anni dopo Hiroshima e Nagasaki Greenpeace per la pace
 Hiroshima, 5 agosto, 2005 – Alla 
 vigilia del sessantesimo anniversario del bombardamento di 
 Hiroshima e Nagasaki, Greenpeace torna a chiedere ai governi 
 mondiali di onorare il loro impegno per il disarmo atomico e al 
 governo giapponese di abbandonare i piani per la produzione di 
 plutonio necessario per le testate atomiche.
 Oggi, a Hiroshima, Greenpeace ha fatto volare due enormi palloni 
 a forma di colomba di fronte al monumento che commemora i 
 300.000 morti: sui palloni erano attaccati 10.000 messaggi di 
 pace scritti da persone di
 155 paesi.
 “Per essere sicuri che quanto successo ad Hiroshima non accada 
 di nuovo, dobbiamo lavorare insieme per la pace. Il mese 
 prossimo, all’Onu, i capi di governo si incontreranno per il 
 Millennium Review Summit e noi chiediamo che inizino subito i 
 negoziati per un Trattato che metta al bando le armi atomiche” 
 afferma Donatella Massai, direttore generale di Greenpeace.
 Dopo il bombardamento di Hiroshima e Nagasaki, 8 nazioni oltre 
 agli Stati Uniti hanno acquistato testate atomiche (Russia, Gran 
 Bretagna, Francia, Cina,India, Pakistan, Israele e Corea del 
 Nord).
 Greenpeace ha condotto nel passato una forte campagna contro i 
 test atomici francesi e americani nel Pacifico e solo un mese fa 
 è stato celebrato il ventennale dell’affondamento della Rainbow 
 Warrior , fermata così dai Servizi Segreti francesi mentre stava 
 partendo per Mururoa.
 Nella manifestazione di oggi, Greenpeace ha steso uno striscione 
 con scritto “Sì alla pace, no a Rokkasho”.
 “Vogliamo che il Giappone abbandoni i piani per il 
 riprocessamento del plutonio a Rokkasho. Finché elementi 
 pericolosi come il plutonio continuano ad essere prodotti, la 
 minaccia della proliferazione atomica non cesserà” spiega 
 Massai.
 Greenpeace
 10 VIII 2005 - www.gazzettadisondrio.it
