Un’opera teatrale secentesca dedicata a Paolo Spinola
 Nell’ambito delle celebrazioni per il terzo centenario della 
 morte di Francesco Rusca (di notevole 
 interesse per la Valtellina - NdR) si susseguono studi musicologici sulla 
 musica del 600’. Uno di questi riguarda un opera adespota 
 conservata presso la Biblioteca Comunale di Como.
 Il titolo di quest’opera è: "La Regina Floridea".
 Grazie alla 
 bibliografia esistente e agli studi sui libretti , in 
 particolare quelli del Sartori, possiamo facilmente scoprire 
 chi furono i compositori di quest’opera dedicata ad un membro di 
 uno dei tanti rami della prolifica famiglia Spinola: Paolo, 
 nipote del generalissimo Ambrogio di manzoniana memoria., in 
 occasione della sua nomina a Governatore di Milano nel 1669. 
 Pone conto segnalare che, in tempi antichi, uno Spinola fu 
 Governatore della Valtellina. 
 Ma torniamo agli autori: si tratta di tre compositori attivi 
 nella Milano della seconda metà del seicento: il primo tempo 
 dell’opera fu composto da Francesco Rossi organista in S. Celso 
 a Milano, nativo di Bari (1627), il secondo tempo dal Monaco Cassinese 
 Lodovico Busca, torinese, organista in S. Simpliciano 
 a Milano ed il terzo da Pier Simone Agostini compositore nato a Montebaroccio (Pesaro), legato all’ambiente dei Gesuiti. 
 Personaggio "particolare", l’Agostini, dopo aver tentato di 
 ricoprire la carica di Maestro di Cappella a Urbino, si recò a 
 Genova dove fu Maestro di Cappella dei Padri Gesuiti dal 1663 al 
 1671 Dato il suo carattere che definiremmo inquietò, venne 
 arrestato, carcerato ed espulso per tre anni dalla Serenissima, 
 questo dopo che già nel 1664 aveva tentato senza apparenti 
 motivi di "dar delle coltellate" a Simone di Massa già Maestro 
 di Cappella di S. Ambrogio che dovette fuggirsene con "tremore e 
 spavento" dalla cantoria, A Genova lavorava anche per Giovanni 
 Andrea Spinola, lontano parente di Paolo: nel periodo 69/70 
 compose la musica per l’Opera "Eliogabalo" messa in scena nel 
 teatro Falcone di Genova Nel 1669, si recò comunque a Milano. 
 Nel 1674 era a Roma come Maestro di Cappella nell’Oratorio del 
 SS Crocefisso, e nel 1679 si trasferì a Parma quale maestro 
 della Cappella Ducale di Ranuccio II Farnese e successivamente 
 divenne anche Maestro di Cappella Della Steccata di Parma. Morì 
 ivi nel 1680. Di lui l’archivio Musicale del Duomo di Como 
 conserva un dialogo "Fra le sponde Romite" i cui personaggi 
 sono: Testo, Maddalena, Angelo e Demone con "la parte dei 
 violini aggiunta da Francesco Rusca Maestro di Cappella del 
 Duomo di Como" 
 La partitura dell’opera "La Regina Floridea" venne acquistata 
 nel 1880 dalla Biblioteca Comunale di Como, costa di 174 pagine; 
 l’organico e composto da sette cantanti, due violini e basso 
 continuo, venne "scoperta", non ancora catalogata, dallo 
 scrivente ed esposta in una mostra tenutasi nei Civici Musei di 
 Como nel 1980. Dopo che fu oggetto di una mia relazione ai Corsi 
 Dell’AMIS tenutisi nel 1997 a Verona, sarà ora tema di una 
 relazione di Davide Daolmi nel convegno su Don Carlo Donato 
 Cossoni (il cui padre fù organista a Sondrio) che si terrà 
 presso il conservatorio di Como l’11 giugno. 
 E’ bene sapere che di Piersimone Agostini, erano note solo due 
 partiture di opere, pervenute sino ai nostri tempi, entrambe 
 studiate da Helmuth Christian Wollf dell’Università di Lipsia.
Oscar Tajetti
 GdS 30 V 2004 - www.gazzettadisondrio.it
