno e nient'altro.
Se lo ius soli il Paese non lo vuole, se il Governo ha paura a mettere la fiducia, se in Parlamento non ci sono i voti, i fautori hanno il diritto di mettere in campo ogni iniziativa che serva alla causa, compreso lo sciopero della fame, ma non con un suo 'eustorgico' surrogato, addirittura controproducente. Quale sacrificio sia una spaghettata in meno non riusciamo a vederlo. Se il tema è così sentito sciopero lo facciano ma non a staffetta bensì ad oltranza come a suo tempo ha fatto il sottoscritto seguito poi da qualcun altro della stessa posizione politica.

Sarà importante lo Ius soli ma forse lo era molto di più quello per la fame nel mondo con legge praticamente pronta ma chiusa nei cassetti del Parlamento. Partì allora Pannella con i radicali solitari. Richiesto di unirmi a quelli che già scioperavano risposi affermativamente. Al Corriere della Sera – la cosa era finita su vari giornali – in un'intervista che ebbe un massiccio titolo a 4 colonne mi fu richiesto come fosse possibile che un democristiano Sindaco di capoluogo, e con qualche responsabilità anche a Roma, si accordasse con i radicali. Risposi che stavo nei due cappuccini al giorno per perseguire la finalità, quella che avrebbero dovuto loro, i miei amici di partito e in coerenza con i nostri principi, portare avanti. Prioritario era e doveva essere il problema, quella legge per la Fame nel mondo che fatto 30 non faceva 31. Quello l'obiettivo. Distantissimo da molte posizioni dei radicali questa volta la pensavamo nello stesso modo e avevamo davanti giorni (al punto di mettere da parte un pò di cappuccino per i momenti di difficoltà che potevano venire....?) 
Non ne avemmo bisogno. Incredibilmente, e a sorpresa il voto favorevole del Parlamento, fine del nostro sciopero per raggiunto risultato. Fu quindi esperienza di pochi giorni ma significativi.
L'autocitazione era indispensabile perchè se si interviene, come in questo caso, pesantemente bisogna essere adeguatamente motivati. Possibile usare il termine “goliardata” perchè, fossero coerenti gli 'staffettisti' dovrebbero dimostralo come serenamente a suo tempo ha fatto chi scrive.
Attendiamo comunque che qualche decina di loro non passi il testimone ad altri con la rinuncia a far parte della staffetta in quanto impegnati nello sciopero della fame, tal quale senza qualsivoglia altra terminologia.
Alberto Frizziero
 

Alberto Frizziero
Politica